[cancellato] Segnalo che è stato pubblicato un video anche da Stefano Bolis
Ho letto integralmente il documento "fonte" (che consiglio assolutamente di leggere, è scritto molto bene) e mi permetto di riportare un passaggio che mi ha fatto rabbrividire (è un po' lungo ma è lungo anche l'articolo stesso)
Come ha fatto presente qualche settimana Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber in un’intervista al Messaggero, in questa fase, con le regole appena modificate per riaccelerare la posa della fibra «qualsiasi operazione di fusione o acquisizione ora bloccherebbe le attività e gli investimenti che Open Fiber sta realizzando. Il risultato sarebbe un ritardo». [...]
Dato che TIM ritiene irrinunciabile mantenere la maggioranza di controllo della rete, sia l’AGCOM sia l’AGCM si sono già espresse pubblicamente in senso contrario. Non sarà facile superare le obiezioni già formulate. Inoltre, OF ha vinto 3 bandi con fondi europei (1,5 miliardi di euro in totale) per collegare circa 7.000 comuni come operatore wholesale-only. Gli altri operatori, da un lato potranno ricorrere alla giustizia amministrativa per accertare la decadenza di OF (se controllata da TIM) dalle condizioni che le hanno permesso di vincere sia per i comuni coperti sia per quelli ancora da coprire. Dall’altro lato, potranno segnalare alla Direzione Generale Concorrenza della Commissione Europea sia il venire meno delle suddette condizioni (rilevanti ai sensi della normativa sugli Aiuti di Stato, con l’effetto di perdita dei fondi comunitari per la Banda Ultralarga), sia il rafforzamento della posizione dominante in capo a TIM (rilevante ai sensi della Merger Regulation), da vietare ai sensi della giurisprudenza in materia.
In pratica una operazione del genere bloccherebbe de facto qualsiasi investimento in fibra ottica nei prissimi anni a causa dei (giusti) ricorsi da parte degli altri operatori.
Che sia quello che si vuole ottenere davvero?
Ricordo che TIM è, dopo Ferrovie dello Stato, il secondo più grande consumatore di energia elettrica del Paese.
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Un riassetto nazionale delle telecomunicazioni non potrebbe prescindere dal mettere in discussione anche la proprietà e il controllo di Sparkle.
Premetto che io sono di parte: ogni volta che sento che si vuole dare qualcosa in mano allo stato (soprattutto allo stato italiano, dove i governanti durano si e no 1 anno) mi vengono gli incubi, pure la sanità che consideravo l'ultimo baluardo di qualcosa che funziona in modo decente controllato dallo stato ha dimostrato di avere grossi problemi e ora ci si mettono pure le forze dell'ordine, ma non andiamo OT.
Però non vedo che ci azzecca Sparkle in questo, Sparkle non è la causa della situzione in cui siamo e penso possa tranquillamente essere lasciata in mano a TIM
E' un asset notevole e secondo me potrebbe essere un punto di partenza per TIM per rinventarsi.