Venom90 Fermo restando che non mi è chiaro se già esista una bozza ben definita di questa proposta, faccio un paio di considerazioni generali su due piedi:
Scegliere di limitare i consumi (anche se presumo che il fine reale sarebbe limitare i picchi di assorbimento in orari di bassa produzione delle rinnovabili) attraverso una diminuzione forzata della potenza disponibile lo trovo anche io un metodo abbastanza rudimentale.
Se non altro perché l'Italia è già uno dei pochi paesi in cui esiste un limite (ora ufficialmente non più, ma di fatto chi ha contratti da più di 3kW rimane tuttora una minoranza) al consumo per usi civili veramente aggressivo.
Anche perché questa cosa potrebbe essere implementata in due modi:
- Limitazione percentuale della potenza per tutti*
- Limitazione ad un valore prefissato (ad esempio 2.5 kW) per tutti*
*(tranne chiaramente chi ha apparecchi medicali di supporto vitale in casa)
Il primo caso sarebbe bypassabile facilmente richiedendo un aumento della potenza disponibile e pagando il relativo conguaglio (pesando però ancora di più sulle finanze delle famiglie) e in ultimo verosimilmente non aiuterebbe granché a ridurre né i consumi né i picchi di assorbimento.
Il secondo metodo implicherebbe che chi usa (per scelta o necessità) fornelli ad induzione, riscaldamento con pompe di calore, o altri apparecchi simili, si troverebbe notevolmente svantaggiato rispetto a chi per queste attività utilizza il gas (che è, però, la risorsa il cui utilizzo verosimilmente si vorrebbe limitare).
Insomma, vero che la situazione energetica è serissima, ma questa "soluzione" per come la vedo io non risolve granchè e potrebbe invece portare molti disagi ad alcune persone (sarà comunque fondamentale, per determinarne l'impatto, capire in quali ore questa misura sarebbe attuata).