Coazze Non è questione di Torrent e Netflix..., se non si ha una banda decente non si può fare smart working o seguire le lezioni scolastiche, e potere avere accesso a queste cose rientra nei diritti costituzionali.
Lo Stato ha sempre offerto le scuole gratis fino al diploma - che scoppiasse una pandemia non era purtroppo previsto. Anche lo smart working è piuttosto nuovo - ma è il lavoro ad essere casomai un diritto, non quello smart - anche perché c'è chi non lo può fare comunque, se vuoi continuare a trovare cibo, ad esempio.
Comunque è chiaro che gli avvenimenti di questi settimane hanno evidenziato che una solida rete veloce può essere indispensabile per attutire gli effetti di alcune emergenze - nonché offrire nuove opportunità a chi non può o ha difficoltà a muoversi, o anche creare nuovi modelli di lavoro e società. Ed è ovvio che il digital divide è un problema e il piano BUL doveva servire esattamente a ridurlo il più possibile.
Che sia diventata una infrastruttura critica non ci piove, ma forse è meglio evitare di tirare in ballo la Costituzione o fra un po' ci sarà chi invoca l'iMac di cittadinanza ("uno vale uno, quindi uno a testa!!!") altrimenti non può lavorare o studiare, perché ovviamente il dito nella presa LAN del router non ce lo puoi mettere, e difatti già ci troviamo con il "tablet di cittadinanza" che però al momento favorisce solo quelli che la banda "ultralarga" ce l'hanno già a disposizione e gli altri ciccia.