DerAdler Io sarò "un disco rotto", ma pare palese che - come in tanti avete già affermato - non vi è una volontà da parte di più parti coinvolte di intervenire
Il problema putroppo è tutto lì. Abbiamo un parlamento che di fatto non lavora e non legifera quasi più. Tutto è demandato al governo tramite deleghe varie, e questo fa sì che il "particulare" elettorale abbia il sopravvento su leggi di "largo respiro". Già vedremo che fine faranno le "grandi riforme" che dovrebbero essere condizione sine qua non del PNRR, stanno già lavorando sodo per sabotarle, perché a molti "amici" e "amici degli amici" non convengono. Ad esempio un processo civile spedito andrebbe a vantaggio degli onesti ma finirebbe per mettere i bastoni fra le ruote a molti disonesti che si basano sulle lungaggini della giustizia (e diminuirebbe i profitti degli avvocati). Le stesse AGCOM/AGCM ogni volta che impongono sanzioni elevate si trovano a dover fronteggiare ricorsi vari. Tutto giusto - ma il ricorso non deve poter essere solo un'arma dilatoria per esaurire le risorse delle Authority.
Ci sono casi come le bollette a 28 giorni che avevano suscitato molta più attenzione, ma non c'era tutto quel sottobosco economico che c'è attorno ai call centre. Quel sottobosco non è di nessuna importanza. C'è tutto un giro di faccendieri che ci gira attorno perché si fanno soldi facili, e che è contiguo alla politica - così come in altri settori simili (le false cooperative nella logistica e servizi, ad esempio). Segui i soldi, e capirai perché certe leggi "non s'hanno da fare, né domani né mai". A meno che la pressione dell'opinione pubblica e i rischi nell'urna diventino troppo alti.