- Modificato
walt beh, nel momento in cui l'azienda monopolista che detiene il controllo della rete nazionale individua (su esplicito input delle istituzioni nazionali ed europee) delle zone del Paese nelle quali decide che non investirà un soldo (per adeguarle agli obiettivi ADE) e, di conseguenza, ingenti fondi comunitari e pubblici vengono investiti per realizzare una nuova rete per coprire le c.d. zone a perdita di mercato, quella (ex)monopolista per principio non dovrebbe poi poter sfruttare quella infrastruttura per vendere i suoi servizi/prodotti e quindi trarne profitto (grazie ai soldi pubblici).
E, a dirla tutta, io ricordavo (ma mi è già stato detto che ricordo male) che fosse proprio così: su rete Infratel, TIM non avrebbe potuto vendere (pena rischio procedura d'infrazione comunitaria).
Aggiungo che TIM è stata pure sanzionata per aver ostacolato la realizzazione delle rete BUL; senza dimenticare, infine, pure i "misfatti" del Piano Cassiopea.
Lorenzo1635 mah, se questo accordo fosse passato per un contestuale "vincolo" (o comunque impegno) da parte di TIM di contribuire alla realizzazione (ovvero investimenti) per rilegare tutti quei PCN sparsi per il Paese che non lo sono, magari (e dico magari) questa spinta della politica poteva avere qualche logica.