Da "La Repubblica" 16-02-2024
L’unico passaggio che manca, secondo il cronoprogramma messo a punto dalla società di tlc con i compratori, è l’autorizzazione dell’Antitrust europeo. «Non appena arriva l’autorizzazione Antitrust procederemo: devono verificare che non ci sia concentrazione sul mercato - ha spiegato Labriola - Kkr non ha attività sul mercato uropeo, è neutrale persua natura. Questo contratto verrà chiuso, siamo vicini alla fine, siamo abbastanza sicuri che avverrà tra giugno e luglio».
Non la pensano allo stesso modo, però, i rivali di Tim, cioé Vodafone, Iliad, Wind Tre, Sky, che dopo aver scritto all’autorità europea hanno mandato una missiva anche al governo italiano. Nel mirino ci sono i rapporti tra le due società che verranno divise una dall’altra, cioé la Netco, che possiederà la rete di accesso sia primaria che secondaria, e la ServiceCo, cioè la società commerciale che rimarrà sotto il cappello di Tim ma che avrà un contratto di utilizzo della rete. «Pare persistere una forte interdipendenza verticale tra le due società NetCo e
ServiceCo», scrivono i concorrenti. La lettera cita il Master Service Agreement che «conferisce a ServiceCo, a titolo gratuito, diritti d’uso della fibra del valore di 600 milioni di euro e prevede sovvenzioni incrociate e condizioni preferenziali per Tim fino a 30 anni, a svantaggio di altri operatori».
Quale potrebbe essere la soluzione migliore per il mercato italiano che ha quattro operatori mobili? «Sarebbe la fusione di Vodafone con Iliad», perché così gli operatori mobili scenderebbero a tre. «Noi siamo pronti a svolgere un ruolo nei prossimi mesi, dopo l’estate».