Buongiorno a tutti,
non avrei mai pensato di condividere una storia del genere su un forum, ma sono davvero arrivato al limite e ho deciso di raccontare la mia esperienza.
Circa un mese fa ho richiesto l'attivazione di una nuova linea FTTH con Wind3, poiché TIM offriva solo una copertura in fibra mista rame nella mia zona. Mi sono ritrovato costretto ad accettare un contratto con modem incluso, nonostante le direttive sul modem libero, poiché l'alternativa sarebbe stata non attivare la linea. Ma tant'è.
Ho quindi atteso, come indicato, la chiamata da parte di Open Fiber (OF).
Dopo circa una settimana, sono stato contattato da OF per fissare un appuntamento con il tecnico, che si sarebbe dovuto occupare dell'allaccio della fibra al PTE condominiale. Il giorno dell'appuntamento, però, non si è presentato nessuno e dopo aver atteso per tre ore davanti al palazzo, sono tornato a casa.
Qualche giorno dopo, OF mi ha richiamato per chiedere notizie dell'intervento (!). Spazientito, ho ribadito che non avevo visto nessuno. Abbiamo quindi fissato un nuovo appuntamento, e sono riuscito a ottenere (insistendo molto) un indirizzo email a cui scrivere per eventuali problemi. Al secondo tentativo, di nuovo nessuno si è presentato. Ho quindi scritto a OF via email, ma come immaginavo non ho ricevuto risposta.
Il giorno successivo, ricevo una telefonata da un tecnico di Wind3 (non di OF), che conosceva NEI DETTAGLI la mia situazione. Mi ha detto che i tecnici avevano verificato la fattibilità dell'allaccio, ma che non c'era spazio per una nuova fibra. La sua proposta era quella di passare temporaneamente a TIM, e che si sarebbero occupati "loro" dell'intero processo. Tuttavia, sapevo che TIM non offre FTTH nella mia zona, ma il sedicente tecnico sosteneva di essere a conoscenza di accordi tra "tecnici di zona".
Preso dallo sconforto, ho accettato questa strana proposta e, nel giro di 10 minuti, dopo un'ennesima chiamata dal reparto commerciale TIM, ho cominciato a ricevere email di attivazione. Riflettendo a mente fredda, dopo qualche ora, ho capito che c'era qualcosa di strano. Ho quindi chiamato il 187 e un gentile operatore ha confermato i miei dubbi, annullando la procedura messa in piedi da un qualche call center truffaldino.
A questo punto, ho realizzato che nella catena di passaggi tra Operatore, OF, ditte locali in appalto e subappalto, può succedere che l'etica professionale venga meno, con possibili fughe di dati personali. Ed è esattamente ciò che è accaduto nel mio caso.
A distanza di pochi minuti ho contattato Wind3 dove, dopo vari passaggi, sono riuscito a parlare con un’operatrice molto preparata, che mi ha confermato di non essere nuova a situazioni simili e che spesso l'intervento tecnico va per le lunghe senza motivo (abbiamo controllato le note del mancato intervento, prive di senso) per indurre il consumatore a spazientirsi.
La cosa paradossale è che, ad oggi, non ho ancora alcun modo concreto per contattare OpenFiber (a parte un generico indirizzo email, a cui nessuno risponde). Non ho la fibra, ma ho rischiato di ritrovarmi con un contratto estorto facendo leva sulla mia buona fede.
Trovo inaccettabile che i consumatori debbano affrontare queste pratiche vessatorie e, ancor peggio, che siano costretti a subirle passivamente.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine.
Cordiali saluti,
A.