Freelife Preferirei che TIM investisse meno in TIMvision e più nelle infrastrutture.
I piani per la rete unica TIM-Open Fiber
Claudio7890 eh, ma poi come farebbe ad addirittura vantarsi di sponsorizzare la serie A da piu' di 25 anni?!
LATIITAY Già.
Hanno fatto un bell'affare con la Serie A e DAZN.
Purtroppo, essendo Vivendi un gruppo principalmente mediatico, non vorrei ricollocassero tutte le risorse di TIM per renderla la divisione mediatica italiana della casamadre e così affondassero ancor di più le telecomunicazioni in Italia.
azioni TIM
calo del 4,5%, raggiunto così nuovo minimi storico a 0,19 euro ad azione.
a breve faremo altro debito
a breve mettono fuori dalla porta un bel cartello con scritto "chiuso per fallimento"
daje
TIM precipita ancora: -8% dopo downgrade Barclays che cita rischio Meloni per progetti della tlc
Ennesima giornata difficile a Piazza Affari per il titolo TIM arrivato a cedere l’8% a 0,1826 euro. Si tratta dei nuovi minimi storici per il titolo che da inizio anno segna un crollo di oltre il 57,5%.
McLovin Non sono un economista né mi intendo di affari, ma c'è un limite minimo che un'azienda può raggiungere?
Claudio7890
neanche io a dire il vero, ma leggevo che una banca dava come target price 0,15 in questo caso,
conta la capitalizzazione totale (nr azioni x valore), ovvio che a un certo punto non sta in piedi
la baracca se scende troppo
Dato che il baraccone TIM ha 40mila dipendenti circa, a me preoccupa quanti ce li sorbiremo noi
ma penso tanti tanti
Situazione non facile da risolvere
kbios e' previsto... E vengono anche adeguati i tick (ossia gli intervalli tra un prezzo e quello negoziabile subito sopra o sotto) a seconda del prezzo (piu' e' piccolo il prezzo e piu' piccoli sono i tick, e viceversa)...
Poi se la situazione diventa "ridicola" allora c'e' sempre il raggruppamento delle azioni...
Guarda il titolo di Tiscali per un esempio... Raggruppato a giugno, con ben due zeri sforbiciati... Oggi ha chiuso a 0,5836... Quindi se non avessero raggruppato le azioni oggi avrebbe chiuso a 0,005836...
Claudio7890 zero
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[cancellato]
Manca poco che Labriola chieda una linea TIM obbligatoria per tutti. Chiederà, oltre ai prezzi, di allineare anche lo stipendio del CEO all'inflazione? Si lamenta del costo del lavoro nell'unica nazione UE dove gli stipendi sono scesi negli ultimi vent'anni? Butti dovrebbe invece star lontano dal pantheon romano antico.... evoca brutti ricordi
Comunque se vuole diminuire il numero degli operatori in Italia basta che porti i libri in Tribunale e la faccia finita lì. Il mercato si consolida eliminando le aziende che non riescono a starci, mica puntellando quelle fallite a scapito di altre.
Eviterei poi di porre il cartello delle telco USA - che erano persino riuscite a piazzare il loro uomo di paglia Pai alla FCC - come esempio da seguire. Negli USA c'è chi paga troppo per un servizio scadente. Non a caso avevano smontato la Bell, ma stanno tornando al punto di partenza (l'errore fu di "spezzettarla" su base regionale).
- Modificato
Concordo abbastanza, peró è anche vero che c'è un errore di fondo nelle politiche regolatorie comunitarie: l'obbligo dei 4 operatori infrastrutturati in ogni paese membro dell'UE (che garantisce più competizione) non penso sia più compatibile coi margini di guadagno sempre più bassi nelle telco. Grossomodo l'accesso a internet è diventato una commodity: 10 euro sul mobile e 25-30 euro sul fisso, e c'è ben poco spazio per vendere servizi più costosi che permettono di marginare di più (almeno nel mercato consumer). Questo non vuol dire che TIM meriti un salvataggio di Stato a prescindere, ma che se dovesse fallire, fondersi con un altro operatore o essere smembrata secondo me non andrebbe rimpiazzata (come invece è successo dopo la fusione Wind3 con Iliad). Ovviamente il passaggio a tre operatori significa meno competizione e prezzi più alti, ma io sinceramente sarei favorevole per rendere il settore più sostenibile.
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ErmesPalinsesto l'accesso a internet è diventato una commodity: 10 euro sul mobile e 25-30 euro sul fisso, e c'è ben poco spazio per vendere servizi più costosi che permettono di marginare di più
Ed in Italia la situazione è particolarmente nera, anche perchè non c'è segmentazione come in altri paesi (esempio FTTH 300Mb, 500Mb o tagli intermedi in genere) e c'è proprio una difficoltà a far adottare la tecnologia fissa per mancanza di "caso d'uso" tra la popolazione (il classico "ma a me basta così, quindi uso i giga del telefono").
L'unica cosa con cui non concordo con [cancellato]
[cancellato] Si lamenta del costo del lavoro nell'unica nazione UE dove gli stipendi sono scesi negli ultimi vent'anni?
Sì, il potere d'acquisto e il "netto" si saranno assottigliati, ma non è colpa dell'UE se guardare una busta paga italiana è un incubo. La mia inglese sono 5 righe. Cinque. Troppe tasse e voci che sono lì da tempo immemore e che oggi andrebbero drasticamente e radicalmente rifatte da zero. Ed in alcuni settori IMHO i contratti collettivi sono solo un freno, ogni volta bisogna aspettare i comodi di un sistema sindacale che non funziona più e si è snaturato totalmente, non fa più gli interessi dei lavoratori ma solo delle loro schiere parapolitiche.
x_term Ed in Italia la situazione è particolarmente nera, anche perchè non c'è segmentazione come in altri paesi (esempio FTTH 300Mb, 500Mb o tagli intermedi in genere) e c'è proprio una difficoltà a far adottare la tecnologia fissa per mancanza di "caso d'uso" tra la popolazione (il classico "ma a me basta così, quindi uso i giga del telefono").
L'unica cosa con cui non concordo con kmorwath
Anche perché, se escludiamo le aree coperte da FTTH, le infrastrutture sono carenti.
McLovin Dato che il baraccone TIM ha 40mila dipendenti circa, a me preoccupa quanti ce li sorbiremo noi
ma penso tanti tanti
Dipende da quanto sono distanti le elezioni.
c'è un accordo quasi unanime e dobbiamo solo capire come arrivarci
Il progetto c'è, esiste e lo stiamo aggiornando quotidianamente con l'andamento della Borsa
Cioè ricalcolano quanto gli costerà l'opa in base a quanto riescono ad affondare il titolo tim?
[cancellato]
ErmesPalinsesto non penso sia più compatibile coi margini di guadagno sempre più bassi nelle telco.
Beh, quello è solo colpa delle telco che si sono sfidate a colpi di ribassi perché era più importante il numero di "nuovi" contratti rispetto alla qualità del servizio, e non hanno voluto fare tier di servizio - anche un po' farlocchi come i 2.5G - che gli avrebbero permesso di avere margini un po' più alti. Speravano invece di far soldi facili imponendo apparati spesso inadatti alle esigenze dell'utente. "Residenziale" non vuol dire utonto che ha solo bisogno di Fabook e TikTok. Invece per non lavorare un po' neanche capaci di offrire anche ad utenti "residenziali" tipologie diverse con qualche vantaggio in più, a costi un poco più alti per recuperare margini. Si sono mossi adesso un po'... solo che adesso può essere il momento sbagliato. Come si dice, chi è causa del suo mal pianga sé stesso. TIM continua di fatto a rimpiangere il monopolio e gli aiuti di Stato, e finché non esce da quell'ottica non va da nessuna parte.
Se l'accesso ad Internet oggi è anche necessario per la formazione dei cittadini e l'accesso ai servizi e alle informazioni necessarie non può rimanere un lusso. E in Italia siamo anche già indietro. Certo, bisogna trovare un equilibrio sostenibile fra costi e prezzi. Ma non è nemmeno pensabile di agganciare i prezzi direttamente all'inflazione dopo aver convinto i lavoratori che i salari non potevano esserlo. Gli Italiani nel 1985 furono coscienziosi nel confermare l'abolizione della "scala mobile" - sentire adesso che un'azienda vuole l'aumento automatico dei prezzi ope legis - quelli che poi magari inneggiano al "mercato" quando gli fa comodo - mi fa veramente schifo. Se vogliono aumentare i prezzi lo facciano ma non trovino scuse. Se sono quelli fissati da AGCOM ne discutano pubblicamente senza tentativi di forzare la mano. Anche perché il tasso di inflazione globale può essere diverso da quello di uno specifico settore.
x_term ma non è colpa dell'UE
Ho citato la UE solo come campione statistico. I mali Italiani sono tutti Italiani. Ma Labriola mi sembra completamente fuori bersaglio se cita i costi del lavoro, che in Italia rimangono più bassi, specialmente nel settore telco/IT dove all'estero puoi guadagnare molto, molto di più - poi ci lamentiamo della "fuga dei cervelli" e che non si trova personale specializzato. E ci sono legioni di parasubordinati, somministrati e consulenti vari per tenere i costi anche più bassi. TIM ha bisogno di una ristrutturazione profonda che gli azionisti vogliono fare a spese dello Stato, usando i dipendenti come merce di scambio - dipendenti che fanno parte di quella minoranza che gode di pesanti protezione sindacali e specialmente politiche. Se fosse un'altra azienda potrebbe chiudere, ci sarebbe qualche piagnisteo e poi finirebbe lì.
Certo, l'Italia ha una tassazione estremamente pesante sul lavoro - ma non credo proprio che Labriola & C. vogliano un riequilibrio che andrebbe inevitabilmente a toccare le rendite finanziarie - o l'aliquota massima IRPEF - anzi. O toccare la spesa pubblica dalla quale sperano di incassare miliardi. Le fesserie che sento sul "cuneo fiscale" sono appunto fesserie - lì c'è l'IRPEF pagata dai dipendenti, il loro TFR, i contributi previdenziali, l'INAIL, le ferie pagate, ecc.. Dicano cosa voglio ridurre di quello, come, e con che effetti in futuro. Ad esempio, meno contributi con sistema pensionistico contributivo? Perché poi a "prenderla in quel posto" sono sempre i soliti.... Io vorrei dai vari Labriola meno "chiagnere" e più "top management".
x_term Ed in alcuni settori IMHO i contratti collettivi sono solo un freno,
Ci doveva essere la contrattazione di secondo livello ma l'inciucio fra sindacati e imprenditori fa sì che non vada da nessuna parte. Io se non avessi un superminimo contrattato ad hoc prenderei una frazione di quello che guadagno - e sarebbe ridicolo. I lavoratori capaci si trovano fra l'incudine dei sindacati che non vogliono differenze fra aziende profittevoli e quelle che non lo sono (anche perché si vedrebbero i sindacalisti capaci e quelli non) , e gli imprenditori che ne approfittano per pagare il meno possibile i dipendenti. Non a caso sfruttano il contratto metalmeccanici appena possono.
Però non tutti i lavoratori hanno leve contrattuali tali da poter discutere personalmente i loro contratti. Il contratto nazionale dovrebbe essere una specie di "salario minimo" sotto il quale non si può andare. Servirebbero poi veri sindacati per discutere i contratti locali, ma fare il sindacalista in azienda è spesso solo un modo per lavorare meno ed essere illicenziabile. Da noi poco tempo fa hanno fatto le elezioni per i rappresentanti aziendali. Fornita solo una lista di nomi senza nemmeno uno straccio di curriculum e loro proposte. Chiaro che è un sistema autoreferenziale dove il voto serve solo come giustificazione per tenerlo in piedi.