La cosa che può confortarvi è che io vorrei inserirmi anche nel mondo dell’informatica (o comunque elettrico), ma mi sono spaventato leggendo tutte queste cose, dato che ho fatto un misero Liceo Classico .
Parlate di tante cose di cui io non sono a conoscenza
Consiglio percorso di studi per lavorare in ambito sistemi e reti
rami sono nel settore informatico da 11 e passa anni con un diploma classico.
Tutti i colleghi migliori che ho avuto non hanno laurea come me e comunque siamo in ottime posizioni (Senior , Lead e managers).
Nel campo informatico la laurea è ottima se finisci la carta in bagno ma non necessaria.
L'esperienza è sovrana.
In altri campi non è così ma in ICT la laurea non è neanche un requisito necessario.
Se poi, per tuo piacere, la vuoi prendere....ottimo.
Ma non raccontiamo menzogne dicendo che servono cose che non sono invece per nulla richieste.
Sulle certificazioni invece il discorso è diverso. Se stai partendo (junior) allora hanno molto senso e vanno fatte.
Ma da mid in su fanno solo felici HR e danno molto poco.
Il tutto ovviamente dalla mia personale esperienza.
[cancellato]
Flukas88 Nel campo informatico la laurea è ottima se finisci la carta in bagno ma non necessaria.
L'esperienza è sovrana.
In altri campi non è così ma in ICT la laurea non è neanche un requisito necessario.
Dipende da cosa vuoi fare. In certi ambiti conoscenze teoriche specifiche e avanzate sono necessarie. In altri ambiti anche no. Dipende che interessi si anno e dove si vuole arrivare.
rami Però da quel che vedo per poter far carriera un minimo in Italia nel nostro settore serve almeno una laurea magistrale.
Sì, in economia e commercio o ingegneria gestionale La resistenza che c'è in Italia a far far carriera ai profili tecnici "veri" è spesso incredibile, anche perché spesso non ci sono i percorsi di carriera appositi, oltre un certo livello.
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CPietro ero ironico dai.
Ma ciò non toglie la che il pezzo di carta non è assolutamente necessario.
[cancellato] Ambiti di nicchia come AI richiedono matematica ma non una laurea.
Per altri ambiti come quello aerospaziale forse si ha senso ma nel 99% delle aree 5 anni di esperienza e spanne sopra 5 anni di studio.
Ah, tutto con il prerequisito che stare in italia e sperare di fare carriera è da folli.
Io sono tornato nel 2021 ma dopo 10 anni all'estero dopo 1 anno a Milano come consulenza che mi ha insegnato cosa NON volevo fare.
E, ripeto... tutto imho e assolutamente confutabile eh
[cancellato]
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Flukas88 Ambiti di nicchia come AI richiedono matematica ma non una laurea.
Puoi crearti una formazione equivalente da autodidatta - ma è molto più complesso. È ovvio che quello che conta sono le conoscenze, le competenze e soprattutto la capacità di andare oltre a queste (la laurea è un punto di partenza, non di arrivo...) e non il semplice foglio di carta, ma è anche ovvio che un percorso di studi fatto bene in una buona università rende la cosa più facile.
Io poi un collega che prima ha lasciato la scuola a 15 anni, poi ha fatto le serali, ha cominciato a lavorare i IT, poi si è laureato, ecc. ecc. - "le vie del signore sono infinite" - però non è il percorso che consiglierei a chiunque.
Flukas88 ma nel 99% delle aree 5 anni di esperienza e spanne sopra 5 anni di studio.
Esperienza in cosa e con chi? Un conto è usare uno strumento, un conto è crearne uno. Esperienza e studio poi non sono certo alternativi - anzi, si nutrono l'uno dell'altro se non ci si limita solo ad uno.
Poi certo, se ti prendono come "ragazzo di bottega" in una struttura avanzata o in una start up molto dinamica riesci anche a fare una certa esperienza, ma molto dipende con che basi parti, comunque.
Ma ripeto, dipende da cosa si vuole fare nella vita e quali sono gli ambiti di interesse - ci sono anche alternative all'università, non è comunque un percorso obbligato.
[cancellato] Per esperienza ti do la mia cosi è meno generica.
Sono partito assemblandomi i pc come tutti credo e poi verso i 13 anni ho imparato il C e scritto qualche piccolo programma.
Poi con sudore e impegno mi sono studiato e imparato unix e networking e ho cominciato un lavoro a Milano (a progetto) come QA per una società di telefonia grossa.
Dopo un anno li, imparando QA e un po di enterprise, mi hanno cercato a Gibilterra dove sono andato e come junior engineer ho fatto un anno e mezzo e ho cominciato ad espandere e studiare più sviluppo e i primi approcci alla novità di allora (devops).
Dopo sono passato per 2 anni ad intel (irlanda) dove sono maturato in system engineer e ho cominciato e fatto molto su DevOps e su automazione (CD/CD) e ho cominciato a usare e studiare il cloud.
Dopo sono passato ad un altra grossa società dove ho fatto ancora più progetti di cloud.
In seguito sono passato al mio penultimo posto (dove sono stato 5 anni) dove sono entrato come Senior engineer e nel tempo mi sono dato al development puro e sono uscito come Software Engineer Lead (con tam che gestivo).
Nel contempo studio e mi aggiorno sempre.
Adesso da un paio di mesi lavoro in una grossa banca italiana come Cloud Engineer nel tema che gestisce il multicloud dietro tutto.
Il tutto facendo 35 anni quest'anno.
Uniche armi usate? Passione, dedizione e voglia di imparare e sbagliare.
Statisticamente sono una scoreggia lo so ma quasi tutti quelli del mio circolo hanno storie simili, 0 lauree e posizioni importanti in posti grossi.
Tornando a bomba, se puoi permetterti di studiare fallo ma non pensare che sia un ticket per "lavoro bello e fico subito".
Soprattutto in un paese come il nostro dove sei giovane fino a 50 e dove il concetto di lavoro+studio e considerato come un onta da cancellare.
[cancellato]
Flukas88 ma non pensare che sia un ticket per "lavoro bello e fico subito".
Su questo concordo - ho visto chi appena uscito dall'università pensava di fare subito "il dirigente" ed è finito deluso - poi dipende da come ci esci e con che esperienza - c'è chi ci esce fondando start up perché ha un prodotto o almeno un'idea valida in mano (Theranos a parte). Io ho un mix di laureati e non laureati (e la qualità varia in entrambi i gruppi...) e collaboriamo con alcune università su temi specifici - e anche qui la qualità di professori e ricercatori è variabile...
Con determinazione e passione si può fare molto - ma ripeto, in certi ambiti servono solide basi che solo uno studio specifico e dedicato può dare, e che non è semplice fare da soli.
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[cancellato] alla fine da autodidatta hai i tuoi tempi.
L'uni la vedo come modo più formalizzato ma "ristretto" e ha, però, un grosso plus: ci metti meno perché sei meno distratto.
Poi dipende da persona a persona se funziona meglio il formale o il free style.
Tieni comunque a mente che l'80% dell'IT moderno è nato da persone senza titoli particolari.
Cosa che però trovo fastidiosa è la spocchiosi dei neolaureati (italiani) che pensano di essere superduper già arrivati.
P.S: madò Theranos che storia assurda
Flukas88 Sono d'accordo comunque che la laurea non sia assolutamente necessaria, però accresce di molto le probabilità di essere assunti in posizioni interessanti. Sicuramente se la tua carriera è già ben avviata i vari recruiter non guardano più il titolo di studio ma l'esperienza pregressa, però se ti stai approcciando al mercato del lavoro senza esperienza ora più che mai la laurea ti aiuta moltissimo. Magari quando hai iniziato tu era un po' diverso, idk
Mamma mia che thread, una denigrazione totale dello studio universitario.
Flukas88 quasi tutti quelli del mio circolo hanno storie simili, 0 lauree e posizioni importanti in posti grossi.
Senza voler fare polemica, anche la capo del governo, il viceministro, tutti senza laurea. Oh, magari le cose non son correlate, però visto lo stato dell'arte dell'informatica in Italia e del paese in generale forse avere qualche laureato in più potrebbe aiutare
[cancellato]
Flukas88 Tieni comunque a mente che l'80% dell'IT moderno è nato da persone senza titoli particolari.
Occhio a non confondere i Gates o i Zuckerberg con chi poi fa il lavoro vero (ma pensa a Page e Brin). Poi è vero che c'è chi è arrivato da esperienze (anche universitarie) diverse e si convertito all'IT - io stesso arrivo da Fisica.
CPietro sai che mi sa che è cambiato tutto da quando ho iniziato io e come avevo pensato oramai devi essere super settoriale e specifico per trovare lavoro.
Also il crescere sul lavoro facendo esperienza è più complesso.
Ora capisco cosa intendono quando dicono "sentirsi vecchio" xD
Goku96 laureati non spocchiosi e aperti si, concordo.
Da lurker distratto, mi pare che avete lasciato l'OP figurativamente in braghe di tela (senza risorse, risposte concrete).
ragazzi (si fa per dire), mi sembra chiaro che tutti quelli che hanno scritto qui, con un po' d'esperienza lavorativa, siano concordi nell'affermare che "la laurea non ti serve per lavorare in IT", e sono sicuro, che come me, moltissimi (tutti ?), leggendo qualche (molto più di qualche) offerta d'impiego IT, si sia posto la domanda "ma veramente richiedono una laurea per fare queste min...te?".
il problema è che si, la richiedono, giusto o sbagliato che sia, quindi perché limitare le proprie opzioni, se possibile?
tutti possiamo dirlo/provarlo: puoi lavorare in IT studiando per i fatti tuoi, ma il percorso non è veloce e dipendi sempre dal trovare condizioni favorevoli (per sempre, non importa quanti anni d'esperienza hai).
si, ci possono essere delle belle esperienze lavorative senza bisogno di avere un laurea (la mia, per esempio), ma guardiamo alla realtà: a quanti capita veramente sempre il posto di lavoro perfetto, senza rotture di ... ? e in questo caso, quanti rimangono dove sono perché, senza titolo di studio adeguato (io dovrei fare il cuoco, a leggere il mio diploma), spostarsi sarebbe "complicato"?
la laurea in IT, oggi, non serve a dire "so lavorare" (tra teoria e pratica ce ne corre), ma serve a mettere un piede dentro la soglia e avere una possibilità in più, per partire e mostrare cosa sai fare, che tu abbia appena finita la scuola, oppure tra 20 anni. la laurea ti fornisce (dovrebbe fornire) lo strumento per poter scegliere cosa fare, senza dipendere da altri e no, non è vero che la richiedono solo in Italia, la chiedono anche all'estero, a meno che il tuo scopo non sia solo quello di fare solo il lavoro di bassa lega (in IT o altro campo).
quindi si, io pur sapendo che "ce la può fare da solo", a un ragazzo che comincia adesso, non me la sento di dire "fatti assumere dall'aziendina sotto casa e da li cresci secondo i tuoi ritmi", perché vorrebbe dire negargli moltissime possibilità che potrebbe avere grazie a quel foglio di carta inutile.
quindi a FleXible353 io ripeto: forse è inutile e noiosa, ma sono "solo" 3 o 5 anni, nulla, se confrontati con una vita lavorativa di 50 anni e più: tappati il naso, sopporta, cerca di sopravvivere con il minimo sforzo (nessuno dice che devi uscire con 110 e lode), se è proprio pesante, ma fai un corso di studi che ti permetta, domani, di poter trovare le porte aperte per qualsiasi cosa tu voglia fare, non chiuse solo perché "non hai il titolo, quindi non sei qualificato", anche se ti ritrovi 10+ anni d'esperienza alle spalle.
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la risposta è dentro di te ed è sbagliata (cit)
Io in realtà una laurea in CS la farei anche solo per completezza dato che oramai sarebbe una ciliegia e stop... se avessi tempo, ma la sera arrivo un pelo morto
damir13 comunque posso confermarti che all'estero non la richiedono proprio (o almeno in USA,UK,irlanda,gibilterra).
Dove la chiedono è se vuoi salire al c-level e li serve una MBA ma per dirigere team e avere ruoli importanti non serve.
Le gafam oltretutto hanno pure smesso di metterla nei requisiti
Goku96 Mamma mia che thread, una denigrazione totale dello studio universitario.
Concordo in pieno. Onestamente è quasi "avvilente" leggere che il titolo universitario è carta straccia.
Ok, magari in ambito IT si può imparare (e diventare bravi) in maniera autonoma, ormai oggi un computer ce l'hanno tutti. Ma penso che vada fatta una distinzione tra il percorso universitario e lo studio autonomo, con l'università si acquisiscono un sacco di conoscenze accessorie che a prima vista potrebbero sembrare inutili ma che, alla fine, permettono di "sfornare" una figura che abbia una formazione a tutto tondo che consente una maggiore elasticità sia mentale sia (soprattutto) dal punto di vista delle possibilità lavorative.
Io mi sono laureato al PoliTo in ingegneria aerospaziale e ho fatto una marea (e sottolineo marea) di esami che non erano per nulla attinenti al mio ambito, tra questi vorrei sottolineare un esame di economia. Oppure un esame di programmazione in C, fatto prettamente su carta e penna.
Alla fine però riconosco che la formazione che ho ricevuto non avrei mai potuto acquisirla attraverso uno studio autonomo, anche perché, spesso, si tende a fiondarsi a capofitto nella parte pratica delle cose senza capire come queste funzionano e le regole che ci sono alla base. Tutto ciò, al giorno d'oggi, è ancora più amplificato perché tanto ci sono i software che fanno tutto loro.
Ormai basta fare un disegno CAD e darlo in pasto a software di analisi strutturale o analisi tipo CFD e impostare 4 parametri e il gioco è fatto. Io e tantissimi altri, invece, abbiamo dovuto studiare cosa c'è alla base di quei software, le regole fisiche e matematiche. Ad esempio, ho fatto un esame di fluidodinamica computazionale in cui la parte al PC sarà stata si e no un quarto della parte teorica costituita da un mare infinito di formule e dimostrazioni varie perché, alla fine, al professore non interessa più di tanto insegnarti ad usare il software commerciale X o Y, la cosa fondamentale è conoscere le regole che ci sono alla base del loro funzionamento.
Tutto ciò per dire che si, si può studiare assolutamente in maniera autonoma, anche come far volare un aereo o progettare il serbatoio di un razzo che va in orbita; non penso però che si possa paragonare la formazione universitaria con la formazione da autodidatta.
[cancellato]
mark129 Da lurker distratto, mi pare che avete lasciato l'OP figurativamente in braghe di tela (senza risorse, risposte concrete).
Ma no, i percorsi principali gli sono stati dati (Uni/ITS/Certificazioni) . con pro e contro- poi deve scegliere un po' lui che tipo di professione e carriera vuole intraprendere. Certo, poi vengono fuori le solite discussioni, però IMHO le esperienze personali sono utili ma fino ad un certo punto, se non conosci a fondo una persona gli indichi i syllabus più standard, poi puoi arrivare a fare le cose più incredibili con i percorsi più strani, ma eviterei di consigliare a chiunque di fare lo stesso.
damir13 la laurea in IT, oggi, non serve a dire "so lavorare" (tra teoria e pratica ce ne corre), ma serve a mettere un piede dentro la soglia e avere una possibilità in più, per partire e mostrare cosa sai fare, che tu abbia appena finita la scuola, oppure tra 20 anni.
Flukas88 sai che mi sa che è cambiato tutto da quando ho iniziato io e come avevo pensato oramai devi essere super settoriale e specifico per trovare lavoro
Flukas88 comunque posso confermarti che all'estero non la richiedono proprio (o almeno in USA,UK,irlanda,gibilterra).
Unisco un po' queste tre citazioni per alcune conferme diciamo. Sicuramente la richiesta dei titoli all'estero dipende dal paese. Io in 9 anni in UK non ho ancora dovuto mostrare nè diplomi nè altri certificati.
Sicuramente per alcune specifiche posizioni abbastanza in alto può diventare una discriminante, ma lì è perchè le competenze effettivamente richieste sono anche altre e spaziano molto (un manager non è che si mette lì con bash a fare cose, o perlomeno non gli è richiesto).
Le esperienze di persone che "dal nulla" sono approdate a posizioni di successo secondo me sono oggi dovute a conoscenze più profonde ma più specifiche, direttamente spendibili, che fanno passare il titolo in secondo piano - oppure come nel mio caso la start up (anche se è il mio secondo/terzo lavoro ormai) guarda l'esperienza e basta perchè "ha fretta di spingere".
Ed in mezzo alla carriera sempre IMHO con la laurea è poi più facile cambiare "solco" e variare occupazione.
Lo dico da non laureato che comunque è riuscito a "farcela" per ora, ma forse col senno di poi cambierei idea, fermo restando che nulla mi impedisce di riprendere i libri in mano.