Io ho un paio di osservazioni:
La prima è che il gruppo Vodafone è in contrazione da anni, e la strategia è vendere, soprattutto al di fuori dell'Europa per concentrarsi su quest'utlima, ma anche qua sostanzialmente quella che gli performa decentemente economicamente è solo la filiale tedesca. La vendita più eclatante è stata quella di Verizon che gli ha permesso di fare un bel po' di investimenti, ma ci sono state tante altre vendite e fusioni come in Giappone, Australia, India, Ungheria, Malta... È una decadenza molto più lenta e controllata di Tim, ma la è comunque.
La seconda è che secondo me ormai sarà sempre più inevitabile un pesante intervento pubblico, sotto forma di sussidi e regolamentazioni o anche (a questo punto se gestite bene anche più efficienti) nazionalizzazioni di parti più o meno consistenti dell'infrastruttura TLC. È chiaro ormai da anni che l'accesso a internet non è più un "bene di consumo", con tutto quello che ne consegue, perché sì, è un servizio che "si vende da solo", ma non per moda o per potenziale dirompente nel mercato. Non è da almeno una quindicina d'anni un'innovazione ma una "necessità vitale" come elettricità e acqua corrente (e magari sarebbe bello avesse livelli di servizio ed affidabilità pari a queste). Non se ne sono accorte solo le aziende di TLC? Forse non ci hanno mai pensato seriamente a lungo termine, il problema è che peggio vanno le cose più la preoccupazione principale è farsi belli nel eport trimestrale per gli investitori.