Andrea786 Un colosso come Amazon che ha fatto la sua fortuna (anche) grazie agli algoritmi ? Sarà, ma mi stupirei di una tale superficialtà nel profilare la clientela.
Email 'spaventosa' da ofm@amazon.it?
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Maurizio61 Un colosso come Amazon che ha fatto la sua fortuna (anche) grazie agli algoritmi ? Sarà, ma mi stupirei di una tale superficialtà nel profilare la clientela.
ne abbiamo visti tanti di colossi che si sono fregati con un niente .,... probabilmente come ho gia scritto sono sistemi atti a ridurre i giri dei corrieri che sono gia carichi di suo ... e per Bezos perdere 10 utenti ma arrivare prima da 100 non è una perdita ma un guadagno , magari quando arriveranno i droni cambierà ma intanto il mondo è questo .
Il problema @Maurizio61 è che molto probabilmente Amazon ( come scritto qualche giorno fa nei commenti sopra ) si è reso contro che ci sono tanti "bimbiminkia" ( passami il termine , è inteso che nessuno dei casi di questo forum fa parte di questa categoria , anche perchè bisognerebbe proprio essere minchioni per fare una cosa del genere e poi chiedere perchè ti hanno bloccato l account ) che acquistano una cosa la provano per fare appunto i "bimbiminkia" e poi la rendono di ritorno per le motivazioni piu svariate ( che spesso non sono valide ) , questo sistema ad minchiam può andare bene quando i bimbi sono pochi ma quando aumentano perchè è fashion avere l Iphone nuovo senza poterselo permettere allora diventa un problema anche per coloro che come Amazon fa ecommerce ... Meglio un bimbo in meno e contentare 100 utenti onesti che 1 bimbo in piu che non accontenta nessuno alla fine ..
Comunque in tutto questo sarebbe curioso capire come il loro "prova prima e paga poi"
viene poi computato dal loro fantasmagorico algoritmo, perché su buona parte dei capi d'abbigliamento (venduti e spediti da Amazon) viene pure proposto in automatico.
Senza contare, appunto, che un capo di abbigliamento è più soggetto al reso, in quanto la probabilità che una volta ricevuto non sia corretto/rispondente ai gusti è alta (in questo il fatto che ogni produttore abbia una "vestibilità" sua rispetto alla misura standard - e l'info taglie su Amazon, quando c'è, sia fatta con i piedi - di certo non aiuta).
Magari l'algoritmo soppesa diversamente il reso con rimborso rispetto al reso con cambio misura/colore (laddove però è possibile). Però anche su questo va detto che spesso il cambio misura e colore può comportare un cambio di prezzo, talvolta anche rilevante tanto da non renderlo conveniente. Oppure la misura/taglia/colore richiesto non essere disponibile. Quindi il reso con rimborso è l'unica strada.
Insomma, per tutto quanto è vestiario, viene da augurarsi che l'algoritmo sia stato addestrato correttamente, ma resta più di qualche dubbio visto l'andazzo degli ultimi anni, come il caso (singolare) di @EmilioCapuano.
Comunque questa novità che l'account venga "solo" sospeso dagli acquisti fisici ma non da quelli digitali sembra in un qualche modo recepire alcune considerazioni discusse anche qui in passato, ovvero che una sospensione completa dell'account impediva/limitava l'utilizzo anche dei servizi/abbonamenti "digitali" acquistati (compresi i dispositivi AMZ), nonché dell'account stesso per la gestione degli ordini/garanzie.
DerAdler secondo me non viene valutato come reso perché ricordo che, anni fa, in occasione di uno dei miei primi acquisti di abbigliamento su Amazon, avendo avuto a che fare con un articolo di misura errata, contattai l'assistenza e l'operatore mi scrisse che era prassi normale la restituzione in cambio di un articolo di diversa misura e che anzi c'era una voce apposita da indicare.
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Juza si, confermo; in realtà ci sono tre voci (pertinenti): troppo piccolo, troppo grande e una per il colore.
Inoltre, nei vari passaggi di richiesta del reso, (quando possibile) in automatico ti propone per prima opzione al posto del rimborso la sostituzione con altra taglia/colore.
Però il "prova prima, paga poi ...solo quello che tieni", è un'ennesima formula volta ad incentivare gli acquisti (compulsivi) e non educare ad acquisti mirati. Quindi poi mi lascia perplesso che sguinzaglino algoritmi per punire gli utenti che fanno troppi resi. Magari dovrebbero parlarsi tra reparti
matem7
Sì abito in un condominio a Roma. Cosa c'entra questo? Sono curioso
Inoltre nella email mi hanno anche chiesto consigli e pareri in merito alla questione e garbatamente ho scritto che, qualora si tratti di algoritmi (cosa molto probabile), dovrebbero rivederli o quanto meno fare un passaggio con uno specialista "umano" prima di applicare tali restrizioni, altrimenti rischiano di perdere clienti anche Prime.
EmilioCapuano Hai un condomino che fa tanti resi, coincidendo l’indirizzo il nuovo algoritmo blocca tutti i residenti di quel condominio al primo reso da quando scatta l’allarme
matem7 Questa mi è nuova. Motivo in più per rivedere l'intero processo, lato Amazon.
matem7 Hai un condomino che fa tanti resi, coincidendo l’indirizzo il nuovo algoritmo blocca tutti i residenti di quel condominio al primo reso da quando scatta l’allarme
Non credo che facciano un match esclusivo con l'indirizzo, abito in un complesso di 5 palazzine, tutte ovviamente con lo stesso indirizzo, avremmo dovuto già essere tutti bannati da tempo allora.
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porf beh però gli algoritmi sono dinamici, magari il caso di @EmilioCapuano è incappato in questo "bug". Spiegherebbe anche un'altra questione sollevata da @EmilioCapuano ovvero che nell'email si faceva riferimento ad una precedente comunicazione di avvertimento, che però l'OP dice di non aver mai ricevuto.
Potrebbe essere che l'algoritmo si sia "triggerato" davvero (per errore) su un indirizzo già oggetto di segnalazione abuso, senza distinguere il diverso account.
matem7 parli per sentito dire oppure hai qualche informazione da "insider"?
matem7 Hai un condomino che fa tanti resi, coincidendo l’indirizzo il nuovo algoritmo blocca tutti i residenti di quel condominio al primo reso da quando scatta l’allarme
niente male come idea , se fosse cosi realmente ( e non metterei in dubbio il contrario sinceramente ) quel algoritmo avrebbe non pochi problemi ...
EmilioCapuano Questa mi è nuova. Motivo in più per rivedere l'intero processo, lato Amazon.
Sarebbe interessante capire ( se hai confidenza con qualche condomino che ordina su Amazon , meglio alcuni cosi la scala si allarga ) se tale comunicazione è arrivata solo a te del condominio o se effettivamente è arrivata un po a quasi tutti , allora si che l ipotesi di @matem7 sarebbe la chiave di volta della situazione .. magari l algoritmi vede che a quel civico di quella via in quella città ci sono troppi resi e manda la mail a tutti coloro che hanno come punto di consegna in quel luogo
Se così fosse dovresti provare a chiedere a qualche vicino che magari ti è capitato di notare che acquista da amazon se anche a lui è arrivata questa mail.
Però mi parrebbe una semplificazione davvero anomala per un colosso come Amazon.
Tipo dove abito io è un complesso di villette bi/trifamigliari che condividono lo stesso corsello e quindi civico, saremmo circa 30 unità abitative e sarebbe assurdo che limitassero il mio account perchè il vicino rende 9 cose su 10 che ordina.
Abito in un condominio di Roma Centro con più di 40 appartamenti, mi risulterebbe molto difficile reperire informazioni. Quello che posso fare è scrivere sul gruppo whatsapp della mia scala, magari esce fuori qualcosa.
Ciao a tutti, a me non mi è mai successo, e non ho fatto mai resi ad Amazon.. e sono cliente da anni dal 2018..
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Dal gruppo whatsapp della mia scala del condominio a quanto risulta nessuno ha ricevuto email simili alla mia.
In aggiunta poco fa me ne è arrivata un'altra sempre da ofm in cui continuano a scusarsi e a chiedermi feedback su come migliorare la situazione. Credo si siano seriamente accorti di star facendo danni non solo a me, evidentemente
"Gentile cliente,
Abbiamo esaminato la nostra precedente corrispondenza con te e ci scusiamo per le informazioni errate che hai ricevuto.
Grazie per aver dedicato del tempo a rispondere e inviarci il tuo feedback. Ti invitiamo a dirci di più così da aiutarci a comprendere meglio.
Abbiamo riattivato il tuo account Amazon.it ed è ancora aperto."
curlymoka Tipo dove abito io è un complesso di villette bi/trifamigliari che condividono lo stesso corsello e quindi civico, saremmo circa 30 unità abitative e sarebbe assurdo che limitassero il mio account perchè il vicino rende 9 cose su 10 che ordina.
Infatti non ha senso come procedura, mio fratello abita in un complesso residenziale di 15 palazzine, per un totale di circa 230 appartamenti, impensabile tirare le somme sui resi in una situazione del genere in cui così tanti condividono uno stesso indirizzo.
Tempo fa un'associazione di consumatori aveva provato a fare in contemporanea lo stesso ordine (in questo caso se ricordo bene si trattava di biglietti aerei e/o prenotazioni alberghiere) da più account diversi che differivano per circuito carta di credito utilizzata / zona geografica e storico ordini, e aveva scoperto che i prezzi praticati erano diversi, ad esempio chi comprava pagando con American Express pagava di più rispetto ad altre carte più "popolari". Questo per dire che la corretta profilazione del cliente è fondamentale per un sito online, e di questo si occupano i migliori specialisti in matematica attuariale / statistici / informatici. Vedi ad esempio gli algoritmi che si occupano di stabilire i prezzi di vendita di biglietti ferroviari / aerei, sono tra i segreti meglio custoditi dalle singole imprese di trasporto, e se fatti bene sono davvero in grado di fare la differenza nei confronti dei competitors.
Tutto questo per dire che -fermo restando che errori sono sempre possibili- mi sembra poco credibile che un gigante come Amazon utilizzi sistemi così "grezzi" per liberarsi di clientela poco gradita e/o redditizia, a prescindere dalla presenza o meno di supervisione umana, e comunque si tratta di politiche aziendali riservate, non si può nemmeno pretendere che vengano resi noti i criteri di selezione di detta clientela. A mio parere comunque, trattandosi di milioni di casistiche a livello mondiale la verifica "umana" avrebbe un senso e sarebbe praticabile solo in sede di "appello" da parte del cliente, fermo che la possibilità di ricorrere contro il provvedimento dovrebbe essere sempre garantita.
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scusate ma se è un bot che manda queste mail e minaccia di revocare il diritto di acquistare su amazon, è una cosa che un bot può fare o ci sarà un umano poi a decidere? è mai successo a qualcuno di vedere revocato il diritto di acquisto su amazon?
a me è arrivata stanotte questa mail, ho effettuato due resi negli ultimi 5 mesi, condizioni intatte, nessuna parte mancante, scatole perfettamente intatte
ditemi voi se è normale leggere queste minacce:
Buongiorno,
l'abbiamo precedentemente contattata in merito all'attività del suo account. Abbiamo notato che più resi effettuati dal suo account non sono stati ricevuti nella loro condizione originale. Gli articoli sono considerati non nella loro condizione originale quando sono danneggiati, presentano evidenti segni di usura, parti mancanti o non si trovano nella confezione in cui sono stati imballati.
Comprendiamo che possano occasionalmente verificarsi problemi con i resi, ma abbiamo notato che questa sembra essere una tendenza del suo account. Qualora continuasse a non rispettare le nostre politiche, potrebbe vedere revocato il suo diritto di acquistare su Amazon.it.
Vogliamo che lei sia soddisfatto dei suoi acquisti e disponiamo di una serie di risorse che possono aiutarla a scegliere i migliori prodotti in base alle sue necessità, tra cui informazioni dettagliate sui prodotti, recensioni dei clienti e assistenza tecnica gratuita. Se decide di restituire il prodotto, vogliamo continuare a effettuare resi senza problemi e apprezziamo la sua collaborazione.
Se ritiene che abbiamo commesso un errore, risponda a questa e-mail entro 30 giorni.