@[cancellato] @maggiore81:
Anche io penso che /60 sia un compromesso ragionevole. Anche lasciando perdere gli smanettoni come me che si baloccano con IPv6 da 15 anni per hobby.
Ormai è molto comune avere, ad esempio, un NAS privato in casa o altri servizi e connettervisi da fuori casa. Di solito per fare questo in sicurezza si usa una VPN, e molti router anche consumer permettono di far girare un server VPN. Con IPv4 per la VPN si usa tranquillamente un'altra subnet privata e va tutto bene, tanto è tutto nattato. Con IPv6 se non hai subnet dovresti usare indirizzi site-local e se vuoi raggiungere l'esterno implementare un NAT in IPv6, abbastanza un obrobrio.
Con una /62 qualcosa puoi fare, ma fatta home, vpn, iot, guest hai già finito le subnet.
Inoltre dover sapere quale intervallo del nibble appartiene a te è una complicazione inutile rischia di rendere le tabelle di routing locali illeggibili.
Poi magari se sulla stessa PON ci fosse un utenza business questa potrebbe aver motivi per voler richiedere le deleghe per il reverse DNS della propria sottorete, e se il prefisso non è un multiplo di 4 questo proprio non lo puoi fare (motivo da cui penso arrivi la raccomandazione RIPE).
Comunque visto il resto del panorama italiano già non esservi fermati a una /64 vi fa onore. Semmai fossi coperto da OpenFiber (per ora fino al 2024 niente) un pensierino ce lo farei. (Così poi cronometro anche quanto ci metto ad arrivare al raccoglitore di Bologna da Firenze e spezziamo la testa al toro sulla questione delle dorsali Openstream che passano da Milano oppure no! 😁)