Da Repubblica (pubblico dato che è già stato riportato da altre testate online)
👉 Gubitosti: La rete unica si farà con o senza Open Fiber - e sfida Bassanini su numero ui cablate da OF
L'ad di Tim rimarca nuovamente quanto la maggioranza di TIm nell'eventuale nuova rete unica sia una condizione imprescindibile:
Tim manterrà la maggioranza di una società unica della rete, come è logico che sia. Siamo il candidato naturale a creare un’infrastruttura che risponda alle esigenze di digitalizzazione del Paese
Gli viene poi chiesto cosa succederà qualora al 31 agosto non si trovi una quadra tra OF, Cdp e governo:
Il consiglio Tim delibererà sulla creazione di FiberCop [..] Poi si valuterà se siamo arrivati ad una convergenza su come questa operazione possa confluire nel disegno più ampio di rete unica. Mi auguro si possa raggiungerla entro il 31 agosto. Ma in ogni caso saremo sempre disponibili, alle giuste condizioni, a trovare un’intesa anche dopo.
Sull'esigenza della rete unica spiega:
Oggi gli investimenti si duplicano dove non servono e non vengono fatti dove servirebbero, mentre la rete unica offrirebbe importanti risparmi e sinergie. Ma nel pensare alla rete unica bisogna considerare che la rete Tim è tra le migliori in Europa. E durante il lockdown Tim ha lavorato senza sosta per l’apertura di nuovi cabinet, per far sì che nessuno rimanesse tagliato fuori
Vine fatto notare "facendo più concorrenza a Open Fiber" cui risponde:
«A dire il vero Open Fiber è in ritardo di tre anni nei suoi programmi di investimento nelle aree bianche, mentre noi saremo pronti a chiudere il “digital divide” in queste aree entro il 2021.
E sui ritardi e le promesse mancate da parte di Tim nel 2015:
Non parlo di una Tim che non ho conosciuto e che cinque anni fa aveva un altro management. La società di oggi ha dimostrato di rispettare gli impegni
Gli viene fatto presente che OF sostiene di avere cablato 9 milioni di UI e l'ad di TIm risponde che, a detta dei loro tecnici, i numeri sarebbero ben diversi e si dichiara pronto a scommettere direttamente con Franco Bassanini sull'inferiorità del numero:
[...] Chi perde la scommessa dà i suoi soldi in beneficenza,secondo la scelta del vincitore.
Sulla possibilità che TIm scenda sotto il 50% nella nuova società:
Impossibile scendere sotto il 50 per cento del capitale perché l’infrastruttura è il nostro cuore. E non saremo neanche in minoranza nel cda [..] E poi la differenza di dimensioni tra Tim e Open Fiber è un dato di fatto, quindi non esiste l’ipotesi che Tim scenda sotto il 50,1%»
Come farebbe TIm a garantire neutralità e autonomia in una rete unica controllata da Tim:
Siamo pronti a collaborare con il governo per trovare una soluzione condivisa sulla governance nell’interesse del Paese [..] Non escludiamo di andare oltre il modello pubblico inglese che ad oggi, con Open Reach, è quello
considerato più autonomo e indipendente [...]
E sul rischio che TIm ritorni come in passato a limitare gli investimenti preservando la rete in rame:
«È un rischio che non esiste, lo abbiamo già dimostrato intervenendo tempestivamente nelle aree bianche [..]
Giustamente, quale migliore esempio per dimostrare che Tim non baderà a preservare i suoi interessi spremendo il rame se non quello di dire che è intervenuta nelle aree bianche, col rame...