Sto seguendo interessato la questione e mi sono letto la maggioranza dei più di 2500 post.
Premetto che in linea di principio ritengo che tutte le infrastrutture strategiche (strade, ferrovie, distribuzione elettrica, telecomunicazioni) debbano essere esclusiva proprietà dello Stato senza possibilità del privato di possederne neppure un centimetro. La privatizzazione di queste infrastrutture ha creato sempre e comunque disastri a lungo termine (vogliamo parlare delle autostrade in Italia o delle ferrovie in Gran Bretagna?)... I privati possono e devono fornire servizi utilizzando infrastrutture del tutto pubbliche.
In linea di principio.
È chiaro che l'unico senso attuale e reale dell'infrastruttura unica è salvare TIM, che non lo merita affatto, ma che in Italia non è mai stata una vera azienda privata.
Basta un po' di storia per capirlo. Le telecomunicazioni in Italia sono sempre state un caso "a parte": mentre nel 1962 si nazionalizzava la rete elettrica, negli stessi anni si cominciavano ad unificare le cinque compagnie telefoniche del tempo (STIPEL, TETI, TELVE, TIMO e SET) dando tutto in mano a SIP (Società Idroelettrica Piemontese), orfana della rete elettrica ormai nazionalizzata. E negli stessi anni si cominciava a liquidare ASST, l'azienda di telecomunicazioni di Stato, operazione che si concludeva di fatto nei primi anni '70. E così SIP diventava un'azienda apparentemente privata che gestiva in toto un servizio pubblico. E chi gestisce un servizio pubblico, non può materialmente fare utili, che invece è il fine di tutte le aziende private.
OF è sicuramente più pubblica di TIM, allo stato attuale, ma sta di fatto che il brutto pasticcio che è venuto fuori è un tentativo di raddrizzar le gambe ai cani, cioè di creare una rete pubblica con soldi in parte privati senza poter di fatto tener fuori il mostro creato al tempo con SIP.
Ovviamente si tratta di un punto di vista assolutamente personale, ma le regole della concorrenza dicono che devo concorrere dove posso guadagnare. E quindi come privato non ho alcun interesse ad occuparmi di cablare e servire aree in perdita di mercato. Almeno così dicono i principi del liberismo economico, dentro cui ci sta l'idea del mercato che comanda...
Possiamo solo sperare in una buona vigilanza di Stato, ma questo inevitabilmente renderà gli investimenti privati molto meno remunerativi.