gpat1963 Purtroppo in Italia abbiamo un muro gigantesco da tirar giù, causato da decenni di cattive abitudini in materia di gestione del clima domestico, che col tempo son diventate convinzioni, che vanno spesso contro le più banali leggi della termodinamica.
Credo sia un po' troppo riduttivo semplificarla così, innanzitutto perché non di rado le "leggi della termodinamica" non sono del tutto chiare (o se preferite non vengono opportunamente considerate) neppure a chi dimensiona, progetta ed installa gli stessi impianti. E non è banalmente questione di fare i lavori "ammiocuggino"; spesso certe situazioni si ereditano (casa di famiglia, immobile acquistato, appartamento in affitto, ecc) e non sempre è possibile porvi rimedio.
Ciò detto, il primo problema in Italia è secondo me da imputare al costo dell'energia: quando hai lo spauracchio di ricevere bollette da migliaia di Euro, l'idea di tenere la caldaia in funzione h24 anche quando non sei in casa (o stai dormendo) diventa difficile da spiegare e comprendere. Anche perché, permettetemelo, non si può pretendere che tutti siano "ingegneri" o abbiano nozioni di termodinamica. In media l'utilizzatore medio fatica(va) anche solo a programmare il termostato di casa e, infatti, alcuni nemmeno lo usano e accendono/spengono manualmente (alla bisogna) i riscaldamenti.
In questo scenario si sono incrociate le modifiche in ambito di regolamentazioni ambientali che hanno imposto e calato dall'alto queste fantomatiche caldaie a condensazione, che sono un po' un nascondersi dietro ad un dito e far finta di aver cambiato qualcosa. Perché, vuoi un po' per l'uso improprio dell'utilizzatore finale vuoi per i limiti degli impianti/dispersioni delle case, di caldaie a condensazione che funzionano con la mandata a 35° e altri scenari utopistici simili temo ce ne siano ben poche in Italia. Perché i dati sugli immobili del nostro Paese dipingono uno scenario piuttosto elequente, con il 70% degli edifici che ha più di 30 anni e oltre il 60% che rientra in classe energetica G o F. Si può fantasticare finché volete, ma la realtà è quella dalla "siura Maria" che ha freddo e la mandata del riscaldamento se va bene ce l'ha a 65°C, sennò con piffero che scalda casa. E tutti i vantaggi teorici di questo tipo di caldaie per i consumi e per l'ambiente si vanno sostanzialmente a far benedire. Di contro, magari, tutti coloro che hanno dovuto montarle collegandole a vecchi impianti degli anni '60 con ancora i termosifoni in ghisa, rimpiangono il funzionamento con le vecchie caldaie.