Claudio7890 Credo che intenda che le offerte di co-investimento porterebbero ad uno sviluppo non uniforme del territorio nazionale, con alcuni territori preferiti ad altri
Questo però è una eredità di scelte più o meno discutibili effettuate anni or sono. E sincermanete ormai sono fatte. Io sono sempre stato dell'idea che un buon 20-30% delle aree grigie deve andare come ampliamento del piano bul e solo il resto fatto ad incentivo, non il contrario. Perché ci sono casi in cui l'eventuale incentivo farebbe una rete da 0 nuova non riusando le primarie esistenti, quindi a sto punto diamo le al bul.
Claudio7890 ma soprattutto non rende la rete neutra ed aperta, perché ci sarebbe solo un operatore a controllarla in toto mentre i co-investitori controllerebbero solo delle piccole parti.
Si potrebbero fare delle correzioni come:
1) obbligo di tim a cedere la primaria in fibra a FiberCop: questo però aumenterebbe il già alto capitale che ha tim in fibercop
O in alternativa
2) obbligo di tim a separare da tim una società responsabile delle primarie e dei servizi attivi, con quote prossime al 100% di tim.
Una delle due possibilità è in grado di risolvere il problema? No. Una terza ipotesi, meno plausibile ma che forse riesce a risolvere il problema è quella di:
3) imporre a tim la cessione delle centrali olt e delle primarie, obbligo a fw di cedere la parte relativa alla loro rete in proprietà (mi riferisco alla aon/gom) e di riqualificarla in una architettura aperta alla concorrenza con soldi che arrivano da un fondo come kkr affinché dopo questa cessione vengano percentuali simili a 49(tim)-40(kkr)-11(fw) tali a garantire.
Imporre a fw di trovare 2/3 soci per fare un serio passivo wholesale (eolo+iliad+[ sky] ) in tutte le aree coperte da fibercop/flashfiber e dove possibile fare anche più di un passivo in alternativo. Ovvimanete è troppo utopistico.
mark129 comunque anche se fosse tutto così ambiguo a prima impressione da una idea di non comprendere bene cosa vuol dire ciò. Concordo comunque con la tua interpretazione