Sandro01 Voglio solo cercare di capire se esiste un modo "legale" per "costringere" il garagista a far passare la fibra visto che la canala/tubo del doppino telefonico dall'armadio TIM passa incassato con delle scatole di derivazione (perchè percorso lungo 25/28m.) nel suo Garage che nel regolamento di condominio (1962) risulterebbe la servitu' esistente.
E' l'operatore che deve decidere se il passaggio nella proprieta' privata di un condomino e':
a) fattibile nel medesimo cavidotto utilizzato per altri servizi comuni (telefono, luce, citofono ecc.);
b) fattibile realizzando un'altra infrastruttura che interessi quella determinata proprieta' privata (il garage in questione);
c) evitabile realizzando un'altra infrastruttura che interessi solo parti comuni condominiali.
Ed e' sempre l'operatore che e' tenuto a ridurre al minimo l’impatto sulla proprietà privata di terzi.
Ora, se la posa dell'infrastruttura in fibra e' tale che puo' passare solo dal punto b), ci sta che si possa realizzarla anche senza il consenso del proprietario il quale puo' pretendere solo il ripristino a regola d'arte e che la nuova infrastruttura, una volta posata, non gli impedisca di usare il garage come prima.
E' l'operatore che stende la fibra che deve sbilanciarsi su cosa tecnicamente e' possibile fare ed anche per raggiungere un accordo su come fare i lavori nuovi. Ci vuole un progetto e questo deve essere condiviso in prima battuta con il condominio e/o le proprieta' private direttamente interessate: non e' che arriva uno e si mette a infilare i fili dove ha deciso lui in casa altrui! Poi, se non si trova un accordo, si va in causa davanti all'AGCOM.
Contano i dettagli: quanti giorni si impedisce al garage di lavorare, se cio' e' strettamente necessario, se ci sono alternative ragionevoli, se il rifiuto del garagista e' motivato da valide ragioni o soltanto una ripicca ecc. ecc. tutte cose che un buon legale sara' sicuramente in grado di valutare al meglio.
Ciao
Claudio