Più che altro alcune affermazioni sono assolutamente corrette, come il monopolio della rete primaria di Tim, ma che proprio per questo verrà affittata da FiberCop e non da Tim, alcune robe discutibili come il Semi-Vula/Semi-NGA/Semi-EasyIP che rappresentano un modo per incentivare il coinvestimento a scapito dei prezzi calamitieri wholesale invece non sono state citate, ma per esempio questa frase:

Tale interesse qui consiste nella realizzazione di una rete tecnologicamente neutra e aperta, distribuita in modo capillare su tutto il territorio nazionale. E invece l’offerta di coinvestimento di TIM non va in questa direzione, non contribuisce alla copertura delle aree grigie, né allo sviluppo delle reti di 5G, certamente obiettivi strategici per il Paese

Eppure, sono proprio queste tematiche ad influire maggiormente sulla copertura delle aree grigie, sullo sviluppo delle reti 5G e sui relativi finanziamenti pubblici.

Mi sembra che indichi che lei non ha proprio capito che FiberCop rappresenta un piano per investire pure nelle aree grigie (con livelli di circa il 75% di uit nei comuni a piano) e che ovviamente FiberCop è nata per investire nelle aree grigie, ma non vuole mettere nei documenti la certezza o altro che vincerà quei bandi.

    simonebortolin Credo che intenda che le offerte di co-investimento porterebbero ad uno sviluppo non uniforme del territorio nazionale, con alcuni territori preferiti ad altri, ma soprattutto non rende la rete neutra ed aperta, perché ci sarebbe solo un operatore a controllarla in toto mentre i co-investitori controllerebbero solo delle piccole parti.

      Claudio7890 Credo che intenda che le offerte di co-investimento porterebbero ad uno sviluppo non uniforme del territorio nazionale

      Secondo me è proprio difficile capire che cosa intenda, dalle parole riportate nell'articolo.

      Dice che il piano FC ha come finalità anche attrarre interesse pubblico (leggi, PNRR), ma che le ragioni alla base dell'interesse pubblico sono diverse ("realizzazione di una rete tecnologicamente neutra e aperta, distribuita in modo capillare su tutto il territorio nazionale") da quelle perseguite dal piano FC.
      Ed in generale ci potrebbe stare, ma messa così vuol dire tutto e niente, specie alla luce dell'art. 87 (ex 76 ) del Codice.
      Tuttavia, siccome poi effettivamente molti comuni a piano rientrano tra quelli in aree grigie, si capiscono ancora meno i perché dell'altro stringato virgolettato riportato, tipo "non contribuisce alla copertura delle aree grigie".

        Claudio7890 Credo che intenda che le offerte di co-investimento porterebbero ad uno sviluppo non uniforme del territorio nazionale, con alcuni territori preferiti ad altri

        Questo però è una eredità di scelte più o meno discutibili effettuate anni or sono. E sincermanete ormai sono fatte. Io sono sempre stato dell'idea che un buon 20-30% delle aree grigie deve andare come ampliamento del piano bul e solo il resto fatto ad incentivo, non il contrario. Perché ci sono casi in cui l'eventuale incentivo farebbe una rete da 0 nuova non riusando le primarie esistenti, quindi a sto punto diamo le al bul.

        Claudio7890 ma soprattutto non rende la rete neutra ed aperta, perché ci sarebbe solo un operatore a controllarla in toto mentre i co-investitori controllerebbero solo delle piccole parti.

        Si potrebbero fare delle correzioni come:
        1) obbligo di tim a cedere la primaria in fibra a FiberCop: questo però aumenterebbe il già alto capitale che ha tim in fibercop
        O in alternativa
        2) obbligo di tim a separare da tim una società responsabile delle primarie e dei servizi attivi, con quote prossime al 100% di tim.

        Una delle due possibilità è in grado di risolvere il problema? No. Una terza ipotesi, meno plausibile ma che forse riesce a risolvere il problema è quella di:
        3) imporre a tim la cessione delle centrali olt e delle primarie, obbligo a fw di cedere la parte relativa alla loro rete in proprietà (mi riferisco alla aon/gom) e di riqualificarla in una architettura aperta alla concorrenza con soldi che arrivano da un fondo come kkr affinché dopo questa cessione vengano percentuali simili a 49(tim)-40(kkr)-11(fw) tali a garantire.
        Imporre a fw di trovare 2/3 soci per fare un serio passivo wholesale (eolo+iliad+[ sky] ) in tutte le aree coperte da fibercop/flashfiber e dove possibile fare anche più di un passivo in alternativo. Ovvimanete è troppo utopistico.

        mark129 comunque anche se fosse tutto così ambiguo a prima impressione da una idea di non comprendere bene cosa vuol dire ciò. Concordo comunque con la tua interpretazione

          mark129 Tuttavia, siccome poi effettivamente molti comuni a piano rientrano tra quelli in aree grigie, si capiscono ancora meno i perché dell'altro stringato virgolettato riportato, tipo "non contribuisce alla copertura delle aree grigie".

          IMO perché si riferisce al co-investimento, non a FiberCop in sé.

          simonebortolin Io sono sempre stato dell'idea che un buon 20-30% delle aree grigie deve andare come ampliamento del piano bul e solo il resto fatto ad incentivo, non il contrario. Perché ci sono casi in cui l'eventuale incentivo farebbe una rete da 0 nuova non riusando le primarie esistenti, quindi a sto punto diamo le al bul.

          L'incentivo ha due fini:

          Far pagar un po' anche agli operatori, ma soprattutto sfruttare la celerità e l'efficienza dei privati, che infatti verranno pagati quando la rete sarà pronta.

          Siamo nel 2022, non possiamo più permetterci FTTC che vanno a 10 Mbps e consumano un sacco di energia elettrica.

            Claudio7890 soprattutto sfruttare la celerità e l'efficienza dei privati

            La gara tra la lumaca e la tartaruga 🤦‍♂️

            Claudio7890 Siamo nel 2022, non possiamo più permetterci FTTC che vanno a 10 Mbps e consumano un sacco di energia elettrica.

            In ogni caso ci vogliono diversi anni. Le infrastrutture, prima del BUL, sono sempre state in determinate zone "redditizie". Appena esci, anche di pochi Km, c'è il deserto.

              Claudio7890 L'incentivo ha due fini:

              Far pagar un po' anche agli operatori, ma soprattutto sfruttare la celerità e l'efficienza dei privati, che infatti verranno pagati quando la rete sarà pronta.

              Siamo nel 2022, non possiamo più permetterci FTTC che vanno a 10 Mbps e consumano un sacco di energia elettrica.

              C'è anche un terzo fine: riusare le infrastrutture esistenti per la fttcab

              Per il resto concordo. In qualsiasi caso vediamo che succederà, le cose appena annunciate non sono di buon auspicio

                LSan83 La gara tra la lumaca e la tartaruga 🤦‍♂️

                Il BUL è stato rallentato molto dalla burocrazia, e ha sofferto di errori di progettazione con la FWA.

                Il modello ad incentivi elimina il primo problema e risolve parzialmente il secondo.

                LSan83 In ogni caso ci vogliono diversi anni

                Proprio perché ci vorrà comunque tempo serve un modello veloce.

                simonebortolin C'è anche un terzo fine: riusare le infrastrutture esistenti per la fttcab

                Qui sarebbe bastata una legge che ne forzasse il riutilizzo, ma anche questa soluzione è accettabile.

                • mark129 ha risposto a questo messaggio

                  Claudio7890 Il modello ad incentivi elimina il primo problema

                  Eh? In che modo??

                    mark129 Eh? In che modo??

                    o completi entro agosto 2026 o niente soldi.

                    PippoGi in effetti l'italia è la prima ad appricare il coinvestimento ad IRU, ma non è la prima ad appricare coinvestimenti nel largo genere.
                    Inoltre l'altra possibilità era che TIM facesse una rete FTTH con la architettura flashfiber, che ha sempre reputato la migliore rimanendo dominante nell'attivo e nel passivo.

                    Io continuo a non capire perché un investimento privato venga sempre così controllato e regolato. Potevo capire nel rame dove era tutto già fatto e non aveva senso duplicare la rete, ma qui ognuno può fare la sua rete come e dove vuole e non ci dovrebbero essere limiti in accordi o investimenti tra gestori. Poi, dove non arrivava il privato, doveva intervenire lo stato con incentivi economici a chi sviluppava o ancora meglio con remunerazione a linea attiva.

                      DC82 Perché FiberCop è di TIM, e TIM ha una posizione dominante nel mercato della telefonia fissa.

                      Gli Stati Uniti hanno un mercato deregolato, ed infatti hanno un rapporto qualità/prezzo orribile.

                      • DC82 ha risposto a questo messaggio

                        Claudio7890 aveva posizione dominante sul fisso. E cmq sul rame. Sulla fibra è terzo operatore. Per quello è corretta la regolazione su rame ma non su fibra.

                          DC82 La regolamentazione su fibra viene eseguita perché 1 comunque il mercato del fisso è un unicum, pochi cittadini sanno che sono cose diverse e 2 essendo incumbent ha un monopolio sulle infrastrutture che ospitano cavi e fibre.

                            Claudio7890 ma se fossi in questa situazione con una mia azienda non investirei 1 cent....

                              DC82 In che senso?

                              Regole anti-incumbent ci sono in tutte le nazioni occidentali.

                              La Duomi ha capito semplicemente che la tim con FiberCop sta prendendo in giro impunemente per l'ennesima volta il paese, a dimostrazione per l'ennesima volta che lasciare infrastrutturare il paese a delle aziende private non è cosa buona e saggia.

                              nel 2030 staremo ancora a parlare di digidaldivide, a meno che non si faccia la fibra servizio universale.

                              DC82 penso che la stessa cosa la stiano pensando tutte le varie aziende private che gestiscono internet in questo paese. pensa che fastweb a questa conclusione c'è arrivata già 20 anni fa non investendo più un centesimo in FTTH.

                                PippoGi La Duomi ha capito semplicemente

                                La Giomi cosa abbia capito non si sa (da quel che è stato scritto sui media): sicuramente chi ha scritto l'articolo sull'HP che linkavi ha fatto un lavoro migliore di quello di Key4biz (e si è peritato di andarsi a vedere le norme).

                                • PippoGi ha risposto a questo messaggio

                                  PippoGi pensa che fastweb a questa conclusione c'è arrivata già 20 anni fa non investendo più un centesimo in FTTH.

                                  Guarda, giusto 20 anni fa ho assistito ad una conferenza del direttore dello sviluppo FTTH di fastweb ad una facoltà di ingegneria.

                                  La loro FTTH AON dell'epoca preveda un ritorno economico (realistico, non quello del marketing) in aerea residenziale solo se da entrambi i lati la via era composta da condomini di almeno 7-8 piani. In tutte le aeree con meno densità abitativa (praticamente il 99,9% di Italia) erano in perdita secca (vista l'adesione media degli utenti nelle aree coperte). Non era un modello economicamente sostenibile su scala nazionale.

                                  La maggioranza dei clienti residenziali fastweb nel 2002 era composta da utenti che non usavano mai internet (mai proprio mai... 0 KB di traffico mensile su FTTH).
                                  Si facevano l'FTTH di fastweb solo per il telefono fisso e non pagare il canone alla telecom. Avevano sviluppato una batteria tampone da installare come accessorio all'hag per mantenere online la telefonia durante un interruzione della corrente elettrica. Praticamente nessuno l'ha ordinata e l'hanno rimossa dal catalogo per disinteresse della clientela.

                                    Informativa privacy - Informativa cookie - Termini e condizioni - Regolamento - Disclaimer - 🏳️‍🌈
                                    P.I. IT16712091004 - info@fibraclick.it

                                    ♻️ Il server di questo sito è alimentato al 100% con energia rinnovabile