UnPallinoNelTombino secondo voi chiudendo questo account e aprendone un altro ''ripulisco'' la mia situazione o sono comunque fottuto?
Fa piacere che questo forum sia tanto apprezzato da spingerti ad iscriverti apposta per fare questa domanda, ma non so cosa ti aspettavi di sentirti dire, comunque... Probabilmente solo Jeff Bezos sa la risposta giusta 😆
A mio avviso, più che cercare di sfuggire agli algoritmi di Amazon, io adotterei un comportamento più prudente e, in ordine sparso:
- eviterei di fare "acquisti" al solo scopo di "testare" qualcosa
- i resi, dovrebbero essere preferibilmente per difetti o guasti (reali)
- la sostituzione dovrebbe essere la scelta prioritaria, piuttosto che il rimborso (a meno che l'articolo non sia più disponibile)
- il rapporto resi per qualunque motivo/acquisti "confermati" dovrebbe pendere decisamente a favore di questi ultimi
Detto questo, facendo acquisti su Amazon noi concludiamo un vero e proprio contratto a distanza, pertanto si applica quanto previsto dal D.Lgs. 206/2005 (conosciuto anche come "Codice del consumo") relativamente al diritto di ripensamento (fatte salve le eccezioni prevista dall'art.59 dello stesso D.Lgs.).
Va da sé che, se è giusto che la legge italiana in materia di diritti del consumatore venga rispettata ed applicata, il consumatore (non mi riferisco necessariamente a te, @UnPallinoNelTombino ) non dovrebbe essere in malafede. Ripensamento è quando il consumatore è sinceramente convinto di voler acquistare un bene, ma poi, per mille motivi, decide di (appunto) ripensarci e recedere dal contratto stipulato.
Bisogna dire infine che in questo caso specifico non c'è (almeno a me non risulta) un obbligo a contrarre per il venditore, che quindi può rifiutare un cliente, anche in base a risultati di algoritmi basati sul comportamento del cliente stesso.