Saviolo Non sappiamo nulla dell'utente, della natura dei dati che conserva sul dispositivo né del motivo per cui voglia fare il root. Io espongo come il root indebolisca il maniera indiscutibile l'architettura di sicurezza di Android, poi ognuno faccia le sue valutazioni.
Tu le hai fatte e hai ritenuto che valga la pena, buon per te. Per me no perché è fondamentalmente una scorciatoia rischiosa per implementare funzionalità che dovrebbero essere integrate nel sistema seguendo le buone prassi di minimizzazione dei privilegi e separazione dei compiti. Root su Android è un chmod 777 di Linux.
Root e aggiornamenti non hanno nulla a che fare. Probabilmente intendi che puoi installare ROM di terze parti che forniscono aggiornamenti di Android rispetto alla ROM stock ma la ROM che vai installare non necessita di root, solo bootloader sbloccato per essere installata non essendo la ROM firmata.
Esistono categorie di persone che per la loro attività (politici, attivisti, leader aziendali, giornalisti) regolarmente presi di mira da spyware, gli esempi documentati sono innumerevoli, eccone uno italiano tanto per citare (in questo caso l'app era sul Play Store quindi chiunque poteva essere attaccato). Se gli utenti avessero avuto il root sul telefono, i danni sarebbero stati ancora maggiori, come in tutti i casi di telefoni che hai sistemato.
Il fatto che l'utente ordinario non sia interessante non rende il root sicuro, di nuovo ognuno faccia le proprie scelte. Comunque, dal momento che la maggior parte degli utenti utilizza PIN di sblocco a 4-6 cifre, dover avere un bootloader sbloccato è un rischio per tutti. È banale in caso di furto o smarrimento installare un recovery come TWRP, copiare la partizione dati sul PC e accedere a tutti i dati. Almeno questo possiamo dirlo?