qam Mi sono chiesto se non ci fossero soluzioni più intelligenti per gestire la cosa.
Si valvole termostatiche ed un unico circolatore, senza gruppi di rilancio o altro, ma bisogna essere sicuro che la pompa riesca a gestire le perdite di carico dell'impianto.
qam Il problema lo riscontro in particolare in questa stagione, in cui le temperature non sono ancora molto fredde, e quindi la mandata della caldaia è a temperatura abbastanza bassa (diciamo meno di 30°).
Praticamente, soprattutto quando qualche zona non è in funzione (una delle zone è molto esposta al sole e quindi il relativo circolatore si spegne in giornate con buon soleggiamento), capita che la temperatura di ritorno che sente la caldaia sia troppo vicina al set point, e quindi questa si spegne.
esatto è il normale funzionamento, affinché un disgiuntore idraulico funzioni bene è necessario che
1) la pompa di circolazione della caldaia sposti la stessa quantità d'acqua delle 3 pompe di rilancio sommate
2) l'avvio sia in contemporanea
3) tutte le pompe siano inverter e PVM e regolate da una centralina
in caso di mancanza di una di queste due situazioni ci sarà sempre un mescolamento dell'acqua tra mandata e ritorno e quindi favorirà gli ON-OFF indesiderati, e peggiorerà il confort ed i consumi
qam Credo che il problema sia che, in condizioni con solo 1 circolatore di zona in funzione, la maggior parte dell'acqua di mandata di caldaia torni indietro senza andare alle zone, e quindi si alza di temperatura velocemente anche con la modulazione al minimo.
esatto, in questo caso la pompa della caldaia dovrebbe diminuire la velocità in modo che ci sia la stessa quantità d'acqua tra caldaia e inerziale e tra inerziale e zona
qam Da caratteristiche tecniche pare che la caldaia possa modulare fino all'1% della potenza, ma dubito che sia vero, secondo me non scende così tanto (è una immergas victrix 24 kW).
non può scendere più di tanto per via dell'inerziale, che io sappia con un inerziale non si vedono modulazioni inferiori al 40%
qam Suppongo che le cose migliorerebbero con un puffer nel circuito caldaia, ma al momento non farei modifiche all'impianto, visto che mi sa che tra qualche anno saremo caldamente consigliati di sostituire la caldaia con una pdc e allora ci penseremo.
l'unica cosa che puoi fare è mettere pompe inverter, e modularle di conseguenza, ma è un lavoro molto costoso.
comunque di sicuro sia con la PDC che con la caldaia ti consiglio un circolatore unico senza gruppi di rilancio, potresti già valutare a dismettere (previo calcoli delle perdite di carico) i gruppi di rilancio affinché ci sia un impianto unico pronto per la PDC, che ricordo in genere le pompe inverter della PDC hanno prevalenza maggiore di quelle delle caldaiette.
mb334 Ma poi perché tre circolatori? Non ne bastava uno?
bisogna fare i conti delle perdite di carico, ma in genere sì
mb334 Non so se valgano le stesse considerazioni di quando si lavora in pdc ma dividere con 3 termostati potrebbe non essere la soluzione migliore.
ma dipende sempre dalle situazioni, se c'è un sistema domotico/climatico, come quello di templari, che ogni singola zona ha un termostato modulante, con una testina modulante che dialoga anche con la PDC e si riesce a fare un impianto senza inerziali e rilanci vari la divisione in zone è ottima, ma altrimenti, se ci metti una PDC giapponese, che riesce a modulare al massimo 2 zone (solo le aquarea K e L riescono a modulare 2 zone, tutte le altre una zona + 2a zona on-off o solo una zona)
qam L'impianto è a bassa temperatura (risc. a pavimento) e a controllo climatico, ognuna delle 3 zone ha il suo circolatore indipendente, con un termostato ambiente.
Il problema lo riscontro in particolare in questa stagione, in cui le temperature non sono ancora molto fredde, e quindi la mandata della caldaia è a temperatura abbastanza bassa (diciamo meno di 30°).
La curva climantica è da evitare in caso di gruppi di rilancio comunque.