gianx80 nel caso dello split canalizzato la macchina esterna è collegata direttamente all'unità interna canalizzata e il trasferimento di calore tra le due avviene tramite gas refrigerante, mentre la gestione dell'acqua calda sarebbe completamente separata, mediante uno scaldabagno in pompa di calore (scusami, quando ho detto boiler mi sono espresso male). Questa soluzione sarebbe probabilmente più conveniente in termini di investimento iniziale (gli split sono prodotti di massa, mentre le pompe monoblocco sono considerati più premium) e visto il clima della tua zona, eviteresti la continua inversione della pompa in estate per passare da raffreddare con i fancoil a scaldare per il boiler. Nel caso della pompa di calore avresti un'unica unità interna con una valvola a tre vie collegata al fancoil e al boiler, con il trasferimento di calore che avviene esclusivamente tramite acqua. Una soluzione più elegante, che evita "duplicazioni", ma che secondo me da il suo meglio quando si sta in climi in cui per la maggior parte del tempo gli ambienti vanno scaldati anziché raffreddati.
gianx80 Col "circolo forzato dell'aria" non ci sarebbe bisogno di aprire le finestre per cambiare aria, o sbaglio? Qualche altra controindicazione?
Nessuna controindicazione, anzi il ricordo dell'aria con VMC aumenta la qualità dell'aria e il confort anche se associato ad un impianto di riscaldamento/raffreddamento ad aria. Semplicemente che alcune persone amano aprire le finestre, e le abitudini sono difficili da cambiare, perché non siamo esseri razionali. Il raffreddamento ad aria è semplicemente più tollerante nei confronti di comportamenti scorretti.