sb3rla mi sfugge pero perche OF abbia "bisogno" di ritorni
Perché l'installazione è sì pagata con soldi pubblici, ma poi la manutenzione e gestione successiva della rete no. L'offerta di OpenFiber per la costruzione della rete si basa anche sui profiitti attesi nei 20 anni di gestione della rete che gli garantisce il bando. In più non è che Infatel ha detto "vi dò tot miliardi a prescindere" - ogni azienda partecipante ha fatto un'offerta in termini di costi e tecnologia, e Infratel ha poi scelto quella più conveniente per costi e prestazioni. Ed è tranquillamente possibile, anzi probabile, che l'offerta non copra completamente i costi di installazione, ma che questi vengano poi anche ripianati successivamente dai profitti di gestione, come accade spesso per investimenti che hanno durata ultradecennale.
sb3rla Questa pero e' una libera scelta di TIM, se crede che la sua FTTC anche a prezzi stracciati, blocchi la migrazione di clienti verso la FTTH e' un rischio che loro possono correre, essendo azienda privata.
No. Come ho già scritto, quando sei in posizione dominante su un mercato si applicano regole più restrittive e non sei più libero di agire come più ti aggrada, specialmente sul versante prezzi. Questa è una condizione basilare di tutte le legislazioni antitrust. Perché è proprio un'azienda monopolista che può fare dumping per evitare che un concorrente entri in un mercato che controlla, tanto poi si rifarà dopo.
sb3rla Ci sono intere regioni cabalte in fibra con soldi europei con le fibre spente li morte nei tombini purtroppo.
Perché anche TIM le riteneva talmente non profittevoli che non aveva nessuna intenzione di accendere la fibra a sue spese. Tanto, non gli dava nessun fastidio, finché rimaneva spenta. E difatti ci si è accorti che quel modello "a intevento diretto" non funzionava, e si è cambiato con quello dell'operatore unico wholesale in concessione. Adesso TIM si è interessata a quella fibra spenta.
sb3rla Buon per te che non sei preoccupato per il futuro,
Guarda, io capisco perfettamente che c'è chi rischia il lavoro, io ho attraversato momenti assai difficili nel passato, ho lavorato per un'azienda che è fallita per scelte molto sbagliate dopo essersi quotata in borsa. Cosa che non auguro a nessuno. Ma inevitabilmente uno Stato deve fare le scelte che beneficiano il maggior numero di cittadini, e attutire l'impatto che può avere su chi viene svantaggiato. È bene pensare liberamente, ma fare a pugni con l'evidenza può non essere saggio.