andreagdipaolo Spero di no
I piani per la rete unica TIM-Open Fiber
andreagdipaolo sempre più attiva di quella vera
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nikita mi è venuto un flash, ora ricordo... Il piano AccessCo prevedeva di far confluire anche la rete primaria di TIM. Ora il cosiddetto piano B sarebbe di considerare solo la secondaria di TIM, che finirebbe nella società unica assieme alla rete di Open Fiber, mentre la primaria resterebbe di TIM che quindi non avrebbe la maggioranza nella società-rete-unica.
Il Sole 24 Ore di oggi (14 aprile) evidenzia però che questo piano B "non convince gli operatori" perché non è interesse di OF avere a che fare con la rete in rame di TIM, mentre TIM non ha intenzione di privarsi della rete secondaria, visto anche il piano FiberCop/KKR.
Dice anche che il più perplesso sulla rete unica è Colao.
matteocontrini non è interesse di OF avere a che fare con la rete in rame
e, a mio parere, hanno pienamente ragione!
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Vorpal97 Io dopo più di un anno faccio ancora fatica a capire per quale motivo un'azienda Italiana al 100%, nuova, snella, con una rete di ultima generazione super efficiente, con costi di gestione bassissimi, aperta a tutti (quindi autorizzata a sfruttare i fondi europei) e soprattutto già partecipata praticamente dallo stato (Open Fiber) debba fondersi con TIM che paradossalmente non è niente di tutto questo e per di più è di fatto una società STRANIERA in quanto il socio di maggioranza è Vivendi (inoltre pure Francese)!
La mia personalissima teoria è che TIM stia ricattando il governo sugli esuberi, dato che una rete in fibra necessita di molto meno personale per essere gestita.
sursumcorda dato che una rete in fibra necessita di molto meno personale per essere gestita.
Considera che TIM ha anche molto personale amministrativo.
TIM è l'Alitalia, con la differenza che almeno Alitalia sanno tutti cos'è.
Claudio7890 Considera che TIM ha anche molto personale amministrativo.
TIM è l'Alitalia, con la differenza che almeno Alitalia sanno tutti cos'è.
Credo che la faccenda sia su una scala più grande di Alitalia. 50000 dipendenti più altrettanti nell'indotto. Ecco perché non la si può lasciare fallire.
matteocontrini non è interesse di OF avere a che fare con la rete in rame di TIM
In realtà togliendo la parola rame si capirebbe che interesse avrebbe OF nella rete TIM. Il vantaggio non è certo il rame, ma il diritto a sfruttare ogni singolo passaggio, tombino, palo o altro.
Ad ogni modo basterebbe imporre il riutilizzo dell'infrastruttura già esistente, imponendo un diritto di "passaggio" come avviene per i fondi agricoli non fronte strada o tante altre situazioni. Nessun canone da pagare. Ovviamente il diritto sarebbe esteso ad ogni operatore su ogni rete.
sursumcorda Credo che la faccenda sia su una scala più grande di Alitalia. 50000 dipendenti più altrettanti nell'indotto. Ecco perché non la si può lasciare fallire.
Salvandola manteniamo occupati i lavorati diretti e dell'indotto, però neghiamo a tutti gli altri delle opportunità mantenendoli su una rete meno performante.
Inoltre la rete FTTC di TIM consuma molta più corrente di una rete FTTH, se consideri quanto è grande l'Italia credo che potremmo risparmiare un bel po' di soldi se forzassimo la migrazione su FTTH.
mb334 Il vantaggio non è certo il rame, ma il diritto a sfruttare ogni singolo passaggio, tombino, palo o altro.
Si, se la si mette in questa ottica potrebbe avere un senso. Pero' se lo traduciamo in "tu mi regali la tua rete in fibra ed io ti regalo i tubi per metterne altra" non mi pare tanto giusto remunerativamente.
Claudio7890 Salvandola manteniamo occupati i lavorati diretti e dell'indotto, però neghiamo a tutti gli altri delle opportunità mantenendoli su una rete meno performante.
Inoltre la rete FTTC di TIM consuma molta più corrente di una rete FTTH, se consideri quanto è grande l'Italia credo che potremmo risparmiare un bel po' di soldi se forzassimo la migrazione su FTTH.
D'accordo in pieno. Ma quale governo, specie durante questi chiari di luna, vorrebbe assumersi la responsabilità di decine di migliaia di cassintegrati e/o prepensionamenti?
È ovvio che il progetto di fusione ha poco senso come piano industriale, oltretutto per un'infrastruttura strategica.
sursumcorda sono forse 38000 mila. Di cui 8000 tecnici operativi (dalla rete alta al pozzetto). Il problema sarebbe l'indotto che da lavoro al doppio delle persone
Dal sito ufficiale: La nostra dimensione lavorativa è significativa: oggi siamo oltre 42.000 in Italia e oltre 9.600 in Brasile, che è la nostra principale presenza all'estero.
I 42000 comprendono tutte le società da Tim a Olivetti Sparkle Noovle negozi nei centri commerciali ecc
Hai ragione, avevo contato tutti i dipendenti del gruppo TIM e non solo quelli in Italia.
Che sono sempre tantini
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TIM, Open Fiber e rete unica, Vatalaro: “Il piano del Governo sta fallendo, come rimediare”
Il professore torna alla carica con un nuovo articolo che puntualmente si contraddistingue per equilibrio ed imparzialità.
Ecco alcuni estratti:
insuccesso del Piano BUL per le “aree bianche” rallenta l’ammodernamento delle telecomunicazioni del Paese...si rischia di perdere buona parte dei finanziamenti per realizzare un’infrastruttura monca e solo parzialmente utilizzabile.
Daje, partiamo benissimo
In Europa, gli approcci sono diversi ma quasi dovunque si basano su interventi dell’incumbent
Eh Francè ti capisco, quel "quasi" stona
FiberCop, ... è il più alto livello che le regole europee prevedono affinché l’operatore incumbent assicuri al sistema degli operatori alternativi la massima garanzia di parità di trattamento nell’accesso. Non è possibile chiedere di più: oltre questo limite c’è solo l’esproprio.
parità di trattamento garantita esproprio
Nell’attuale scenario di mercato c’è un concorrente, Open Fiber...
un concorrente? Perfetto! Fagocitiamolo in Tim OF
...Enel che confidava di raggiungere l’obiettivo senza impiegare le infrastrutture di telecomunicazioni esistenti (centrali locali, cavidotti, camerette, palificazioni, etc.) ... è oggi più che evidente si è trattato di un errore di sopravvalutazione (purtroppo al tempo lo segnalai inutilmente anche pubblicamente)
che bravo, e magari Tim gliele dava pure gratis
A mio giudizio, sono le difficoltà in cui si dibatte Open Fiber, aggravate dalla scelta del modello di business denominato “wholesale-only” – che pesante limitazione per un’impresa quell’“only”, in un contesto come quello nazionale dove si è sviluppata la concorrenza infrastrutturale tra reti fisse e tra reti fisse e mobili controllate da operatori verticalmente integrati!
Non hanno capito nulla, vertical integration is the way!
Guardando l’intero percorso industriale, dunque, vediamo nell’esperienza di Open Fiber il pesante intervento dello Stato italiano, prima con la creazione di un nuovo soggetto industriale e poi con la richiesta all’incumbent di prendersene cura per risolvere l’anomalia creata neppure cinque anni prima.
l'amorevole Tim
Infatti, quando si parla di rete “unica” si ricorre ad un artificio retorico per definire – in un mercato non scevro di concorrenza, anche sulle infrastrutture, com’è quello italiano delle telecomunicazioni – un’operazione di M&A che lo Stato italiano ha richiesto per evitare a Cdp il rischio di dover gestire negli anni a venire un secondo caso Alitalia.
Booooo, OF=Alitalia 2
Consideriamo ora esclusivamente il punto di vista dell’interesse dello Stato italiano, per come sembra a me
Mi sembra opportuno esaminare anzitutto perché ritirare l’offerta di fusione allo Stato italiano non dovrebbe convenire.
Certo certo, da un punto di convenienza dello Stato italiano
Visto che è lo Stato italiano ad aver chiesto a TIM la fusione con Open Fiber (e non viceversa)
fin qui tutto bene (e non viceversa)
...ci si confronta su una tecnologia costosa come FTTH e per la quale la domanda è scarsa
giusto, ci chiediamo tutti a che serve in fondo la costosa e poco richiesta FTTH?
Perciò allego oggi a questa relazione, credo per la prima volta, i risultati di un’analisi DCF per condivisione e commento e senza la pretesa che rappresentino una verità assoluta, né particolarmente originale, ma solo una guida interpretativa a fatti che ancora investono scelte incombenti sul settore delle telecomunicazioni del Paese
Tranquillo, il fatto che provenga da una srl sconosciuta prezzolata da TIM e università Tor Vergata (casualmente) non ne pregiudica in alcun modo l'attendibilità!
Non ritengo particolarmente valida l’argomentazione più volte avanzata ... del cosiddetto problema della duplicazione delle infrastrutture
Ma come, dopo aver fracassato gli zebedei co sto rischio duplicazione... Vabbè si stava scherzando
e questo non solo perché il fenomeno in sé stesso viene generalmente incoraggiato dalle norme europee (in accordo con la ben nota teoria della “scala degli investimenti”)
Dai dati dunque non risulterebbe un fenomeno di overbuilt per l’Italia oltre la media europea.
ahò cheppalle st'europa però... tra l'altro semprè a premià sti operatori non verticalmente integrati
La concorrenza (sopravvalutata) del cavo
Grazie!, finalmente una disquisizione articolata in lungo e in largo sul cavo in Italia ci voleva proprio (il fatto che non esista è un dettaglio che fanno notare i maligni e puzzoni)
insuccesso ormai accertato del Piano BUL per le “aree bianche”
eh sì, io toglierei pure l'FTTH a quei quattro gatti che l'hanno finora avuta
...la mancata sinergia con TIM, accertato ormai da tempo il quasi totale mancato riutilizzo delle infrastrutture elettriche che avevano ingenerato uno sconsiderato ottimismo, è causa di sprechi e della scelta di replicare tutti i nodi di rete, oltre a non consentire neppure localmente e come soluzione di back-up, il ricorso all’architettura FTTC, più rapida da realizzare e di natura intrinsecamente evolutiva verso FTTH o altre architetture intermedie, come FTTdp, altrettanto accettabili nella prospettiva europea delle “Very High Capacity Networks” (VHCN);
sappiamo tutti che Tim è stata sanzionata per condotte anticoncorrenziali per una macchinazione di certa gentaglia cattiva, Tim che a volte le proprie infrastrutture le regala pur di far avanzare tecnologicamente il paese anche col tanto vituperato rame (soprattutto nelle aree bianche)
Come salvare il piano (e Open Fiber)
Nel complesso non esiste in Europa un assetto più garantista di quello in via di approntamento. Solo in parte il caso di Openreach nel Regno Unito si avvicina, in quanto Openreach è controllata al 100% da BT e, a differenza di FiberCop, non consente ai concorrenti forme di condivisione della governance. Dal confronto europeo potrebbe quindi derivare la perfetta accettabilità, in virtù delle garanzie per la concorrenza, della fusione ipotizzata dal Governo Conte II per evitare a Cdp di proseguire nel coinvolgimento finanziario nell’impresa Open Fiber
openreach che notoriamente ha funzionato benissimo lo si fà nell'interesse di CDP, che credete??
Oggi in Italia le alternative proponibili sono diverse e vanno:
- da forme di accordo tecnico-commerciale con l’incumbent,
- alla presa d’atto del governo della necessità di un proprio intervento diretto per modificare il modello di sviluppo,
- fino all’ultima ratio che passa per la deliberazione del recupero dei fondi non spesi e per un loro reimpiego in gare pubbliche semplificate sulla base delle norme sul Covid-19.
tutte opzioni in cui entra in gioco Tim
Liberarsi del gravoso carico dell’infrastruttura FTTH nelle aree bianche e divenire un operatore alternativo verticalmente integrato, operativo ai livelli sia wholesale che retail nelle sole aree ove il business fibra ottica possa dare un ritorno ragionevole e per il resto usare, come nel caso degli altri operatori alternativi, la rete dell’incumbent, è la via maestra per risolvere i problemi di Open Fiber.
operatore verticalmente integrato è bello! No alle discriminazioni, sì all'uso della rete di Tim!
è la via maestra, questi non capiscono che lo facciamo per loro!
Nonostante l’impegno apprezzabile di maggiore trasparenza mostrato nel 2020 da Infratel con la pubblicazione online di dati, notizie e contratti, una lista esauriente delle difformità, tuttavia, non potrà essere stilata finché non sarà disposto un audit indipendente e terzo sui sistemi informativi che è, a parere di chi scrive, ormai un passaggio irrinunciabile.
con il contributo di Tim da organizzare a mò di gestapo
aggiungo io
Infine, nelle aree ove la dinamica competitiva inizia a manifestarsi, come quelle solo nominalmente bianche ove intervengono operatori FWA su fondi privati, un operatore wholesale-only finanziato dallo Stato determina un regime distorcente della concorrenza, quindi contrario alle regole europee
infatti questi qui fanno i furbi, magari c'è già eolo30 e pigliano i solidi per mette la fibra dalleuropa!111! Distorzione della concorrenza! Contrario alle regole
Il dibattito sulle infrastrutture è presente ovunque ma in nessun luogo porta a velleità nazionalizzatrici o a fughe in avanti sulle tecnologie.
giusto, cambiamo paradigma e fuggiamo all'indietro
Se la fibra ottica è l’obiettivo per larga parte della popolazione residente, ed è giusto che lo sia, dovunque in Europa l’obiettivo è stato perseguito con visione di lungo termine lasciando libero di decidere il percorso di migrazione l’operatore dominante, il solo ad averne mezzi strumentali e competenze, senza per questo rinunciare a monitorarlo e stimolarlo.
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nikita Il professore torna alla carica con un nuovo articolo che puntualmente si contraddistingue per equilibrio ed imparzialità.
Temi il suo sguardo severo per la tua sardonica rassegna!
Ok, uno può avere le proprie opinioni, ci mancherebbe, ma mica c'ha l'incarico alla "francescopaolofigliuolo" che deve esternarle così di petto: ha obliterato a passo di carica i millanta buchi economici, industriali, organizzativi, occupazionali di TIM... per non dire dello sfoggio un po' tuttologo a volo d'uccello su tecnologia, sociologia, politica industriale, economia e finanza, ma magari sono solo io che faccio fatica a studiare più di una cosa.
...ah, vero, pure lui si chiama così come quell'altro, pure lui ha messo in mostra un cv (quello della foto) che manco le mostrine del generale ricontate da Crozza...
Sarà senz'altro un egghead, come dicono gli americani, a giudicare i suoi 36 anni di incarichi, anche se fino ad ora non l'avevo mai sentito: ma il troppo stroppia, articolo ed argomentazioni indigeribili.
nikita Ok e' appena stato rinnovato il cda, ma mi sa che con tutta questa "leccheria", il Prof. mira a soffiare il posto al Guby...
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Mi permetto di riportare questo articolo da Corcom, non so se sia già stato pubblicato nel forum. Mi interessava piu' che altra qualche vostra opinione, mi pare di aver capito che la Meloni non veda di buon occhio la cessione della quota Enel al fondo Macquarie ma sembrerebbe pensare alla fusione con Fibercop e, alla rete unica, come progetto morto e sepolto. https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/rete-unica-tlc-meloni-sul-piede-di-guerra/
DanyUser1807 La Meloni fino ad ora ha (quasi) sempre detto cose giuste a riguardo, ma, come tutti i politicanti, omette il fatto più importante: TIM è un carrozzone che sta lentamente affondando. Stanno riducendo il debito non investendo e con cessioni. In pratica il debito non diminuisce per una gestione migliore ma per voci di bilancio che non saranno scrivibili nei prossimi anni.
Dice che il problema è la vendita agli stranieri perché è uno dei suoi cavalli di battaglia, ma non dice qual è il vero problema della faccenda.