juststupid sarebbe stato interessante vedere un provider italiano affrontare la problematica in uno studio con un approcio del tipo p2p.
Secondo te, quale vantaggio ci sarebbe rispetto al multicast tale da giustificare un investimento il tal senso? Spendere meno in apparati perché si delega all'utente? Ma questa è un'arma a doppio taglio. IMHO il live-streaming alle masse non passerà per il P2P - almeno per un bel po' di tempo. Specialmente per gli eventi sportivi dove la latenza conta.
juststupid se ci sono implementazioni testabili non lo so.
È un fatto di non poco conto. Perché di solito il diavolo è nei dettagli, e se vuoi fare anche solo un pilot un'implementazione di riferimento è necessaria.
È che vedo che gran parte delle proposte sul P2P vengono da aree culturali note per la loro avversione al copyright e diritti intellettuali in genere.
Sinceramente io non ci vedo vantaggi a far rimbalzare gli stessi pacchetti fra innumerevoli nodi rispetto ad uno stream multicast che minimizza il traffico (e per il quale è molto più facile fare QoS) - oltre al fatto che per spettatori paganti la fruibilità del contenuto non deve dipendere da quanti nodi volontariamente partecipano al network, né dalla loro disponibilità in ogni momento. Ora probabilmente per Inter-Milan i nodi sono numerosi, ma per la prima giornata di Wimbledon magari molti meno.
Sinceramente, il P2P lo vedo molto più utile per entità che si auto-organizzano perché non è disponibile ed economicamente fattibile un sistema centralizzato, purché ci siano le risorse necessarie sui nodi, e partecipino per il tempo necessario.