Però questo è uno dei temi che affronti subito in pianificazione. Può essere che si siano affidati a ditte inaffidabili che gli abbiano garantito manodopera che non sono state poi in grado di trovare. Che il progettista stia fallendo a questo punto non sorprende. È un classico rischio con i subappaltatori che pur di prendere un contratto vendono la proverbiale pelle dell'orso. Però è un rischio noto che un buon manager di supply chain affronta subito e con molta attenzione. Ancora di più in un caso come questo dove è praticamente tutto in subappalto e non hai forza lavoro tua con la quale puoi supplire alle deficienze dei fornitori, viste anche le dimensioni del progetto. Forse non si aspettavano di vincere tutti e tre i bandi, con TIM ritiratasi sull'Aventino, e si sono trovati fra le mani un progetto ben più grande di quanto si aspettassero di gestire.
È chiaro che la posa della fibra richiede pratica con tutta una serie di apparecchiature - non solo quelle per giuntare e testare, pensiamo anche a tutte le macchine per posare e infilare tubi e fibre, se sbagli fai danni e l'è tutto da rifare - che non fanno parte probabilmente dello skill dell'operaio stradale medio. Più c'è tutta la parte di installazione e configurazione dei PCN che richiede personale adeguato.
Rimane l'annoso problema Italiano della formazione, le aziende vogliono tutte "apprendisti con esperienza" da pagare come apprendisti e far lavorare come specializzati. Io conosco gente che lavora come operai e tecnici specializzati in cantieri nei quattro angoli del pianeta - certo, hanno un certo incentivo economico a farlo.