Scusate, entro anche io in questa discussione per cercare di portarla un po' sui numeri.
Parlo del mio caso: io potrei pensare ad esempio di pensionare la caldaia a condensazione entro qualche anno, se i conti tornassero e l'investimento si ripagasse in qualche anno.
Quindi, dicevo, proviamo a parlare di numeri, magari con la vostra esperienza riusciamo ad approssimare abbastanza bene.
Parliamo della mia situazione, e solo della produzione di calore, per semplificare:
- classificazione climatica, poco meno di 2400 gradi/giorno, inverno mediamente umido
- temperatura di mandata riscaldamento attuale (pavimento radiante) = da 28 a 34 °C circa, in base alla T ext.
- temperatura ACS = 44 °C
Che rendimento ci si può aspettare da una pompa di calore in queste condizioni, inteso semplicemente come rapporto tra potenza termica resa e potenza elettrica consumata?
Non voglio i rendimenti di targa, che si possono trovare facilmente, ma il rendimento medio atteso che ci si può aspettare in un intero anno, considerando i giorni (o meglio le notti) in cui la macchina tribola per il freddo intenso e gli sbrinamenti, e i giorni in cui le temperature sono abbastanza alte da non sbrinare mai e rendere nel migliore dei modi.
In base a questo numero, e ai costi (noti) pagati in bolletta per gas e elettricità, potrei capire se convenga o meno cambiare, il prezzo di 1 kWh di metano si trova facilmente e quello di 1 kWh di elettricità anche.
Consideriamo 1 il rendimento della caldaia a condensazione, sbagliamo di poco, e conoscendo il rendimento del sistema alternativo in un attimo capiamo dove sta la convenienza.
Altrimenti sono solo parole, e a me piacciono i numeri, e un po' meno le parole