asessa tu però ti metti solo dalla parte del fornitore di servizi , 0 da parte dell'acquirente di quei servizi.
Se hai questa impressione, non è fondata / vera.
Io ti dissi che, se è coinvolta E-distribuzione e la disalimentazione di una secondaria, la procedura appare complessa e la complessità pare giustificare i tempi apparentemente troppo lunghi.
È una presa d'atto della situazione così com'è allo stato, non uno schierarsi.
Anche perché sono un utente, come te.
asessa Un azienda fornitore di servizi deve per forza garantire forme di backup e gestione delle emergenze
È come declini all'atto pratico queste garanzie ed esigenze che fa la differenza.
Provo con delle metafore estemporanee: pensa ad un'assicurazione contro la grandine, una polizza dai costi mediamente elevati.
Se devi proteggere per es. la tua automobile, puoi porti la questione "ma quante volte mi grandinerà sopra la testa, se mai accadrà?" e potresti decidere che non è detto ne valga la pena (l'auto ha un box, non sta sempre nello stesso posto, magari ha un valore economico relativamente limitato, etc.).
Se devi proteggere l'impianto fotovoltaico di casa o dell'azienda, magari da molti kW, il cui costo di sotstituzione a nuovo è sempre più elevato nel tempo, farai probabilmente discorsi un po' diversi da quelli dell'auto e magari decideresti che ne valga la pena anche se l'assicurazione ha un costo proporzionalmente ancora più elevato rispetto all'auto.
E se invece devi proteggere l'infrastruttura produttiva di un'azienda agricola, frutteti, vigneti, etc., farai discorsi ancora diversi.
Un'altra metafora (parzialmente diversa perché ci sono norme obbligatorie ad imporle) può essere quella delle caratteristiche antisismiche di un'immobile: non è la stessa cosa vivere in una zona a rischio alto ed in una a rischio basso ed i costi di costruzione del nuovo saranno radicalmente diversi (così come i manufatti).
Un'azienda (semplificando con l'accetta), per poter stare sul mercato (non avere costi troppo alti), non può ragionare solo sullo scenario del peggior caso possibile ma su costi medi che statisticamente le consentano di fare profitti ed assorbire le eventuali perdite generate dalle situazioni al di fuori del previsto.
In ambito tlc un aspetto che viene spesso trattato sul forum è il dimensionamento della capacità delle reti degli ISP: generalmente per gli accessi consumer FTTH vengono utilizzati valori piccolissimi, 1/2/3Mbit di traffico medio continuativo per connessione, per cui su 1Gbit/s di capacità di banda IP si infilano tipo 300 linee FTTH (300/750Gbit nominali complessivi). E (per ora) funziona (non si saturano alberi e raccolta).
Ora, tornando al tuo punto, un'azienda come deve implementare praticamente la gestione delle emergenze o i backup?
In linea generalissima e solo puramente descrittiva, probabilmente farà dei conti tipo "quanto costa assumere delle persone a non fare niente la maggior parte del tempo" o "quanto costa stockare risorse - fibra spenta, licenze radio, apparati - da tenere inutilizzate per il 99,5% del tempo", ed a naso li confronterà con altri conti del tipo "quanto costa pagare penali, indennizzi e risarcimenti nel peggiore dei casi".
È la stessa tipologia di simulazioni, più o meno ragionate, dell'assicurazione sulla grandine o per altri versi dei requisiti costruttivi in funzione del rischio sismico (si fa quel che si deve e nulla di più).
In base alle risultanze dei conti ed agli obbiettivi aziendali si deciderà poi di conseguenza cosa effettivamente fare.
Si può imporre alle aziende di attuare criteri restrittivi, come aocade per es. per il rischio sismico?
Al momento no, sono soggetti privati e liberi, non sottoposti a vincoli pubblici di servizio.
C'è il discorso del cd. servizio universale ma è abbastanza diverso (e comunque sul forum si riportano casi di utenze telefoniche lasciate disservite per lungo tempo, per vari motivi o con varie scuse).
Un domani si farà magari una legge per cui la connessione ad internet sarà un bene primario da garantire a tutti imponendo obblighi a delerminate attività imprenditoriali? In quel caso si vedrà.
Tornando poi un attimo al per chi parteggiare, chi mi "conosce" qui sul forum sa che non sono tanto ben disposto verso OF: pur riconoscendo loro un grande valore in termini di innovazione e concorrenzialità del mercato, pur cunsiderando la loro presenza ed autonomia auspicabili, se non necessarie, li considero pure piuttosto incapaci, visto che in 8 anni non sono ancora riusciti a dotarsi di un'organizzazione e di una struttura tecnica solide, efficienti e resilienti (come nota folkloristica, due gg. dopo il vostro comune, hanno mandato down tutta l'Italia o quasi per un non chiarissimo errore di progettazione a Milano Baggio).
asessa non è un costo ulterioriore che ho dovuto sopportare non previsto ?
Si e no.
Se puoi provarlo, argomentarlo, puoi provare a chiedere un risarcimento, magari anche in AgCom: nei confronti di Sky comunque, non di OF.
Il "no" perché (dovrei leggermi il tuo contratto e le condizioni collegate) la tua connessione domestica forse nen ti permetteva / garantiva di poterla usare per scopi lavorativi.
asessa I servizi tv che ho comprato dal mio gestore sono streaming e non ne posso usufruire
Anche qui, la connessione era l'unico modo per poterne usufruire? Normalmente no ma in ogni caso l'indennizzo che ti sarà dovuto (da Sky) è pensato per coprire queste evenienze spiacevoli.
Nel nostro sistema, in cui ci deve essere una generale corrispondenza tra chiesto, argomentato e pronunciato, se ti riesce di convincere con argomenti razionali che Sky ti debba qualcosa in più dell'indennizzo standard, puoi senz'altro avanzare pretese in arbitrato (Conciliaweb) o in sede giurisdizionale.
Automatismi non ve ne sono e forse non sono auspicabili.
asessa Se continuiamo a trovare una giustifica
Non ti ho proposto giustificazioni per OF o Sky, ho cercato di darti delle spiegazioni o delle descrizioni della realtà, per quanto io possa intelligere da remoto.
Un tale "insight non ti risolve nulla, si ma non puoi farne a meno IMO.