• [cancellato]

gandalf2016 Ostia è vero mi son confuso... hanno il 6rd, vero.
Mea culpa.

un mese dopo

@kmorwath#470700 È possibile che abbiano approfittato dello scarso supporto sul mercato per favorire il proprio router - e sicuramente gli utenti si trovano in una sgradevole situazione - Sky stesso potrebbe perdere clienti così, io al momento benché cliente Sky non passerei ad una connessione con MAP-T.

Trovo abbastanza strano che lato BR il supporto ci sia ma lato CE latiti. Ma questo è purtroppo anche l'effetto di dispositivi che dietro le UI diverse hanno tutti più o meno lo stesso software Linux-based, e quindi tutti aspettano che qualcun altro investa per aggiungere quello che manca, e poi approfittarne. Con risultati come questo.

Mi sembrerebbe assai problematico imporre delle scelte tecnologiche ed impedire di usare tecnologie standard recenti solo perché l'OEM di Shenzen ha le braccina corte. Magari è ora di implementare meno telemetria per farsi i fatti altrui e implementare le funzionalità mancanti.

@edofullo#470701 Io la metto giù su un altro lato: l'alternativa sarebbe peggiore.

Se dici che MAP-T (che è standard internazionalmente riconosciuto) non va bene ti trovi il problema di definire cosa va bene e cosa no in base a parametri molto variabili nel tempo e la cosa può essere soggetta ad interpretazioni molto diverse tra loro.

Sono in buona sostanza d'accordo con voi, @[cancellato] e @edofullo (e con @[cancellato] qui ), che l'alternativa di "imporre" per strane vie lo standard (o gli standard) sarebbe probabilmente forse più problematica, e di fatto non è quella che personalmente vedo come preferibile.

La scelta di un ISP (Sky, iliad, Fastweb, etc.) di proporre alcune soluzioni tecniche è in sostanza la ricerca di un vantaggio competitivo, che sia solo marketing o maggiore efficienza, oppure minori costi (visto che compro meno blocchi IPv4), etc.

Da questo punto di vista, in un mercato che prevede pure normativamente la "libertà" dell'utente nella scelta del terminale, non la possibilità, ma il diritto, se si fa passare come insindacabile la scelta dell'operatore con la conseguenza che "gli altri si arrangino", a fronte del suo specifico vantaggio, ne risulterebbe una distorsione a svantaggio di tutti quegli operatori (i cui utenti "non si arrangiano", ma godono del diritto di libertà di scelta) che invece devono investire / hanno investito o sui blocchi IP, o sugli ONT da fornire, o sulle procedure da mantenere, e pure questo non è giusto, si sta danneggiando l'utenza e la concorrenza allo stesso tempo.

La stessa delibera AGCOM mi pare che preveda per l'operatore due alternative: o fai un elenco di apparecchiature compatibili, o fornisci le informazioni necessarie a configurare un terminale generico, ma se il terminale generico al momento non esiste e ne sei conscio, e lo dichiari pubblicamente (4 maggio, RIPE), non si può dire secondo me che il diritto sia tutto dalla parte dell'operatore "greenfield".

Oltretutto, lo riporto nuovamente, l'argomento forte a supporto della direttiva modem libero è che il modem obbligatorio danneggia il commercio intracomunitario, ed un intero settore tecnico-commerciale, ed è esplicitamente una violazione dell'art. 31 del Trattato.

Ora a me sembra poco ragionevole sostenere o preferire le ragioni dell'innovatore di fronte ad un nocumento all'utenza, ad una alterazione della concorrenza e ad una violazione del Trattato.

Sky mi pare che possa avere almeno due strade: individuare alcune CE in vendita in UE compatibili (come da delibera AGCOM), ovvero fornire una versione in qualche modo "stripped down" del suo terminale (una sorta di ONT on steroids), e badate bene che in entrambi casi gli costerebbe di meno che fornire a tutti il proprio Sky Hub 4, con la conseguenza di salvaguardare il vantaggio competitivo che perseguiva, ma senza andare a scapito dell'utenza o della concorrenza o violare il Trattato.
Ne avrebbe probabilmente anche una terza, mantenere un pool di IPv4 in DS per i richiedenti il "modem libero" ma mi pare che sia più aleatoria ed in definitiva "costosa" per Sky Italia.

    mark129 se si fa passare come insindacabile la scelta dell'operatore con la conseguenza che "gli altri si arrangino", a fronte del suo specifico vantaggio

    Ma secondo me stai ridimensionando troppo il problema IPV4.
    SKY o chi per essa, non è che vuole fare una rete IPV6 only per guadagnarci 1€ in più al mese per ogni linea, oppure per obbligarti ad comprare un suo modem (che poi è gratis), ma perché milioni di ipv4 (poco frammentati) semplicemente non si trovano.
    Secondo te AGCOM dovrebbe ostacolare l'ingresso di operatori con aspirazioni da BIG nel mercato italiano? E solo perché quel mercato (a livello europeo) è dominato da chi potrebbe permettersi di dare un ip pubblico ad ogni suo condizionatore?

      mark129 "gli altri si arrangino", a fronte del suo specifico vantaggio

      Ma vantaggio di chi? Sky ha le pezze al sedere perchè non ha IPv4, gli altri che "si arrangiano" invece hanno decine di milioni che IPv4 che hanno preso gratuitamente tempo fa (e che probabilmente nemmeno usano al 50%)

      Io penso che i nuovi player nei mercati vadano incoraggiati, non stangati.

      mark129 o sugli ONT da fornire

      Sulla questione Fastweb2.5G/ONT la cosa è diversa perchè da contratto l'ONT è proprietà dell'operatore e tu non sei autorizzato a cambiarlo.
      Se fastweb desse il modulino SFP HGSMII che è compatibile 2 router in croce allora la cosa sarebbe simile ed a me starebbe bene.

      mark129 o fornisci le informazioni necessarie a configurare un terminale generico

      Che è quello che fanno (click)
      MAP-T se supportato non ha bisogni di quasi nessuna configurazione, prende tutto quello che gli serve da DHCPv6

      mark129 ma se il terminale generico al momento non esiste e ne sei conscio

      Ma esiste... tutti gli OpenWRT (puri) e anche i TPLink recenti.

      https://forum.fibra.click/d/19642-sky-wifi-passera-a-map-t-entro-fine-anno/37

      mark129 ed un intero settore tecnico-commerciale

      I produttori di apparati potrebbero implementarlo MAP-T che è standard. Quelli che usano linux hanno pure il modulo kernel pronto. Devono metterlo nella gui e poco di più.

      mark129 ovvero fornire una versione in qualche modo "stripped down" del suo terminale (una sorta di ONT on steroids)

      No, perchè l'ONT deve fare solo da terminazione della GPON come da direttiva AGCOM.

      Non può integrare funzioni di routing, cosa che se termini il protocollo MAP-T devi per forza fare.

      mark129 mantenere un pool di IPv4 in DS per i richiedenti il "modem libero" ma mi pare che sia più aleatoria ed in definitiva "costosa" per Sky Italia

      Il problema non è quello, potrebbe tranquillamente mantenere un pool IPv4 per quelli del modem libero, anzi hanno detto che lo faranno facendo mapping 1:1 quando una persona attiva il port forwarding sul loro accrocchio (o secondo me anche richiedendolo al servizio clienti)

      Il vantaggio è che usando MAP-T tutta la rete interna di Sky diventa IPv6-only e le traduzioni IPv6-IPv4 vengono fatte dalla CPE da una parte e dai router ai bordi con altri operatori dall'altra.

      Praticamente dimezzi la configurazione e la complessità di ogni apparato e diminuisci anche i point of failure.

        handymenny è dominato da chi potrebbe permettersi di dare un ip pubblico ad ogni suo condizionatore?

        👀 fatti realmente accaduti

        • [cancellato]

        • Modificato

        mark129 hanno investito o sui blocchi IP

        Sì, però farlo trent'anni fa era facile ("Ehi, Postel, mi dai un blocco?" "Una /8 va bene?" "Perché no? Grazie!") oggi non lo è più. Che si fa, si obbligano i detentori di enormi blocchi IP a mollarne un po?

        mark129 il modem obbligatorio danneggia il commercio intracomunitario, ed un intero settore tecnico-commerciale

        Che però è quello che dovrebbe fornire terminali compatibili con le specifiche più recenti, ed invece tenta di rifilarti gli stessi modelli da anni con aggiornamenti minimi del firmware. Non è che possono metterci solo il WiFi6 perché quello fa scena sulle brochure mentre MAP-T o 464XLAT no. Altrimenti finisce per sapere anche un po' di cartello per evitare di investire nell'ammodernamento del catalogo.

        Ci sono problemi simili con il VoIP, anche se riguardano un numero ancora più ristretto di utenti. Ad esempio TIM usa una password di 64 caratteri che non tutti gli ATA supportano. Chi è in difetto? O Tiscali che usa il perfettamente valido protocollo tel: invece di sip: per identificare il numero - se un dispositivo VoIP ha problemi di chi è la colpa?

        mark129 mi pare che sia più aleatoria ed in definitiva "costosa" per Sky Italia.

        È che con MAP-T fai una rete IPv6 nativa, IPv4 viaggia su IPv6 sulla rete ISP. Quello che proponi tu è una rete dual-stack che dovrebbe essere implementata su scala nazionale per un numero ristretto di utenti sparsi qua e là - fattibile, certo, ma dal punto di vista del ritorno economico non certo un investimento molto sensato.

        La scelta di Sky non piace nemmeno a me, però è una scelta "aperta" ancorché viziata dalla mancanza di prodotti sul mercato.

        mark129 ovvero fornire una versione in qualche modo "stripped down" del suo terminale

        Dovrebbe inevitabilmente funzionare da router perché con MAP-T devi fare translation sul dispositivo che gestisce MAP-T. Poi potresti fare una semplice connessione tra router se si può impostare almeno il routing statico, ma poi ti trovi l'utente che usa quei maledetti aggeggi stile Fritz dove non puoi eliminare il NAT sulla WAN e si lamentano che la PS è in NAT3 (perché il gioco non va in IPv6).

          handymenny Secondo te AGCOM dovrebbe impedire a operatori con aspirazioni da BIG di entrare nel mercato italiano?

          Dov'è che l'avrei scritto, Andrea? Cerchiamo di non usare frasi che sembrano attribuire agli altri tesi o pensieri che magari risiedono nella propria mente.
          Una cosa è porre vincoli ai nuovi entranti, un'altra tenere conto dello stato delle cose, vale in tutti i settori.
          E del problema CPE, ripeto ne è in primis conscia Sky Italia, quando nelle parole di Patterson affermano che non hanno ancora ben capito se e che cosa fare al riguardo.

          edofullo Ma vantaggio di chi?

          Io (operatore X) non posso / voglio pagare blocchi a prezzi alti, quindi ho meno spese (esempio). Vantaggio per me se riesco a non farlo, se riesco ad entrare in un mercato maturo / saturo spendendo meno è un vantaggio per me.

          edofullo Io penso che i nuovi player nei mercati vadano incoraggiati, non stangati.

          Io non penso e non ho detto che vadano stangati: ma se entrare ha (può avere) dei costi (o dei vincoli) la colpa è del regolatore? Non credo si possa dire così.

          A me Sky piace, l'ho pure consigliata come "conveniente" beccandomi gli strali di Matteo in un post, mi piace perché pare abbiano una buona rete, mi piace perché pare (dai riscontri sul forum) che abbiano strutturato un'assistenza degna di questo nome (a differenza di altri competitor), semplicemente la loro offerta non è compliant rispetto alle tre ragioni che ho già riportato.
          Quindi la loro posizione dovrebbe essere soggetta a valutazione, è opinabile. Quanto? Non sono il regolatore, né una lobby concorrente, ho solo il mio personalissimo parere (che dovrebbero farsi carico della cosa, in qualche modo, il meno oneroso possibile).

          edofullo Che è quello che fanno

          Ma è inutile, perché per loro ammissione, quelle CPE su cui eseguirle non ci sono.
          Questa cosa fa una differenza: in generale non posso avvalermi di una clausola sapendo che non si può implementare, è una questione di buona fede oggettiva.

          Quello che dovrebbero fare, delibera alla mano, è l'altro punto: se ci sono tutti questi concreti terminali con OpenWRT o fatti da TP-Link sul mercato, li indicassero e fine, sarebbero formalmente "compliant".

          edofullo No, perchè l'ONT deve fare solo da terminazione della GPON come da direttiva AGCOM.

          Non vedo il problema: la situazione è nuova e dunque suscettibile di interpretazioni diverse, il chiarimento dice che posso imporre uno specifico ONT se ciò non limita la libera scelta del router, e se si fornisse in ipotesi un ONT sì integrato in un router ma che proprio per questo consente di averne uno proprio a valle (senza NAT in mezzo), non vedo perché una simile decisione non possa essere supportata dal regolatore.

          Dipende da cosa si vuole privilegiare, come indirizzo, come forma, come sostanza.

          edofullo Il vantaggio è che usando MAP-T tutta la rete interna di Sky diventa IPv6-only e le traduzioni IPv6-IPv4 vengono fatte dalla CPE da una parte e dai router ai bordi con altri operatori dall'altra.

          Praticamente dimezzi la configurazione e la complessità di ogni apparato e diminuisci anche i point of failure.

          Esatto: hanno un vantaggio da quella scelta, con alcune conseguenze che ridondano su utenza, concorrenza e libero mercato. Non è pienamente compliant come scelta, sotto quei tre punti di vista.
          E' rilevante, non è rilevante, in quali termini? Boh! Io vi ho solo invitato a non sovrappesare l'aspetto pro-Sky (innovazione, libertà d'impresa, etc.). Magari l'AGCOM potrebbe semplicemente adottare una decisione interlocutoria (se mai decidesse di interloquire), per es. che si può aspettare per vedere come evolve il mercato CPE per vedere se in capo a 12 mesi la situazione cambia radicalmente (come auspicato da molti).

          Quale che sarà l'evolversi delle cose e le scelte dei soggetti interessati, personalmente ritengo che non possa essere sottaciuto, magari perché Sky (o Melita, o l'operatore X) deve pur entrare sul mercato.

          [cancellato] Che si fa, si obbligano i detentori di enormi blocchi IP a mollarne un po?

          Che è un po' quello che il RIPE indica sempre, il rilascio di blocchi inutilizzati... quindi si, si dovrebbe.

          [cancellato] Ci sono problemi simili con il VoIP, anche se riguardano un numero ancora più ristretto di utenti. Ad esempio TIM usa una password di 64 caratteri che non tutti gli ATA supportano. Chi è in difetto? O Tiscali che usa il perfettamente valido protocollo tel: invece di sip: per identificare il numero - se un dispositivo VoIP ha problemi di chi è la colpa?

          Capisci da solo, k, che la situazione non è esattamente analoga: comunque alternative concrete sul mercato già ce ne sono, che poi è quello che richiede la delibera, indicare un tot di CPE compatibili.

          [cancellato] Quello che proponi tu è una rete dual-stack che dovrebbe essere implementata su scala nazionale per un numero ristretto di utenti sparsi qua e là - fattibile, certo, ma dal punto di vista del ritorno economico non certo un investimento molto sensato.

          Non lo propongo: propongo più che Sky indichi un elenco di CPE, o al più offra una soluzione ponte (CE "stripped down") magari di concerto col regolatore, quella del DS è una scelta residuale (anche se non è lontana dall'attuale assetto) che ho indicato come "costosa" (in termini relativi) ed aleatoria (tante cose da mettere nel conto: quanti mi richiederanno il modem libero? Come mi regolo? E quanto al churn rate? Esistono dati in merito agli utilizzatori di modem libero? Etc.).

            mark129 Io (operatore X) non posso / voglio pagare blocchi a prezzi alti, quindi ho meno spese (esempio). Vantaggio per me se riesco a non farlo, se riesco ad entrare in un mercato maturo / saturo spendendo meno è un vantaggio per me.

            Si beh ma nulla ti vieta di usare CGNAT/MAPT/464XLAT anche a te.

            Gli unici che ne trarrebbero vantaggio di una regolamentazione del genere sono quelli che negli anni scorsi si sono procurati milioni di IPv4 gratuitamente, se vogliamo proprio metterla sulla "concorrenza sleale"

            mark129 A me Sky piace, l'ho pure consigliata come "conveniente" beccandomi gli strali di Matteo in un post, mi piace perché pare abbiano una buona rete, mi piace perché pare (dai riscontri sul forum) che abbiano strutturato un'assistenza degna di questo nome (a differenza di altri competitor), semplicemente la loro offerta non è compliant rispetto alle tre ragioni che ho già riportato.

            Anche a me, però non posso consigliarla perchè se vuoi usare il tuo router è difficile mentre se vuoi usare quello del provider il loro sembra far parecchio schifo.

            È una bastardata? Certo, sono d'accordo con te.
            È illegale/andrebbe resa illegale? Assolutamente no.

            Fosse più supportato sarebbe una soluzione ottima davvero al passo coi tempi, mentre gli altri concorrenti sono rimasti al dialup.

            mark129 Non vedo il problema: la situazione è nuova e dunque suscettibile di interpretazioni diverse, il chiarimento dice che posso imporre uno specifico ONT se ciò non limita la libera scelta del router, e se si fornisse in ipotesi un ONT sì integrato in un router ma che proprio per questo consente di averne uno proprio a valle (senza NAT in mezzo), non vedo perché una simile decisione non possa essere supportata dal regolatore.

            E cosa dovrebbe fare sto nuovo hop livello 3?
            Se termina il MAP-T il tuo router a valle non avrà comunque IP pubblico, se non termina il MAP-T deve essere IPv6-only e non te ne fai nulla lo stesso.
            Perchè dobbiamo complicare cose semplici?


            La soluzione è semplice: loro specificano sul sito e nel contratto che le CPE devono supportare MAP-T e come vanno confiugrate.

            Se l'utente non ha un dispositivo supportato e vuole usare il modem libero farà un altro operatore oppure navigherà in IPv6-only.

            Anche perchè non vorrei dire ma lo scolpasta TIM del 2015 con il software originale (non quello schifo della GUI di TIM) supporta il MAP-T (ed è del 2015)

            root@modemtim:~# opkg list-installed | grep map-t
            map-t - 11

            Secondo me per molti si tratta solo di aggiungerlo alla GUI

              • [cancellato]

              mark129 Io non penso e non ho detto che vadano stangati: ma se entrare ha (può avere) dei costi (o dei vincoli) la colpa è del regolatore? Non credo si possa dire così.

              Ma non puoi nemmeno vietare pratiche standardizzate da RFC da più di un lustro se il mercato non si muove. Ricordiamoci che è la domanda che genera l'offerta, se finora nessun operatore che permettesse la scelta della CPE all'utente ha usato MAP-T, chi glielo fa fare ad AVM e TPLink di investire centinaia di ore uomo inutilmente?
              Ora se Sky prenderà piede vedrai che da qui a un anno le alternative usciranno. È solo questione di tempo.

              Per inciso, in Italia siamo più di 60 milioni. ipotizziamo una media di 3 persone a famiglia (è alta!) e un tasso di adozione del 10% significa che al nuovo operatore entrante servono circapiùomeno 2 milioni di indirizzi IP, più quelli persi per l'infrastruttura. Parliamo di un millesimo suppergiù di tutto l'address space IPv4, chi trovi disposto a venderti tale volume di indirizzi? Indirizzi che ad ora stanno vicini ai 30€ l'uno, significa 60 milioni di euro di investimento solo per l'address space!
              L'alternativa è CGNAT, ma di nuovo, con una media di 5Mbps a utente (e Sky è quella che ha le medie di traffico più alte) significa avere apparati carrier che ti tengano qualcosa come 10Tbps in NAT, è follia!!

              mark129 Che è un po' quello che il RIPE indica sempre, il rilascio di blocchi inutilizzati... quindi si, si dovrebbe.

              No, perché al momento pur essendo inutilizzati quegli indirizzi hanno un valore, e sono iscritti nei bilanci come asset aziendale. Perché devo "cederli", magari gratis, quando posso avere chi me li compra? E più si è in regime di scarsità di offerta più questi valgono.
              Il mondo è tutto fuor che caritatevole.

              edofullo E cosa dovrebbe fare sto nuovo hop livello 3?

              CGNAT "distribuito", è l'unica alternativa... con tutte le conseguenze che si porta poi dietro. È il classico taccone peggio del buco.

                • [cancellato]

                mark129 il rilascio di blocchi inutilizzati...

                Vai tu a dire ad Apple o al DoD USA di rilasciare le loro /8? 😀 Allocazioni che essendo precedenti alla nascita degli enti di gestione non sono nemmeno sotto il controllo di questi? Immaginati gli strascichi legali, se qualcuno ci provasse.

                Non so quanti blocchi contigui di dimensione adeguati siano disponibili in Europa, O costringi che so, TIM o DT a mollare parte dei loro blocchi e magari poi sono loro a dover mettere gli utenti sotto qualche forma di CG-NAT?

                mark129 che poi è quello che richiede la delibera, indicare un tot di CPE compatibili.

                No, attenzione, l'articolo 3(3)(a) è solo una delle modalità possibili - e riguarda solo i dispositivi autoconfigurati. Possono adottare la 3(3)(b) che prevede di indicare solo i parametri necessari alla configurazione.

                L'AGCOM ha dovuto fare eccezioni per le radio FWA e per gli ONT per motivi prettamente tecnici. Qui IMHO ci si trova davanti ad un dilemma non facile.

                Può l'AGCOM porre una barriera ad un nuovo entrante forzandolo a fornire connettività IPv4 in modi che avvantaggiano chi è già presente sul mercato da anni, visto che gli indirizzi IPv4 sono una "risorsa scarsa" e non se ne possono creare di nuovi? Quando una scelta tecnologica di un ISP è dettata da oggettive necessità tecniche e quando no? Tra l'altro questo ha implicazioni vaste nelle scelte architetturali.

                Ad esempio chi scegli OpenStream su OF e si fa consegnare il traffico in pochi punti di consegna ha senz'altro meno problemi a mettere in piedi una soluzione dual-stack. Chi decide invece di colocarsi nei PCN e deve mettere in piedi una rete di maggiori dimensioni ha probabilmente più difficoltà. Certe scelte potrebbero causare un blocco di certi investimenti.

                Dovrebbe l0AGCOM regolamentare l'uso degli IPv4 posseduti da società Italiane ma non utilizzati? Ma con quale autorità legale può farlo? Per poi assegnarne l'uso a società che fanno capo ad aziende straniere come Comcast?

                Per di più per le esigenze di routing non è che puoi prendere blocchi a casaccio.

                IMHO in questo caso il regolatore può anche aspettare e vedere come evolve il mercato, anche perché Sky come ISP è di fatto un nuovo entrante e il protocollo non è proprietario.

                Se i produttori aggiungono il supporto a MAP-T il problema scompare. Se invece il problema persiste e si amplia il numero di ISP che ne approfittano facendo cartello (come sta accadendo con le FTTH 2.5) sarà il caso di intervenire - ma io interverrei anche lato produttori router - se non supporti certi protocolli standard in modo sicuro non sei omologato e non sei più vendibile - non è che tutti gli oneri possano pesare sugli ISP soltanto.

                  [cancellato] Che si fa, si obbligano i detentori di enormi blocchi IP a mollarne un po?

                  Sarebbe un vero e proprio esproprio da regime comunista. E comunque volendo il dipartimento del commercio statunitense, tramite lo IANA, ne avrebbe la facoltà, e sono sicuro che finora se lo IANA non è passato nelle mani dell'ONU è per mantenerne il controllo anche per casi come questo.

                    Alla fine il RIPE (o gli altri RIR) hanno da soli la facoltà di regolare il trasferimento di indirizzi IP da un LIR a un altro.

                    "Basterebbe" impedire la cessione tra privati per far crollare il valore economico degli IP.

                    Se non sbaglio su IPv6 hanno cercato di mettere delle premesse in tal senso, cercando di puntare sul fatto che gli IP sono un'assegnazione concessa dal RIR in funzione delle proprie necessità e non un asset economico da compravendere su mercati secondari.

                      • [cancellato]

                      Emmeci tramite lo IANA, ne avrebbe la facoltà

                      Che io sappia persino lo IANA nella situazione attuale non ha gran autorità suii blocchi IP assegnati prima che lo IANA esistesse - e sono fra i più grossi. Di fatto il giapponese che ha ceduto ad APNIC gran parte della /8 che gli era stata assegnata l'ha fatto di sua spontanea volontà, non c'era un modo legale di obbligarlo - a meno ovviamente di cambiamenti legislativi ma essendo gli IP assegnati globalmente una singola nazione che decidesse di cambiare le regole attuali causerebbe un bel po' di problemi.

                      Comunque anche se si obbligasse Apple, Daimler, Ford e qualcun altro a cedere buona parte degli indirizzi sarebbe comunque una pezza e non è detto che gli ISP italiani potrebbero ottenerne a sufficienza. Già vedo Amazon, Microsoft e Google tentare di farne incetta. Io credo che anche Comcast voglia risparmiare gli IPv4 per future offerte business.

                      I produttori di apparati di rete consumer devono cominciare ad adattarsi ad un mondo "IPv6 first".

                        lore20 "Basterebbe" impedire la cessione tra privati per far crollare il valore economico degli IP.

                        come appunto le licenze per taxi, tabacchi, spiagge etc. in italia. Se fosse vietata la cessione tra privati e alla chiusura dell'attività verrebbero "disattivate" con contestuale consegna al comune/monopolio/demanio e la riassegnazione a richiesta non ci sarebbe quel business

                          • [cancellato]

                          lore20 "Basterebbe" impedire la cessione tra privati per far crollare il valore economico degli IP.

                          Se vuoi paralizzare l'intero mercato delle TLC, sarebbe la scelta giusta.

                          Significa che ogni azienda che ha dei piani di crescita non li può concretizzare perché deve mettersi in coda dietro a tutti gli altri, e non si sa quando qualcuno libererà un blocco di indirizzi sufficienti.
                          Inoltre, se non hanno valore economico, se io azienda ho qualche /24 che al momento non sto usando, chi me lo fa fare di cederla indietro al RIR, per poi magari tra due anni "trovarmi corto" per un nuovo progetto? Me le tengo e pace, anche se sono inutili. Se hanno invece un valore economico ecco che nel momento in cui l'azienda ha bisogno di liquidità (o fallisce, e il curatore fallimentare deve liquidare gli asset) può vendere a terzi e monetizzare.

                            [cancellato] Se hanno invece un valore economico ecco che nel momento in cui l'azienda ha bisogno di liquidità (o fallisce, e il curatore fallimentare deve liquidare gli asset) può vendere a terzi e monetizzare.

                            [cancellato] Se vuoi paralizzare l'intero mercato delle TLC, sarebbe la scelta giusta.

                            Se tu azienda hai basato il tuo business anche sulla base del valore degli IPv4 io mi farei qualche domanda sulle capacità manageriali dei dirigenti. Anche perchè non credo che a livello contabile gli indirizzi v4 siano passabili come immobilizzazione immateriale come è un marchio, una licenza o un brevetto, ma non ho mai visto quei casi e li bollerei come vera e propria finanza creativa.

                            Se fallisce poi frega niente ai dirigenti in fase di liquidazione, è letteralmente "vendiamo il vendibile e paghiamo chi avanza soldi"

                              [cancellato]

                              Le policy per IPv6 prevedono anche la possibilità per il RIPE di non rinnovare la "licenza di uso" di un'assegnazione, e quindi riappropriarsene.

                              Poi in un modo in cui la transizione a IPv6 è conclusa il valore di ogni IPv4 diventerebbe virtualmente 0.
                              Cioè circa mezzo miliardo di euro per ogni /8 registrato come capitale delle aziende da ammortizzare a 0 se la transizione si conclude. Per un bene immateriale e collettivo.

                              Però qui mi fermo che siamo abbastanza off-topic, e si sfocia in filosofia e meta-economia.

                              1. IPv6 Policy Principles

                              To address the goals described in the previous section, the policies in this document discuss and follow the basic principles described below.
                              4.1. Address space not to be considered property

                              It is contrary to the goals of this document and is not in the interests of the Internet community as a whole for address space to be considered freehold property.

                              The policies in this document are based upon the understanding that globally unique IPv6 unicast address space is licensed for use rather than owned. Specifically, IP addresses will be allocated and assigned on a license basis, with licenses subject to renewal on a periodic basis. The granting of a license is subject to specific conditions applied at the start or renewal of the license.

                              RIRs will generally renew licenses automatically, provided requesting organisations are making a “good faith” effort at meeting the criteria under which they qualified for or were granted an allocation or assignment. However, in those cases where a requesting organisation is not using the address space as intended, or is showing bad faith in following through on the associated obligation, RIRs reserve the right to not renew the license. Note that when a license is renewed, the new license will be evaluated under and governed by the applicable IPv6 address policies in place at the time of renewal, which may differ from the policy in place at the time of the original allocation or assignment.

                              Emmeci Se tu azienda hai basato il tuo business anche sulla base del valore degli IPv4 io mi farei qualche domanda sulle capacità manageriali dei dirigenti

                              Si ma capisci bene che se da un bilancio a quello successivo ti trovi un buco da 125 milioni (diciamo 5 milioni di IPv4 a 25€ ad IP) non è proprio il massimo.

                              L'unica soluzione al problema IPv4 è IPv6, gli altri sono tutti accrocchi per spostare il problema da un altra parte o avanti nel tempo.

                              MAP-T darà problemi all'inizio ma secondo me è la strada giusta da prendere, speriamo che i vendor si accorgano e mettano il supporto, alla fine è anche nel loro interesse. Altrementi non vendono.

                              • [cancellato]

                              Filippo94

                              Assegna un IP pubblico agli SmartWC. probabilmente 😀 Li hanno e se li tengono. Il DoD USA ha recentemente cominciato ad annunciare tutte le classi che ha e che non usa (almeno pubblicamente e ufficialmente) per evitare che venissero annunciati da altri per attività illegali. Ma non ha alcuna intenzione di mollarli.

                              Emmeci Se fosse vietata la cessione tra privati e alla chiusura dell'attività verrebbero "disattivate"

                              In parte succede. Se un'azienda cessa l'attività possono recuperare i blocchi assegnati se non sono stati ceduti e se non fanno parte di quelli assegnati all'inizio prima che nascessero IANA e i RIR. Quelli hanno uno status particolare.

                              Perché legalmente gli IPv4 non sono mai stati un bene "demaniale" pubblico, essenzialmente Internet è nata come un'attività privata, bisognerebbe cambiarne lo status - ma non è una cosa che può fare una singola nazione. Anche perché se l'Italia forzasse le aziende a restituire gli IP al RIPE non è detto che verrebbero riassegnati in Italia.... potrebbero finire altrove, es in UK o Germania.

                              Con IPv4 bisogna mettersi l'animo in pace, e i produttori di router devono darsi una sveglia, ormai ci saranno sempre più network IPv6 nativi, e se questo mette in luce la pochezza dei loro firmware basati su vecchie versioni di BusyBox è solo ora di aggiornarli.

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