@kmorwath#470700 È possibile che abbiano approfittato dello scarso supporto sul mercato per favorire il proprio router - e sicuramente gli utenti si trovano in una sgradevole situazione - Sky stesso potrebbe perdere clienti così, io al momento benché cliente Sky non passerei ad una connessione con MAP-T.
Trovo abbastanza strano che lato BR il supporto ci sia ma lato CE latiti. Ma questo è purtroppo anche l'effetto di dispositivi che dietro le UI diverse hanno tutti più o meno lo stesso software Linux-based, e quindi tutti aspettano che qualcun altro investa per aggiungere quello che manca, e poi approfittarne. Con risultati come questo.
Mi sembrerebbe assai problematico imporre delle scelte tecnologiche ed impedire di usare tecnologie standard recenti solo perché l'OEM di Shenzen ha le braccina corte. Magari è ora di implementare meno telemetria per farsi i fatti altrui e implementare le funzionalità mancanti.
@edofullo#470701 Io la metto giù su un altro lato: l'alternativa sarebbe peggiore.
Se dici che MAP-T (che è standard internazionalmente riconosciuto) non va bene ti trovi il problema di definire cosa va bene e cosa no in base a parametri molto variabili nel tempo e la cosa può essere soggetta ad interpretazioni molto diverse tra loro.
Sono in buona sostanza d'accordo con voi, @[cancellato] e @edofullo (e con @[cancellato] qui ), che l'alternativa di "imporre" per strane vie lo standard (o gli standard) sarebbe probabilmente forse più problematica, e di fatto non è quella che personalmente vedo come preferibile.
La scelta di un ISP (Sky, iliad, Fastweb, etc.) di proporre alcune soluzioni tecniche è in sostanza la ricerca di un vantaggio competitivo, che sia solo marketing o maggiore efficienza, oppure minori costi (visto che compro meno blocchi IPv4), etc.
Da questo punto di vista, in un mercato che prevede pure normativamente la "libertà" dell'utente nella scelta del terminale, non la possibilità, ma il diritto, se si fa passare come insindacabile la scelta dell'operatore con la conseguenza che "gli altri si arrangino", a fronte del suo specifico vantaggio, ne risulterebbe una distorsione a svantaggio di tutti quegli operatori (i cui utenti "non si arrangiano", ma godono del diritto di libertà di scelta) che invece devono investire / hanno investito o sui blocchi IP, o sugli ONT da fornire, o sulle procedure da mantenere, e pure questo non è giusto, si sta danneggiando l'utenza e la concorrenza allo stesso tempo.
La stessa delibera AGCOM mi pare che preveda per l'operatore due alternative: o fai un elenco di apparecchiature compatibili, o fornisci le informazioni necessarie a configurare un terminale generico, ma se il terminale generico al momento non esiste e ne sei conscio, e lo dichiari pubblicamente (4 maggio, RIPE), non si può dire secondo me che il diritto sia tutto dalla parte dell'operatore "greenfield".
Oltretutto, lo riporto nuovamente, l'argomento forte a supporto della direttiva modem libero è che il modem obbligatorio danneggia il commercio intracomunitario, ed un intero settore tecnico-commerciale, ed è esplicitamente una violazione dell'art. 31 del Trattato.
Ora a me sembra poco ragionevole sostenere o preferire le ragioni dell'innovatore di fronte ad un nocumento all'utenza, ad una alterazione della concorrenza e ad una violazione del Trattato.
Sky mi pare che possa avere almeno due strade: individuare alcune CE in vendita in UE compatibili (come da delibera AGCOM), ovvero fornire una versione in qualche modo "stripped down" del suo terminale (una sorta di ONT on steroids), e badate bene che in entrambi casi gli costerebbe di meno che fornire a tutti il proprio Sky Hub 4, con la conseguenza di salvaguardare il vantaggio competitivo che perseguiva, ma senza andare a scapito dell'utenza o della concorrenza o violare il Trattato.
Ne avrebbe probabilmente anche una terza, mantenere un pool di IPv4 in DS per i richiedenti il "modem libero" ma mi pare che sia più aleatoria ed in definitiva "costosa" per Sky Italia.