Verzo80
Non sempre le pure prestazioni sono l'aspetto più importante. Anzi.
Senza contare la scomodità di dover riavviare il computer per fare lo switch da un sistema operativo all'altro, si tratta di test, a meno che non si tratta di performance test, è pressoché irrilevante l'overhead della virtualizzazione specie con i sistemi moderni, quando si vuole solo vedere l'aspetto della nuova interfaccia, quali sono le nuove funzionalità, se un particolare software è compatibile, ecc...
Con un computer con 16GB di RAM ed un processore multicore è possibile far girare una macchina virtuale senza che la perdita di prestazioni sia impattante in modo significativo (se non in contesti specifici).
Io ad esempio utilizzo comunemente virtual machine, sull'host (che ho effettivamente ho costruito con questo fine) praticamente non ho installato nulla e non faccio quasi nulla (se non i videogiochi e/o i software che richiedono l'accelerazione video hardware), per il resto ho una virtual machine dove ho installato tutti i software che uso per lavoro (tranne quelli che necessitano di accelerazione hardware), un'altra virtual machine che uso svago/esperimenti/sviluppo, un'altra per il test di applicazioni, due host per docker, uno windows, uno che Linux ed altre varie sia con Linux e Windows.
Questo perché così non mi incasino il sistema operativo host e non incasino l'ambiente di lavoro con i software che uso per esperimenti e svago, ed è estremamente più comodo, semplice e rapido ripristinare il sistema operativo che si è incasinato.
Quando ho problemi con l'host mi basta formattare e reinstallare Windows senza tanti patemi o preoccuparmi di perdere dati, applicazioni e configurazioni, una volta finito l'installazione mi basta ripristinare le VM, se invece il problema è nelle VM è decisamente più semplice e rapito creare una nuova VM, montare l'hd virtuale della vecchia sulla nuova, copiare quello che mi serve dalla vecchia alla nuova e poi gettare via la vecchia VM.