Ti ringrazio.
Non sono sicuro di essermi spiegato bene.
Lo scopo che mi prefiggo è di poter disporre di quattro reti wifi (due generate dal master + due dallo slave) tra cui scegliere a seconda dei casi.
Non ho bisogno di connettere nulla alle porte lan dello slave.
attivazione rete wi-fi in un router connesso “in cascata”
Alfredo Sì, avevo capito correttamente, perciò il mio consiglio resta valido.
Forse mi sono spiegato male io: con "reti separate" non parlo delle reti Wi-Fi che vengono "emanate" ma mi riferivo alla gestione degli indirizzi IP.
L'idea del mio consiglio è quella di rendere il secondo router un semplice access point che genera il segnale wireless ma tutto il resto viene gestito dall'altro router.
Altrimenti hai due router che gestiscono indipendentemente i propri dispositivi e diventa tutto più complesso.
Capito il passaggio fondamentale: disabilitare il DHCP dello slave.
Meno chiaro, per me ovviamente, è come si fa a verificare che lo slave non abbia un indirizzo IP che genera un conflitto con un’ altra periferica (ne ho parecchie) della rete.
Se il master (un Fritzbox 7590) vede lo slave tra le periferiche di rete e non segnala alcun conflitto, significa che la condizione è soddisfatta ?
Grazie.
Alfredo come si fa a verificare che lo slave non abbia un indirizzo IP che genera un conflitto con un’ altra periferica (ne ho parecchie) della rete
Apri l'elenco dei dispositivi connessi nel router principale e controlla se c'è un dispositivo con lo stesso IP che usi per accedere al pannello di controllo del secondario.
Alfredo Se il master (un Fritzbox 7590) vede lo slave tra le periferiche di rete e non segnala alcun conflitto, significa che la condizione è soddisfatta
Non conosco il software dei FritzBox ma credo di sì.
Alfredo Da un conoscente ho "recuperato" un router (solo router) mai usato che ho cercato di utilizzare per creare una rete wifi in una zona della casa (dove arriva un cavo di rete connesso al mio modem-router principale) in cui il wi-fi dell' apparato "principale" arriva con difficoltà.
Potresti indicare il modello? Giusto per guidarti meglio
Il router è un AX50 di Tplink.
L’ apparato può essere settato anche in modalità “access point” che Tplink così descrive:
“in questa modalità, il vostro router si collega ad un router, cablato o wireless, mediante un cavo ethernet ed estende la copertura wireless della vostra rete. …”
descrizione il cui senso non mi è chiarissimo.
Interpretata alla lettera, si potrebbe capire che il router “slave” di fatto si comporta come una sorta di “extender” ampliando la copertura delle reti wifi create dall’ apparato principale.
Tuttavia, dopo averlo settato in tale modalità, è comunque possibile creare due reti wifi (2,4 e 5 ghz) che dovrebbero essere cosa diversa dalle due create del router “master” e consentirmi, ad esempio, di utilizzare le funzionalità wifi specifiche (wifi 6, beamforming, ..) di questo apparato.
Per quanto riguarda poi le modalità di collegamento possibili tra i due apparati (lan to lan e lan to wan) nel web si trovano indicazioni discordanti.
In pratica tutte segnalano la necessità di modificare lo indirizzo I.P. del router “slave” mentre differiscano circa le modifiche da apportare al router “master” con particolare riferimento alla necessità di disabilitare o meno il servizio DHCP.
Evidentemente se lo si disabilitasse l’ assegnazione degli indirizzi dovrebbe essere eseguita dal router “slave”.
Ricordando che lo scopo che mi prefiggo è di poter disporre di quattro reti wifi (due generate dal master + due dallo slave) tra cui scegliere a seconda dei casi, prima di mettere mano alla configurazione dei dispositivi, vorrei capire qual è il modo corretto/migliore per raggiungerlo.
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- Modificato
Alfredo Interpretata alla lettera, si potrebbe capire che il router “slave” di fatto si comporta come una sorta di “extender”
Estende la copertura solo nel senso che con la sua rete WiFi separata può coprire un volume maggiore - dipende poi da dove lo posizioni, ovviamente. Non ha modo di estendere un'altra rete dal punto di vista fisico. Persino i sistemi gli extender e i più sofisticasti sistemi mesh creano reti radio che sono fisicamente separate, solo che sono capaci di comunicare con il nodo principale (o anche tra loro) per coordinarsi meglio - e le impostazioni possono essere fatte in un punto solo e propagate agli altri nodi. Così per i dispositivi è più facile passare da un nodo WIFi ad un altro, perché le reti "logiche" hanno le stesse impostazioni (SSID, credenziali, ecc.). È simile alle celle di una rete mobile.
Alfredo modifiche da apportare al router “master” con particolare riferimento alla necessità di disabilitare o meno il servizio DHCP.
Tipicamente il DHCP lo disabiliti sul router slave se vuoi che tutto sia nella stessa rete. Non puoi avere due DHCP che assegnano indirizzi per la stessa rete a meno che non siano capaci di lavorare coordinati - finirebbero per assegnare a dispositivi diversi lo stesso IP con ovvi malfunzionamenti della rete. A meno che non sia impostati per assegnare range completamente separati (es. 10-128 il primo e 129-250 il secondo). Attenzione però che un dispositivo prende l'IP dal DHCP che risponde per primo, e se questo comporta anche "registrarsi" con altre funzioni (es. DNS) non puoi sapere a priori dove viene fatto.
Volendo si può anche fare il contrario, purché ci sia un solo DHCP attivo - ma leggi sotto.
Per disabilitare il DHCP sul router slave (o master) però le richieste DHCP devono arrivare al dispositivo che fa da DHCP. Le richieste DHCP sono fatte in broadcast e pertanto a meno di specifici "aiutini" (es. DHCP relay) non passano fra subnet diverse.
Nella configurazione LAN (master) WAN (slave) tipicamente lo slave ha il NAT attivo e crea una subnet separata sulla sua LAN. In questo caso le richieste DHCP non potranno di default arrivare al DHCP del master (che poi dovrebbe essere capace di gestire più subnet, e non tutti lo fanno). In questo caso server il DHCP attivo su entrambe le reti, che dovrebbero essere configurate con subnet separate.
In modalità AP o client, con collegamento LAN - LAN non si passa per il NAT e i broadcast raggiungono entrambi i dispositivi. È una soluzione più semplice e oltretutto i dispositivi collegati ai due router possono vedersi. Nel caso con NAT di mezzo i dispositivi connessi allo slave possono vedere quelli connessi al master, ma non viceversa a meno di appositi forwarding.
Ti ringrazio.
Purtroppo le mie conoscenze non mi permettono di comprendere fino in fondo la tua risposta.
In breve, la situazione è questa.
Il mio appartamento è su due piani.
Il router (un Fritz 7590 connesso in FTTH) è al primo piano.
Al secondo piano la copertura del wifi non è eccellente.
Visto che al secondo piano arriva un cavo di rete cat. 6 connesso al Fritz, la mia intenzione è connettere a tale cavo il Tplink nella supposizione che le reti wifi da questo generate coprano meglio il secondo piano.
La supposizione è giusta ?
Per ottenere tale risultato mi basta settare il Tplink come dispositivo “access point” e cambiarne lo i.p. di default in modo che non vada in conflitto con quello del Fritz ?
potresti al limite usare l'apparato al secondo piano come access point con la stessa rete, se il dispositivo lo permette. in questo modo avresti una estensione della rete wifi principale senza cambiare ssid
Alfredo Per ottenere tale risultato mi basta settare il Tplink come dispositivo “access point” e cambiarne lo i.p. di default in modo che non vada in conflitto con quello del Fritz ?
In teoria sì.
Secondo me non è nemmeno necessario che controlli l'IP perché suppongo che impostando la modalità AP il TP-Link si faccia assegnare un IP automaticamente dal FritzBox, quindi non c'è rischio di duplicazioni.
Alfredo La supposizione è giusta ?
La teoria è giusta, la supposizione sarà più o meno verificata in base alla posizione fisica dello AX50 ed ai canali utilizzati.
Alfredo Per ottenere tale risultato mi basta settare il Tplink come dispositivo “access point” e cambiarne lo i.p. di default
+1 per matteoc (oltre a quanto sopra circa la scelta dei canali per lo AX50).