LSan83 E invece nella comunicazione DAC7 Amazon ti elenca tutti i prodotti con i prezzi spesso gonfiati del prelancio/lancio. Con tanto di totale finale di quanti € ti hanno pagato in merce durante l'anno.
Con in più la beffa della data di ogni singolo prodotto a dimostrazione che non è un lavoro occasionale, ma continuativo e ripetuto decine/centinaia di volte durante l'anno. (quindi serve p.iva).
Su questo non sono tanto d'accordo anche perché ci sono una miriade di lavori, legali, che hanno limiti ben precisi senza bisogno di aprire la partita iva. Uno su tutti le ripetizioni che se non superi certi importi puoi incassarle senza aprire p.iva anche se è una cosa ovviamente continuativa.
Stante all'attuale normativa per essere soggetta a p.iva una attività DEVE essere abituale, professionale e sistematica. In questo caso sarebbe molto difficile dimostrare che sia attività professionale e sistematica anzi direi che mancano completamente gli elementi altrimenti qualsiasi cosa ripetuta nel tempo potrebbe diventare una attività e sarebbe veramente il caos.
Ad esempio: se aiuti tutte le settimane la nonna a portare la spesa in casa e ti da 5€ per ringraziarti che fai la fai diventare un'attività professionale perché si ripete tutte le settimane? Lo consideri lavoro nero? Dai capisci che non può funzionare così e che l'unica variabile non può essere la ripetitività.
Poi sia chiaro in Italia vale tutto e il contrario di tutto ma in questo caso l'unico fronte su cui mi sento abbastanza tranquillo è proprio quello della p.iva perché sarebbe veramente senza senso. Anche chi fa recensioni spesso e di alto livello (oggi di un certo valore) non raggiungerà mai un ciclo tale da poter avere una struttura o anche solo poter essere considerato un professionista a qualsiasi livello.
LSan83 Certo che sei obbligato perché se no ti licenziano (ti escludono dal programma).
Non è equivalente a livello legale. Se fosse un contratto e quindi ci fosse un licenziamento allora subentrerebbero anche tutte le clausole di subordinazione ivi comprese tutele oltre che doveri cosa che non si configura minimamente.
LSan83 Loro il prodotto te lo mandano palesemente per la tua recensione e tu devi mantenere un certo livello di prestazione (recensione di almeno ?? Percentuale di prodotti. Era il 90% circa un paio di anni fa).
Se bastasse questo allora dovrebbe farmi il DAC7 anche esselunga che quando faccio la spesa online spesso manda dei campioni omaggio o regali vari per pubblicità e poi ti invita a fare una recensione. Diventerebbe soggetto a tassazione qualsiasi omaggio di natura pubblicitaria.
Ripeto, probabilmente non andrò avanti e non voglio spingere nessuno a farlo alla cieca, ma certamente ci dev'essere qualche regolamento o qualche criterio che ci sfugge altrimenti significa che nessuno è in regola mai e che AdE potrebbe fare il culo a chiunque sempre e mi sembra una cosa un tantino fuori legge e senza senso.
Poi ripeto io a questo punto aspetto la risposta se mai arriverà di AdE e nel frattempo lascio perdere ma mi sembra surreale come cosa.
Paoloqu24 Una domanda: quindi se faccio un regalo ogni anno a una persona, quest'ultimo/a deve dichiarare al fisco? se è così è assurdo
Secondo me, no. Però ripeto che è un mio parere personale e quindi non prenderlo alla lettera o come una cosa certa.
@LSan83 Che poi a questo punto mi sorge una domanda: e se dopo aver fatto la recensione uno fa il reso che non ti comporta nessun accredito e puoi sempre farlo a quel punto non c'è alcun pagamento in natura perché a me non è rimasto assolutamente niente e ho solo fatto una recensione gratuita. Sbaglio?