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Secondo me con la transizione a IPv6 dal punto di vista della sicurezza non cambierà molto.
(Ci sono intere organizzazioni, e non faccio nomi, che hanno delle /16 IPv4 assegnate e come politica interna non usano NAT ma assegnano IPv4 pubblici a ogni singola workstation o dispositivo, portatili dei dipendenti, lettori badge per le presenze, stampanti, videocamere, centraline pannelli solari, ogni singolo device con un IPv4 pubblico. Quando va bene viene filtrato almeno NetBIOS/SMB... E poi c'è chi paga oro una manciata di IPv4 pubblici).
Tutto sommato Windows si difende abbastanza bene (di default le connessioni in ingresso da subnet diverse vengono droppate da Windows Firewall). I dispositivi più vulnerabili spesso sono i router - che in molti casi sono già esposti.
Il cambiamento a cui dovremmo "educarci" di più con l'avvento di IPv6 sarà secondo me la staticità. Sarà più facile per i big di internet tracciarci e correlare le nostre navigazioni (a livello di subnet assegnata all'utente) anche senza usare cookie.
Ricevere un ban da un servizio perché ci si è comportati male può davvero essere "per sempre" (salvo usare VPN).
Insomma l'indirizzo IP (o meglio, il prefisso) diventerà qualcosa di davvero "personalmente identificante" e molto difficile da tenere nascosto (ogni app p2p come videochiamate o giochi lo mostrerà agli altri utenti).
[edit]: insomma oggi so che per risalire al mio nome/indirizzo/telefono a partire dall'ip dinamico servono i log del provider e probabilmente un mandato. Da domani con ip statici mi aspetto ad ogni leak una vendita di db con associazioni ip:dati personali.