Alfredo Interpretata alla lettera, si potrebbe capire che il router “slave” di fatto si comporta come una sorta di “extender”
Estende la copertura solo nel senso che con la sua rete WiFi separata può coprire un volume maggiore - dipende poi da dove lo posizioni, ovviamente. Non ha modo di estendere un'altra rete dal punto di vista fisico. Persino i sistemi gli extender e i più sofisticasti sistemi mesh creano reti radio che sono fisicamente separate, solo che sono capaci di comunicare con il nodo principale (o anche tra loro) per coordinarsi meglio - e le impostazioni possono essere fatte in un punto solo e propagate agli altri nodi. Così per i dispositivi è più facile passare da un nodo WIFi ad un altro, perché le reti "logiche" hanno le stesse impostazioni (SSID, credenziali, ecc.). È simile alle celle di una rete mobile.
Alfredo modifiche da apportare al router “master” con particolare riferimento alla necessità di disabilitare o meno il servizio DHCP.
Tipicamente il DHCP lo disabiliti sul router slave se vuoi che tutto sia nella stessa rete. Non puoi avere due DHCP che assegnano indirizzi per la stessa rete a meno che non siano capaci di lavorare coordinati - finirebbero per assegnare a dispositivi diversi lo stesso IP con ovvi malfunzionamenti della rete. A meno che non sia impostati per assegnare range completamente separati (es. 10-128 il primo e 129-250 il secondo). Attenzione però che un dispositivo prende l'IP dal DHCP che risponde per primo, e se questo comporta anche "registrarsi" con altre funzioni (es. DNS) non puoi sapere a priori dove viene fatto.
Volendo si può anche fare il contrario, purché ci sia un solo DHCP attivo - ma leggi sotto.
Per disabilitare il DHCP sul router slave (o master) però le richieste DHCP devono arrivare al dispositivo che fa da DHCP. Le richieste DHCP sono fatte in broadcast e pertanto a meno di specifici "aiutini" (es. DHCP relay) non passano fra subnet diverse.
Nella configurazione LAN (master) WAN (slave) tipicamente lo slave ha il NAT attivo e crea una subnet separata sulla sua LAN. In questo caso le richieste DHCP non potranno di default arrivare al DHCP del master (che poi dovrebbe essere capace di gestire più subnet, e non tutti lo fanno). In questo caso server il DHCP attivo su entrambe le reti, che dovrebbero essere configurate con subnet separate.
In modalità AP o client, con collegamento LAN - LAN non si passa per il NAT e i broadcast raggiungono entrambi i dispositivi. È una soluzione più semplice e oltretutto i dispositivi collegati ai due router possono vedersi. Nel caso con NAT di mezzo i dispositivi connessi allo slave possono vedere quelli connessi al master, ma non viceversa a meno di appositi forwarding.