Anche questo:
L’orientamento della Commissione europea e delle autorità antitrust è sempre stato quello di privilegiare la concorrenza tra reti, stimolando quindi la creazione di nuove, e non certo autorizzandone la riduzione.
Questo invece da stampare come memorandum (soprattutto per chi, avendo scarsa o nulla competenza, si riempe la bocca di "rete unica" come unica e imprescindibile soluzione a tutti i mali) ⬇
Proprio i precedenti europei in tema di fusioni nel settore mobile hanno qualcosa da insegnare al caso TIM/Open Fiber, giacché nei casi europei è stato sistematicamente rigettato l’argomento secondo cui le fusioni sarebbero necessarie per investire di più.
E questo a caratteri cubitali, ripeterlo 100 volte e impararlo a memoria come la tabellina del 2 ⬇
In primo luogo bisognerebbe abbandonare la narrativa, sconfessata dai fatti e dalle cifre, secondo cui il duopolio TIM/Open Fiber sarebbe uno spreco di risorse ed un ostacolo agli investimenti.E’ vero esattamente il contrario, perché sappiamo (si vede dai dati europei del DESI, confermati da quelli AGCOM) che proprio questo duopolio ha fatto decollare gli investimenti in fibra in Italia dal 2016 ad oggi.
L'avevo detto che la sua ampiezza di vedute non si smentisce mai:
Una Super Open Fiber, quindi, piuttosto che una Nuova TIM. Sembra un paradosso, visto che fino ad ora si è parlato di TIM che si compra Open Fiber, ma sarebbe l’unico modo per ottenere la luce verde dall’antitrust. "Open Fiber capta ferum victorem cepit"
e continuo io: "et fibrae intulit agresti Italia" 🙂