CloudXIII se è per quello i viners americani pagano da anni le tasse sui prodotti Vine ricevuti...
Il problema è sapere SE e QUANTO... le ricevute di acquisto sono tutte a 0€... Amazon non ti rilascia ricevute su quanti € ti ha dato, sulle fatture risultano 0€ però comunica nnn € alla agenzia delle entrate e questa verifica se li hai dichiarati giusti nel 730... Come cavolo fai?? Se poi si ricade nel servizio (scrivere recensioni) eseguito in modo continuativo nell'anno ad essere pignoli in Italia dovresti aprire partita iva...
Amazon mi ha invitato a far parte di Vine...
[cancellato]
Il problema è che Amazon ha cercato di far passare i recensori come "acquirenti", ancorché a zero euro, ma l'AdE potrebbe avere un'idea diversa della cosa e trattarli come compensi in una natura per una prestazione svolta, anche perché Amazon fa precise richieste ai recensori, anche se cerca di mascherare il tutto con regole un po' ridicole. E se è ne suo interesse Amazon butterà sotto il treno i recensori scaricando su di loro tutti i problemi causati.
- Modificato
[cancellato] anche se cerca di mascherare il tutto con regole un po' ridicole.
Per le sue regole, il prodotto è ancora di Amazon che può richiederlo indietro entro 6 mesi e fartelo pagare se non l'hai più. E passati i 6 mesi dovresti usarlo o al massimo buttarlo, visto che non hai garanzia, non puoi venderlo e nemmeno regalarlo. È un compenso decisamente castrato, non vale certo il "prezzo pieno" che fra l'altro spesso e volentieri è gonfiato per includere le spese di consegna.
Fra l'altro il prezzo pieno nella ricevuta di "acquisto" sempre 0€ rimane... Come fai a sapere cosa dichiarare, anche volendo?
Il problema serio l'hanno di sicuro chi rivende i prodotti (piattaforme come eBay/subito comunicano all'AdE gli importi delle tue vendite) o ne fa ulteriore guadagno (recensioni/influencer per monetizzare con pubblicità sulle solite piattaforme).
[cancellato]
- Modificato
LSan83 non puoi venderlo e nemmeno regalarlo.
Questa regola è una di quelle che sembra fatta apposta per parare il deretano di Amazon, così da trasferire oneri di Amazon sul malcapitato, e che potrebbe non essere legale. O il prodotto rimane di Amazon (o del venditore), e se lo deve riprendere, o se la cosa risulta "abbandonata" ("res derelicta") perché è chiara l'intenzione del proprietario di disfarsene, diventa tua, e a quel punto puoi farci quello che vuoi. O dovrebbero stipulare un comodato d'uso. O altrimenti sei un "magazzino Amazon" e gli chiedi il pagamento dello stoccaggio... visto il numero di prodotti che chiede di recensire Fosse anche merce "in conto deposito" va comunque specificato. Come AirBnB, queste società pensano di potersi fare le leggi da soli, ma non funziona così, almeno per ora, ancora.
LSan83 È un compenso decisamente castrato, non vale certo il "prezzo pieno"
Questo può essere, potrebbero tranquillamente essere prodotti utilizzati per demo o resi, che quindi hanno un valore commerciale più basso - cosa però che Amazon dovrebbe indicare "in fattura". È che gli fa comodo indicare zero per vari motivi fiscali e legali.
Senza troppi rimpianti, alla fine mi sono disiscritto Vine: un po' perché spaventato dalla possibilità di avere rogne dal punto di vista fiscale, un pò perché i prodotti offerti erano molto spesso delle autentiche ciofeche.
Eccomi qui. In pratica stanno facendo orecchie da mercante sulle domande che gli pongo ed ho già posto ben tre quesiti ad amazon su diverse questioni (valore dei beni a zero, quantificazione degli stessi ecc ecc) e la cantilena è sempre la stessa. Il mio commercialista (mia moglie) dice che c'è troppa posta in ballo e qualcosa devono inventarsi per non ammazzare il programma Vine in Italia. A me basterebbe (e penso anche a voi) sapere "quanto" nel caso effettivo che si debba dichiarare qualcosa e la questione sarebbe chiusa prima di nascere, perchè un paio di conti li sappiamo fare tutti. Ma siamo in Italia... si sa.
Esempio di risposta standard (tre mail molto simili a questa):
Sono Alessandro di Amazon Vine e ti scrivo in seguito alla tua gentile richiesta relativa al modulo fiscale.
Amazon è obbligata a raccogliere, verificare e comunicare i dati delle Voci Vine, chiedendo loro di compilare un questionario fiscale alla sezione "Informazioni fiscali per Vine" dal link: https://www.amazon.it/vine/account
Amazon dovrà comunicare ogni anno all'Agenzia delle Entrate le informazioni di tutti i membri** di Vine UE entro il 31 gennaio dell'anno successivo, dovrà inoltre fornire una copia dei dati da te comunicati all'Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio di ogni anno.
I dati raccolti verranno condivisi automaticamente con le autorità fiscali degli stati membri in cui risulta la residenza nella registrazione a Vine e potranno essere utilizzati per verificare la conformità fiscale e l'esattezza del reddito dichiarato da Vine.
Se Amazon non è in grado di verificare le informazioni, ti verrà richiesto di compilare nuovamente il questionario fiscale.
Dovrai confermare tutti i dati fiscali richiesti ogni 36 mesi dall'ultimo invio del modulo fiscale o proattivamente ogni qualvolta apporti modifiche a qualsiasi punto dato, per farlo basterà compilare nuovamente il corrispondente modulo.
Se non fornisci informazioni aggiornate o non confermi l'esattezza delle informazioni fornite entro 60 giorni dalla ricezione della richiesta di compilazione del modulo da parte di Amazon, non potrai più partecipare al programma Vine.
Ricorda che con questa operazione aggiornerai le tue informazioni ai soli fini fiscali.
Se hai domande sulla tua responsabilità fiscale, puoi rivolgerti a un consulente fiscale, legale o a un altro professionista.
Nella speranza di essere riuscito a prestare assistenza in maniera chiara ed efficiente, colgo l'occasione per augurarti una buona giornata!
A presto su Amazon Vine.
- Modificato
Geko80 A me basterebbe (e penso anche a voi) sapere "quanto" nel caso effettivo che si debba dichiarare qualcosa e la questione sarebbe chiusa prima di nascere, perchè un paio di conti li sappiamo fare tutti.
Infatti... se da pagare qualcosa c'è, sarebbe bello saperlo per non aspettarsi multe future gonfiate oltremisura... Leggendo le condizione del programma fra l'altro i beni di marchi terzi, non di Amazon, sono di proprietà del venditore e non tua per tutti e sei i mesi in cui devi conservarli in attesa di domanda di "restituzione celere". Solo i prodotti Amazon passano di proprietà ai "clienti Vine" al momento della consegna.
Nel frattempo mi tengo sotto le 30 transazioni entro il 31 Dicembre e vediamo se si capisce qualcosa di più a Gennaio per decidere se vale la pena rimanere nel programma.
Solo ora ho trovato questa discussione e, visto che anche io sto rimanendo sotto ai 30 ordini vine, vorrei portare a vostra conoscenza quanto risposto da Amazon a questo proposito, ed anche a un'altra domanda relativa al valore dichiarato degli oggetti.
Per quanto mi risulta la direttiva DAC7 impone alle varie piattaforme di comunicare al fisco i dati delle persone che ricevono compensi, ovviamente sulla propria piattaforma, superiori a euro 2000 o che comunque effettuano più di 30 transazioni in un anno.
Alla domanda se non trametteranno i miei dati se rientro nei limiti sopra citati, dopo un paio di risposte tipo "si rivolga al suo commercialista", sono finalmente riuscito ad avere questa risposta più seria:
"Ti informiamo che amazon comunicherà tutti i tuoi dati a prescindere dal valore annuale. Riceverai poi un documento direttamente da amazon in merito ai tuoi dati comunicati."
Per quanto riguarda invece il valore attribuito agli oggetti ricevuti, nonostante nella domanda avessi evideziato i fattori che ne diminuiscono sostanzialmente il valore (no garanzia, no piena disponibilità/proprietà dell'oggetto ecc.) questa è stata la risposta:
" Amazon registrerà il valore più basso del prodotto al momento dell'ordine Vine, ed utilizzerà questo valore per segnalare l'ammontare del corrispettivo alle autorità fiscali dell'UE".
A questo punto anche io penso che a fine anno uscirò dal programma
Piero07
Be si perchè se tieni il prodotto si tratta di un compenso in natura... che si converte in un reddito aggiuntivo al valore del bene.
È la stessa cosa per le aziende che danno ai propri dipendenti dei beni/servizi al posto di bonus o aumenti in busta paga.
Certo, però da quanto capisco secondo la DAC7 Amazon dovrebbe segnalare l'importo al fisco soltanto se supero i 2000 euro o comunque se faccio più di 30 transazioni, mentre loro dicono che verrà dichiarato comunque indipendentemente dal fatto che il valore superi o meno i 2000 Euro e le 30 transazioni.
A questo punto mi sorge il dubbio che dichiarino il valore complessivo del "compenso" senza particolari riferimenti alla DAC 7 che riguarda più che altro le vendite fatte dalle persone sui siti online.
Se così fosse, pur avendo preso meno di 30 aticoli ed essendo sotto a 2000 euro, il "compenso" andrà comunque a sommarsi al mio reddito è dovrò pagare il fisco per prodotti che mi sono stati spacciati da Amazon come completamente gratuiti.
[cancellato]
Con le dimensioni che ha Amazon, per evitare problemi segnalerà tutto così fa prima e si semplifica la gestione. Idem per il valore degli articoli, stimarlo articolo per articolo gli complica la vita e quindi userà un valore in base a quanto ha già nei suoi dati. Potrebbe adottare un deprezzamento standard, ma evidentemente la cosa non gli piace, magari perché potrebbe causargli guai, se qualche autorità fiscale obbiettasse sul criterio seguito.
- Modificato
@hento @simonebortolin @Technetium (scusate i tag ma altrimenti temo che passi inosservato)
Scusate se riesumo questa discussione ma mi sembra inutile aprirne una ex-novo per alla fine parlare delle stesse identiche cose.
Recentemente sono stato invitato anche io in Vine ma mi chiedevo visto che alcuni di voi ci sono dentro da anni e che rispetto a quando c'è stata questa discussione è passato diverso tempo... ma voi come vi siete regolati per gli aspetti fiscali? Mi spiego meglio: per gli oggetti che ricevete dichiarate qualcosa? Nulla? Come redditi diversi?
Il mio timore è che ok... 15 recensioni al mese per me non sarebbero nemmeno tanto un problema. Potrei anche farne una al giorno senza particolari problemi. Il problema mi diventa se a fine anno poi ci debba pagare il 40% di tasse sul valore che avrebbe l'oggetto come se l'avessi comprato... a quel punto non mi merita più.
Mi fate sapere voi come vi siete regolati? Grazie mille.
Saviolo
Io non ci sono dentro... però da uno che lo faceva.. so che alla fine, alcuni prodotti che gli lasciavano, li vendeva proprio per pagarci le tasse. Mi risulta proprio come redditi diversi. La convenienza non è così elevata.
Chiaramente si dichiara solo sul valore del bene che ti lasciano.. quelli che si riprendono, no.
L'unica convenienza era provare a monetizzare(?) tramite altri canali.. rece youtube? .. Se ce la si fa perchè comunque è difficile.
Anche perchè all'inizio propongono ciarpame che poi ti lasciano... e si.. poi ci si paga le tasse sopra anche se è ciarpame
In questa discussione c'è chi partecipava direttamente al programma... quindi risponderà meglio.
Teoricamente firmi una clausola che vieta la rivendita quindi non potresti monetizzare rivendendo per esempio su ebay nemmeno quando passati 6 mesi il bene è di tua proprietà.
Per quanto riguarda le recensioni su youtube, idem, penso che ci possa monetizzare praticamente nessuno o quasi. Dovresti avere un canale con a dir poco 100k iscritti (e probabilmente non basta) e farlo come attività principale o quasi pubblicando video non dico giornalieri ma quasi e su roba di un certo valore per dire posso capire che arrivi a monetizzare chi riceve oggetti tipo il nuovo samsung o smartphone in generale ma per dire se ti mandano da recensire una cover di plastica di infimo valore chi vuoi che venga a vedersi il video?
Peccato... aspetterò le risposte degli altri ma se confermato che è così lascio perdere anche perché per me dover mettere quegli oggetti significherebbe pagarci il 43% e a quel punto sarebbe un bagno di sangue. Dovrei riuscire a rivenderli a prezzo quasi pieno per poterci star dentro sperando di vendere tutto che poi lì si crea un altro problema: se vendo un bene diventa nuovamente reddito e quel punto dovrei pagare nuovamente anche le tasse su quel reddito. Disastro totale.
Tecnicamente la risposta è: siamo in Italia praticamente qualsiasi cosa può essere usate per inc.....rti.
La risposta più seria è che a quanto ho capito con l'entrata in vigore di nuove normative è stato equiparato il ricevere un oggetto in regalo a ricevere l'equivalente del valore di quell'oggetto. Mi spiego meglio in pratica se ricevi un SDD che sul mercato vale 100€ è equiparato a che ti abbiano pagato 100€ cash.
O almeno io l'ho capita così... poi spero che si riesca a chiarire la cosa.
Teoricamente se è un regalo "one shot" non devi dichiarare niente perché rientra nelle liberalità e tra l'altro la persona a cui lo regali non è che sta facendo qualcosa in cambio in maniera codificata.
Nel caso di Vine si pone il problema in quanto per il fisco potrebbe configurarsi un rapporto contrattuale: io ti do X e te scrivi la recensione quindi un contratto come una vera e propria prestazione di servizi.
- Modificato
Saviolo se la memoria non mi inganna il necroposting non è ben visto, su questo forum s'incoraggia l'apertura di nuove discussioni.
Ad ogni modo sono uscito da Vine pochi giorni dopo esserne entrato. Rimpianti zero.