Comunque vi racconto l'ultima. Ieri sono andato a fare servizio in una sede del mio ente che si trova all'interno di un condominio costituito da due palazzine distinte. Una di queste due palazzine è adibita a uffici del mio ente, salvo il piano terra, che sono negozi aperti sul cortile privato (cui si accede dalla strada). All'interno del cortile privato, incassato in una nicchia nella parete, c'è un ARL Telecom Italia. So che si tratta di un ARL e non di una chiostrina perché c'è proprio scritto «ARL» seguìto da un numero di quattro cifre scritto con un pennarello nero. Sopra c'è il solito adesivo blu con la scritta «fibra ottica» con il marchio commerciale attuale, però non posso dire che ci sia il sopralzo con il tettuccio rosso perché essendo l'armadio incastrato nella nicchia non si può vedere il tetto.
Ebbene, effettuando la ricerca per indirizzo, il condominio risulta su alcuni numeri civici coperto solo da aDSL (nonché shDSL e altra roba ormai obsoleta), su altri coperto da vDSL 100 Mbit/sec. L'ingresso principale dell'Ente, che poi è proprio quello dove si trova l'armadio, risulta scoperto! La sede, in cui lavorano circa 300 persone, è in realtà collegata in FttC.
Teniate presente che i numeri civici vanno da 26/a a 26/z, tutti neri (a Firenze esistono la numerazione nera e la numerazione rossa). Il 26 senza lettera NON appartiene al condominio, ma è un complesso sportivo accanto (in mezzo tra il complesso sportivo e il condominio c'è un piccolo giardino pubblico). L'ingresso principale degli uffici dell'Amministrazione è 26/n, da non confondersi con il 26 nero (perché in realtà è 26/n nero), e un altro è 26/r, da non confondersi con il 26 rosso (perché in realtà è 26/rosso). Ora, non so se facendo la ricerca con 26 R e 26 N cosa si intenda, visto che nella strada dove abito, dove non esistono lettere, i numeri sono tutti rubricati con la N o con la R per intendere non l'esponente, bensì se sono rossi o neri.
Metroweb: OF o FW-GPON?
Frank Nel 2001 Fastweb non metteva SOLO fibra? Già aveva cominciato a mettere l'aDSL?
A Milano solo fibra, a Torino cominciava ad occupare il mercato con aDSL, per noi la grossa novità era il fatto di poter avere telefono ed internet insieme usando entrambi contemporaneamente. Sulla data non ho dubbi, ho addirittura il contratto originale. Ed era l'unica compagnia ad offrire il servizio a prezzi abbordabili. La prima fibra nella mia zona di Torino è stata proprio nel 2005, in altre un po' prima, già con il Catalyst della foto iniziale che poi è diventato 100/100. Sul 2015 del GPON mi hai fatto venire il dubbio, forse invece era 2016 come dici tu, ma siamo comunque passati direttamente da 100/100 a 1000/200 con rete proprietaria (o così la spacciavano).
Su cosa voglia dire CPV, sinceramente non me lo sono chiesto, all'epoca per me era Cosa Posso Volere (di più...).
x_term, purtroppo criteri e modalità di numerazione cambiano, e di molto, da comune a comune, ma la cosa più antipatica è che tutti i comuni periodicamente varano delle riforme che, se applicate all'intero territorio comunale, stravolgono la numerazione precedente anche nelle strade in cui non sono stati realizzati nuovi fabbricati e non sono stati aperti nuovi ingressi.
Da attento e curioso osservatore, negli anni mi sono specializzato sulle peculiarità delle numerazioni civiche di molti comuni, ad esempio Afragola, Frattamaggiore, Napoli, Caserta, Firenze, Bologna, Roma, Milano e Venezia. Tutti questi comuni adottano criteri completamente diversi. Spesso tali criteri non sono definiti da alcun regolamento, ma riflettono consuetudini consolidate nel tempo, che, per le più disparate ragioni, possono variare anche all'interno dello stesso comune.
In estrema sintesi:
- la numerazione può seguire lo schema europeo (sequenza dei numeri pari da un lato della strada e dispari dall'altro nelle strade, sequenza in senso orario o antiorario nelle piazze), lo schema distanziale, lo schema a ferro di cavallo, lo schema austro-ungarico (e quello tradizionale veneziano, che è una sua variante), lo schema anagrafico-censuario e lo schema dell'ordine di costruzione delle case;
- la numerazione può essere solo numerica oppure alfanumerica oppure numerica seguìta da esponente (numero cardinale o ordinale, arabo o romano, scritto in cifre o anche, specie quando è in latino, in lettere);
- la numerazione può essere differenziata per tipologia di ingresso (solitamente la distinzione è tra unità abitative e attività commerciali e i due sistemi viaggiano in parallelo);
- può esistere o meno una numerazione secondaria e talvolta perfino una numerazione terziaria;
- anche se la normativa statale (DPR 223/1989) prevederebbe la numerazione di ogni ingresso e perfino di ogni sub-ingresso, in realtà in moltissimi casi sono numerati solo gli ingressi principali dei palazzi;
- la numerazione in alcuni comuni segue il criterio delle unità abitative (o immobiliari) anziché quello degli ingressi;
- in alcuni comuni sono numerate anche le vetrine dei negozi (che in effetti sarebbero adibibili a ingressi) e in qualche caso addirittura le finestre su strada;
- in alcuni comuni i passi carrabili vengono enumerati, in altri no (ho visto anche, per certi condomìni, il numero sul passo carraio ma non su quello pedonale);
- in alcuni comuni la numerazione prosegue anche all'interno di proprietà private (e su questo potrei descrivere diverse sottovariabili);
- il numero 1 solitamente è posizionato nel punto più vicino alla casa comunale (ma anche qui ci sono delle eccezioni, ad esempio in quei comuni in cui la casa comunale è stata trasferita, nei comuni sparsi, nei comuni nati dalla fusione tra più comuni etc.);
- i pari possono essere a destra e i dispari a sinistra o viceversa, e possono andare in un senso o in un altro a seconda della distanza da un punto di interesse (solitamente il centro, convenzionalmente identificato con la casa comunale, ma a volte anche un fiume);
- a volte su un lato della strada i numeri vanno in una direzione e su quello opposto vanno nella direzione inversa;
- in alcuni comuni alcune tipologie di strade secondarie seguono la numerazione di quella principale, oppure hanno una doppia numerazione;
- quando le strade extraurbane passano per centri o nuclei abitati o li lambiscono, o comunque hanno a lato delle costruzioni, in alcuni comuni si usa la numerazione civica mentre in altri il sistema miliare;
- benché la normativa dello Stato (sempre il DPR 223/1989) preveda che i numeri debbano essere assegnati non appena siano consegnati i lavori e comunque prima che gli edifici vengano occupati, di fatto la maggior parte dei comuni effettua ricognizioni più o meno periodiche (un tempo aveva la spinta del censimento delle abitazioni Istat), ragion per cui è frequente trovare interi stabili non numerati (a volte identificati da sigle variabili secondo le abitudini locali: «F.N.» per fabbricato nuovo, che ho trovato scritto anche al contrario; «s.n.c.» per senza numero civico; «s.n.» per senza numero. Ho trovato anche «s.c.» per senza civico, ma lo sconsiglio perché rischia di essere confuso con la sigla usata nella segnaletica stradale per indicare le strade comunali, cioè quelle strade extraurbane che di norma conducono tra più centri o nuclei abitati all'interno dello stesso comune);
- gli odonimi classificati con i denominatori urbanistici generici facenti riferimento a territorî e non strade o piazze – ad esempio "località", "contrada" (non nel senso di traversa, che credo sia attestato nell'uso ufficiale solo nella Repubblica di San Marino), "regione", "zona", "cascina", "masseria", "vocabolo" (in Umbria), "case sparse", "case nuove", "villaggio", "giardini", "isola" – spesso non prevedono alcuna numerazione (vedi anche punto successivo);
- in qualche caso un intero centro o nucleo abitato (solitamente una frazione o borgata; non mi è mai capitato di riscontrare questa cosa in un capoluogo di comune) è dotato di strade e piazze che però sono sprovviste di denominazione, e la numerazione civica si basa sull'intera località abitata (si tratta del tipico caso in cui la parola "frazione" ;
- la numerazione delle zone rurali, delle località produttive (zone artigianali, aree di sviluppo industriale etc.), delle case sparse e dei caseggiati di edilizia residenziale pubblica meriterebbero ognuna una trattazione separata.
Ora, immàginati quante combinazioni si possono generare tra tutte queste variabili, e cerca di associarli anche alle variabili sull'onomastica delle aree di circolazione, sulla coronomastica e più in generale sulla toponomastica.
A tutto ciò aggiungi che ci sono comuni che tendono alla massima conservazione possibile della numerazione esistente, per evitare problemi legati al cambio di numerazione; tuttavia la conservazione sta nel non alterare la numerazione esistente (che al massimo, in caso di nuovi ingressi aperti su strada, viene integrata con lettere ed esponenti; addirittura a Bologna ho visto casi in cui alcuni ingressi sono stati chiusi e quei numeri sono stati semplicemente eliminati, passando direttamente ai numeri successivi), non nella conservazione dei criteri tradizionali. Questo è il caso ad esempio di Napolil, dove la numerazione è a ferro di cavallo in tutto il centro storico perché è ancora quella borbonica, mantenuta durante il Risanamento e da allora mai mutata; idem nella parte antica del quartiere Vomero. In tutto il resto del territorio comunale, invece, si adotta la numerazione con alternanza di pari e dispari, con qualche piccola differenza da quartiere a quartiere (ad esempio a Secondigliano perlomeno nelle strade storiche il civico numero 1 è posizionato nel punto più vicino alla ex casa comunale: Secondigliano prima era comune a sé).
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matteocontrini
Mi scuso per il ritardo
psychotrain65 Cosa significa questo? Che tutti usano lo stesso hardware?
Ognuno ha la sua infrastruttura
Frank Curiosità: oltre alla rete MW e alla rete FF, Fastweb dispone anche di rete di sua proprietà? Cioè non MetroWeb, non MetroBit, non FlashFiber, ma proprio FastWeb, posata direttamente da Fastweb?
Certo, è la Metroring. Nel caso di psychotrain65, infatti, Torino (e il suo hinterland) faceva parte delle 6 città dove Fastweb anni fa, per prima, posò la sua metroring (che poi divenne la 100/50 ftth, oro per i tempi)
Con la creazione di Flashfiber cosa succede? L'accordo partecipato (tra Tim e Fw) prevede che nelle 6 città dove Fastweb copriva con la sua metroring e dove è intenzionata a fare upfrade della propria rete...Fastweb stessa si impegni a passare una seconda gpon per TIm in cambio di un corrispettivo economico equiparabile a quanto avrebbe speso TIm se se la fosse fatta per fatti suoi.
Il progetto di upgrade della rete prende il nome di GOM (Gpon Over Metroring)
In effetti sugli armadi TIM fotografati sopra, nei primi post, è segnato proprio TIM-GOM, e adesso capisco perché. E capisco anche perché il catalyst Fastweb è ancora lì ad occupare spazio. Quando mi hanno installato la fibra OF sono andato a curiosare nei ROE, e sono separati per Metroweb (OF), Tim e Fastweb. A quanto pare però la fibra per Tim arriva da Fastweb. Curioso però che il civico vicino al mio sia servito come Flash Fiber, mentre il nostro no. Nella sostanza, se ho capito, non cambia molto...
ElFenix, quindi, ricapitolando, in Italia, ad eccezione di quelle superlocali, ci sono le seguenti infrastrutture in fibra ottica FttH:
- rete MetroBit, realizzata da MetroWeb e oggi di proprietà di Open fiber;
- rete MetroRing, realizzata da FastWeb e oggi ancora di sua proprietà;
- rete Open fiber, realizzata da Open fiber anche laddove fosse presente almeno una delle altre due;
- rete Tim, realizzata da Telecom Italia sulla base di vari progetti;
- rete FlashFiber, che in realtà sono due reti separate, una per Tim e una per FW, affiancate.
Ciò significa che in città come Milano, Napoli o Torino è possibile che lo stesso edificio sia servito, solo per quanto riguarda Fastweb, da 4 diversi RoE. In questo caso, quando si stipula il contratto, visto che l'offerta è unica, sulla base di che cosa FW decide di collegare il cliente su un RoE anziché su un altro? Dal punto di vista tecnologico, sono tutte GPON 1000/300?
Frank Si, escluse realtà minori, a grandi linee sono quelle
Frank Ciò significa che in città come Milano, Napoli o Torino è possibile che lo stesso edificio sia servito, solo per quanto riguarda Fastweb, da 4 diversi RoE. In questo caso, quando si stipula il contratto, visto che l'offerta è unica, sulla base di che cosa FW decide di collegare il cliente su un RoE anziché su un altro? Dal punto di vista tecnologico, sono tutte GPON 1000/300?
Si, tra overbuild e progetti di conversione è possibile che ci siano svariati roe. Per il momento FW vende su OF solo a MIlano. Ha recentemente esteso l'accordo ad altri 80 comuni. Il buon senso, e il bilancio, fanno presumere che in questa scelta non ricadano le città dove FW è già presente su Flashiber, dove può quindi godere della propria infrastruttura...anzicchè sostenere altri costi d'affitto su OF
Per il resto il criterioè la migliore tecnologia disponibile. Se sei in combo metroting-flashfiber, quindi, finirai sulla seconda... vendibilità e infrastruttura permettendo,
Dal punto di vista tecnologico sono tutte GPON 2.5/1.25...dal punto di vista del profilo commerciale sono, per quanto riguardaFastweb, 1000/200 sia su FF che su OF. Per la metroring era/è 100/50 (o anche 100/100 volendo)
Attualmente il profilo consumer più alto (almeno per gli operatori seri e citabili sul forum ) è quello di Tiscali, 100/300
Dipende. Gradualmente la dismetteranno, io ho un conoscente che mesi fa non aveva copertura GPON a Sesto San Giovanni... aveva ancora solo la Metroring. Non so se ora sia stato coperto onestamente. Ma mi pare di ricordare che le tratte verticali in fibra non sono riutilizzabili, perchè sono multimodali half-duplex (ci sono due cavi per utenza).
- Modificato
A Milano in zona bicocca io avevo la 100 nel 2015, che se non sbaglio è l'anno in cui Vodafone lanciò il G-PON, e mi fu portata prima che andassi via a 300, se non ricordo male.
A quello che ho capìto 'sta rete metroring è tipo ILC, cioè punto-punto. Sbaglio?
Comunque se sta pure a Sesto S.G. allora non erano solo quelle 6 città.
Frank La 100/50 c'era anche a Bresso
Ma diciamo che in pratica conta tutto come Milano
Quindi, se non ho capito male dove c'era la PON Fastweb a 100 Mbps la stanno riconvertendo a GPON FlashFiber TIM+Fastweb? Oppure tirano dentro semplicemente i cavi?
Frank A quello che ho capìto 'sta rete metroring è tipo ILC, cioè punto-punto. Sbaglio?
Comunque se sta pure a Sesto S.G. allora non erano solo quelle 6 città.
È punto punto dallo switch Cisco in cantina a casa tua, dallo switch alla centrale c'è una fibra Gigabit Ethernet condivisa (dato che davano solo 100/50 ci stava). Diciamo che con Milano si intende città+hinterland.
Matteo_Mabesolani non era PON, era attiva proprio perchè in cantina nei condomini c'era un cabinet Fastweb alimentato con dentro uno switch Cisco e le tratte singole verticali erano a due fibre. Un po' come avere l'armadio dentro casa e poi prolunga in fibra.
Se vi interessa sfogliarvi qualcosa che spiega meglio...
Matteo_Mabesolani
Nel mio primo post nella foto c'è l'armadio Fastweb con lo switch Cisco. Nel mio caso è ancora alimentato, quindi la rete Metroring è tuttora funzionante. Da dentro l'armadio sbuca poi un cavo multifibra che va a finire nell'armadietto grigio scuro più piccolo, che è il ROE Fastweb. Insomma nella mia cantina ci sono tre ROE, Fastweb, TIM-GOM e Metroweb (OF), più la fibra attiva Metroring. Posso dire che mi sembra un po' uno spreco di risorse?
Matteo_Mabesolani Quindi, se non ho capito male dove c'era la PON Fastweb a 100 Mbps la stanno riconvertendo a GPON FlashFiber TIM+Fastweb? Oppure tirano dentro semplicemente i cavi?
No, ovviamente sono tecnologie diverse. Già solo tecnicamente la metroring è multimodale. Usano le infrastrutture esistenti come base
psychotrain65 Da dentro l'armadio sbuca poi un cavo multifibra che va a finire nell'armadietto grigio scuro più piccolo, che è il ROE Fastweb
x_term , sempre non per polemica e neanche per formalismo, il concetto di hinterland milanese non è un concetto giuridico. A parte il fatto che è già un termine improprio (significa "entroterra" e dunque riferito a Milano, che è già nell'entroterra, non ha senso; conosco un docente universitario di Geografia economico-politica che se lo usi all'esame ti boccia), mettiamo che con questo termine intendano tutti i comuni afferenti all'ente di area vasta (un tempo provincia, oggi città metropolitana) che ha per capoluogo Milano. Ebbene, all'epoca di realizzazione della rete metroring la provincia di Milano (oggi città metropolitana di Milano) comprendeva anche i comuni delle attuali province di Lodi, istituita nel 1992, e Monza e Brianza, istituita nel 2004, nonché una parte dei comuni dell'attuale provincia di Lecco, anch'essa istituita nel 1992. Ciò significa che questi comuni erano oggetto di copertura all'epoca e poi hanno cessato di esserlo? Permettimi di avere qualche perplessità in merito, anche perché i permessi vanno richiesti a ogni singolo comune (che è sovrano sul proprio territorio) e non ha nessuna importanza di quale sia l'ente di area vasta cui afferiscono, se esistente. Secondo me hanno coperto le immediate vicinanze di Milano (e neanche perché mi pare che con quella rete a Monza, che è molto più vicina a Milano di San Colombano al Lambro tanto per fare un esempio, non siano arrivati) perché dal punto di vista commerciale conveniva così, essendo il loro target dell'epoca principalmente le imprese del terziario. Infatti credo che a Milano siano il primo operatore di rete fissa,
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Frank beh... diciamo che comunque si intende empiricamente Milano e comuni dei dintorni. Insomma, alla fine in queste cose prevale la consuetudine.
Se volessi fissarmi su questi dettagli, potrei sostenere (ed essere giuridicamente nel giusto) che nella mia regione, tutti fanno la cosa sbagliata. In Friuli Venezia Giulia, essendo l’ordinamento degli enti locali materia di competenza regionale, le province sono state soppresse dalla legge regionale 20/2016. Le competenze sono state redistribuite tra regione e associazioni di comuni e gli enti sono stati liquidati.
Tuttavia, se io mando una lettera, la provincia la devo mettere. Quindi per le Poste uso un riferimento che non esiste più nella legge.