Buongiorno a tutti,
sono cliente Fastweb FTTC da giovediì scorso, ma la mia esperienza inizia nel peggiore dei modi.
In base alla distanza dall'armadio Telecom, in fase di sottoscrizione del contratto mi garantiscono una velocità fra 30 e 40 Mbit/s. Tenendo conto che provengo da una ADSL con Teletu/Vodafone da 7 Mbit/s (garantiti e misurati), sottoscrivo fiducioso il contratto a 27,95 eurp mensili.
Da giovedì scorso la connessione è operativa, ma la velocità misurata non va oltre i 10-11 Mbit/s, in alcuni momenti della giornata anche 4 o 5.
Deluso, cerco di contattare l'assistenza via telefono ma una voce registrata mi dice che gli operatori non sono disponibili a causa dell'emergenza sanitaria. Chiedo allora il codice di migrazione, intenzionato a recedere dal contratto entro i 14 giorni iniziali; finalmente mi passano un'operatrice, che mi passa un tecnico.
Il tecnico fa qualche controllo online e mi dice che in effetti la situazione non è normale, apre quindi una richiesta di verifica che al momento è in sospeso.
Stamattina, mi chiama una venditrice TIM e mi propone di passare a TIM per 29,90 euro mensili. Ma soprattutto, mi dice che lei "vede" che ho aperto una richiesta di verifica a Fastweb perché non sono soddisfatto della mia linea.
Inoltre, mi da' anche una spiegazione sulla lentezza: dice infatti che TIM è l'unica a collegare ciascun utente su un singolo morsetto dell'armadio Telecom, mentre tutti gli altri operatori collegando anche 2 o 3 utenti insieme, da cui la lentezza.
Ora, non ho la competenza per giudicare la veridicità della sua spiegazione; inoltre, capisco che TIM e Fastweb siano la stessa azienda, ma mi viene un dubbio: non è che facciano un giochetto del tipo "vai pure con Fastweb, tanto non sarai soddisfatto e quindi passerai a TIM pagando di più". Se fosse così, a cosa serve proporre un contratto con doppio passaggio? Eppure, di utenti soddisfatti con Fastweb ce ne sono a migliaia.
Ringrazio chi mi aiuterà a capirci qualcosa e, soprattutto, mi darà un suggerimento su come agire, se disdire il contratto o meno.
Saluti,
gischio