Stefa95 Non so come sono messi i condomini... Nen mi ha mandato stima per rinnovo contratto “altri usi” P.IVA e il PCV ha un prezzo di ben 160 annui
I fornitori seguono delle loro politiche di prezzo, a volte discriminatorie per gli utenti "altri usi" rispetto ai domestici.
A rigore non c'è ragione per cui un contratto, magari relativo a un solo contatore, abbia un PCV maggiorato quando si tratta di un condominio.
Di fatto c'è un incremento. Stortura storica: retaggio della maggior tutela "altri usi" che attuava questa distinzione di costo. O puro calcolo commerciale: quei 160 €/anno saranno spalmati tra 8-10 condòmini e il fornitore pensa che nessuno di loro si accorgerà del balzello.
Detto questo può forse aiutare, anche se relativo al gas, il recente documento https://www.arera.it/fileadmin/allegati/docs/23/593-23all.pdf
Perché... vi sono raffrontati per vari fornitori i costi di commercializzazione (PFIX=QVD-CCV=PCV o come lo si voglia chiamare) nei due casi: utente domestico e condomìnio.
Vedo ad esempio (a pag. 4) che A2A, Edison e Enel applicano lo stesso PCV sia al domestico che al condomìnio.
Dolomiti, E.on, Eni, Hera e Iren hanno un "sovrapprezzo condominio" entro i 40 €/anno.
Altri come Alperia, Engie, AGSM, Gas Sales aggiungono molto di più.
Quindi una strategia potrebbe essere:
- Selezionare alcuni (pochi) fornitori che, secondo la tabella, hanno un sovrapprezzo condominio basso.
- Seppur lì si confrontino contratti gas, si spera sul fatto che la politica commerciale condomìni/domestici per ogni fornitore resti la stessa anche per l'elettrico
- Vedere, caso per caso, se la loro offerta elettrica "altri usi" è conveniente