fl4co non è come dici, e la sentenza che ho riportato sopra lo esplicita:
(37) Poiché nel caso delle vendite a distanza il consumatore non è [in] grado di vedere i beni prima di concludere il contratto, dovrebbe godere di un diritto di recesso. Per lo stesso motivo, al consumatore dovrebbe essere consentito di testare e ispezionare i beni che ha acquistato nella misura necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni. (…)
(33) Quanto al diritto di recesso, esso è finalizzato a tutelare il consumatore nella particolare situazione di una vendita a distanza, in cui egli non ha in concreto la possibilità di visionare il bene o di prendere conoscenza delle caratteristiche del servizio prima della conclusione del contratto. Si reputa pertanto che tale diritto compensi lo svantaggio che risulta per il consumatore da un contratto a distanza, accordandogli un termine di riflessione appropriato durante il quale egli ha la possibilità di esaminare e testare il bene acquistato (sentenza del 23 gennaio 2019, Walbusch Walter Busch, C‑430/17, EU:C:2019:47, punto 45).
come vedi nelle parte in grassetto, si parla esplicitamente di "testare e ispezionare ... le caratteristiche e il funzionamento dei beni"; "la possibilità di esaminare e testare il bene acquistato". E pacifico che per farlo tu debba aprire l'imballaggio e usare il prodotto.
Le tue considerazioni sono opinioni, salvo riporti riferimenti precisi; io ti sto riportando riferimenti al testo del Codice del Consumo e uno stralcio di una specifica sentenza della Corte di Giustizia Europea e per ora non vedo evidenze che quanto riporto sia una mia interpretazione influenzata da cattive abitudini a cui mi ha abituato Amazon o consuetudini diffuse di "negozi che interpretino molto a favore del consumatore la normativa".