Modalità d'uso caldaia a condensazione
iSpartaco Esatto il concetto è quello! io verificavo con una sonda a contatto la temperatura di ritorno in caldaia, e quindi a seconda della temperatura di mandata e del dimensionamenti dei terminali (i termosifoni nel mio caso) puoi avere una efficienza più o meno alta. Va da se che: mandata bassa vuol dire ritorno "freddo" , che vuol dire temperatura media dei termo più bassa e che ha come conseguenza un riscaldamento della stanza più lento e quindi più tempo necessario per portare la casa in temperatura.
Una volta capito il meccanismo, puoi adattarlo alle tue esigenze per trovare il giusto bilanciamento, se ho capito bene le tue esigenze, ovvero riscaldare casa solo per il tempo in cui ci sei dentro (che è relativamente poco), se hai modo, io ti consiglieri di far aumentare la dimensioni dei singoli termosifoni, magri facendo aggiungere degli elementi dove è possibile.
questo perché molto probabilmente sono dimensionati per temperatura di mandate alte
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vin999 La mia esigenze erano essenzialmente 2:
1) Capire come usare meglio la caldaia a condensazione, visto che per me era una novità. E posso dire che, grazie al vostro aiuto, sono sicuramente più consapevole. Grazie!
2) Se sono a casa ha senso lasciarla accesa tutto il giorno. Se sono fuori tutto il giorno e torno la sera è comunque meglio e consigliato lasciarla accesa tutto il giorno oppure accenderla a partire da poco prima che rientri?
N.B. Per accesa/spenta intendo temperatura alta o bassa, in modo che la caldaia entri o meno in funzione.
Ecco le informazioni circa la casa e i moduli dei termosifoni. Appartamento di 70 mq:
- Zona giorno: 30 mq - 12 moduli
- 2 Camere: 15 mq ognuna - 8 moduli ognuna
- Bagno: 7 mq: 5 moduli
Consigli di mettere qualche modulo aggiuntivo?
iSpartaco Il vantaggio della condensazione cozza con l'esigenza di un riscaldamento rapido e per brevi periodi di tempo.
La caldaia a condensazione è per il riscaldamento lento ma inesorabile degli ambienti.
Con l'impianto sempre accesso e temperatura di mandata (e ritorno) basse si massimizza il recupero del calore dalla condensazione e quindi il risparmio di gas e in bolletta.
L'impianto con caldaia a condensazione cozza anche con chi prova piacere nel contatto diretto con il calore forte: in quel caso consiglio borsa dell'acqua calda o brevi sessioni di stufetta o phon
scusate la domanda che vuole anche essere un suggerimento... ma il rendimento si calcola solo sul tipo di caldaia e sulle temperature o bisogna prendere in esame anche Alluminio vs ghisa? e se il tipo di elemento è in ghisa, la T di mandata deve essere maggiore o minore? Direi maggiore vista la maggiore inerzia...
mcrs969 L'inerzia non conta nulla in questo caso, quello che conta è la potenza termica resa dal terminale. Se il terminale rende di più a pari t di mandata puoi abbassare la t di mandata e sfruttare meglio la condensazione e/o la modulazione.
L'inerzia ha altre ripercussioni e può far aumentare/diminuire i consumi ma in un'altra ottica.
Ne approfitto anche io per avere un chiarimento.
Situazione: caldaia vailant a condensazione sostituita nel 2019, caloriferi in alluminio, termostati non modulanti (l'impianto è suddiviso in 3 zone).
Alla caldaia è collegata una centrallina (caleffi, mi pare) che in funzione della temperatura esterna dovrebbe regolare la temperatura di mandata dell'acqua (c'è la possibilità di regolare un parametro "comfort" da -2 a +2).
Quando passo nella modalità inverno la caldaia mi fa impostare comunque la temperatura di mandata. Negli scorsi inverni ho sempre impostato 65, ma quest'anno pensavo di provare ad abbassarla.
Mi domandavo se, data la presenza della centralina, abbia senso farlo oppure no.
La temperatura impostata sulla caldaia funziona solo da limite massimo per la centralina?
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mcrs969 Il rendimento del generatore è indipendente dai corpi emissivi. Tra termosifoni in alluminio, acciaio e ghisa la resa termica è diversa a seconda del "delta T" tra temperatura ambiente e la media della temperatura acqua (in genere si ha un salto termico di 10⁰ tra mandata e ritorno), e da modello a modello, a seconda del numero di colonne, interasse e forme degli elementi. Nei cataloghi sono riportati i coefficienti per calcolare l'emissione teorica
Non c'è comunque una differenza così massiccia da un materiale all'altro, una volta compensate le diverse misure in larghezza degli elementi (più stretti gli acciaio, più larghi la ghisa) per una certa lunghezza del corpo scaldante (in sostanza, quanto "rende" un termosifone largo un metro e alto 80cm, che consterà di un diverso numero di elementi a seconda dei modelli), diciamo tra il 5 e il 10% più o meno.
Mursley Il vantaggio della condensazione cozza con l'esigenza di un riscaldamento rapido e per brevi periodi di tempo. La caldaia a condensazione è per il riscaldamento lento ma inesorabile degli ambienti.
In quei casi specifici, proverò ad usare il condizionatore con pompa di calore. La caldaia a condensazione la userò come mi avete suggerito tutti voi: temperatura mandata bassa e tempo prolungato.
L'impianto con caldaia a condensazione cozza anche con chi prova piacere nel contatto diretto con il calore forte: in quel caso consiglio borsa dell'acqua calda o brevi sessioni di stufetta o phon
Hai esattamente descritto mia moglie... Acquisterò una borsa dell'acqua calda/scaldino elettrico nuovo!
[cancellato] in genere si ha un salto termico di 10⁰ tra mandata e ritorno)
Nei scorsi 2/3 giorni ho impostato mandata a 50°C e controllato di tanto in tanto la caldaia per verificare i valori di mandata e ritorno. In effetti la differenza si assesta sui 10°C, a volte anche meno, come nella foto a seguire, di qualche minuto fa:
Speravo di arrivare ai famosi 50/30 (non ho capito se è l'efficienza migliore oppure solo quella di riferimento nelle schede tecniche) però non arriva quasi mai ai 30°C. Da cosa dipende la temperatura di ritorno? Caldaia, termosifoni e materiali, impianto, temperatura esterna?
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iSpartaco Da cosa dipende la temperatura di ritorno? Caldaia, termosifoni e materiali, impianto, temperatura esterna?
Portata delle pompe di circolazione principalmente, più muovono acqua e meno salto termico hai tra mandata e ritorno perché ha meno tempo per scambiare con l'ambiente e raffreddarsi.
Cambia poco alla fin fine, più hai velocità di circolazione e quindi basso deltaT più puoi avere rumori su detentori e valvole termostatiche e minimamente maggior consumo elettrico per le pompe, dall'altro hai temperatura media nei termosifoni più alte (quindi nei fatti maggior scambio termico) e parzialmente minor condensazione in caldaia...
La teoria è la teoria, la pratica è un pelo più complicata.
iSpartaco a volte anche meno, come nella foto a seguire, di qualche minuto fa:
Può essere qualche zona/termosifone che è arrivato in temperatura e la rispettiva valvola ha chiuso, pertanto la caldaia si trova ad avere meno corpi scaldanti da alimentare e quindi meno immissione in ambiente di energia; a questo seguirà modulando la portata del circolatore e del focolare, per tentare di riportarsi ad un deltaT target di circa 10°C, che potrebbe essere anche personalizzabile, a seconda dei modelli.
[cancellato] grazie per le ulteriori spiegazioni.
Ma quindi, nel mio caso, è tutto nella norma oppure potrei provare a fare qualcosa o meglio lasciare così? Può aver senso abbassare la mandata a 45°C (dai 50 attuali) per far abbassare anche la mandata?
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iSpartaco Se riesci a mantenere calda la casa con una mandata inferiore è sempre cosa buona per l'efficienza di condensazione, e (ma a queste temperature già non avviene) per limitare i "baffi" neri sui termosifoni e movimenti d'aria troppo accentuati nelle stanze.
Vero che ora non fa ancora freddo fuori, poi più si va verso il cuore dell'inverno e più può risultare complicato tenere temperature troppo basse (ci vorrebbe la sonda climatica).
[cancellato] ci vorrebbe la sonda climatica
Quelle esterne? Come funzionerebbe a grandi linee la cosa?
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mark129 Sì. In sostanza, visto che la richiesta termica di un edificio dipende in massima parte dalla differenza di temperatura tra interno ed esterno (e quindi dalla sola temperatura esterna visto che l'essere umano ha la brutta abitudine di voler restare in un ambiente circa a 19-20°C per "stare bene" d'inverno...), si può agire su due parametri per limitare il calore immesso nell'involucro: temperatura di mandata e tempo di funzionamento. O si parzializzano le ore di accensione del generatore, lavoro svolto dal termostato ambiente, o si riduce la temperatura del fluido vettore per diminuire la resa termica dei corpi scaldanti.
Abbassare la temperatura dell'acqua dunque pur a parità di tempo di funzionamento del generatore permette di risparmiare combustibile perché si aumenta il rendimento della caldaia, ma la differenza è ancora più evidente nel caso delle pompe di calore dove un salto di 10°C in più può in alcune condizioni arrivare a ridurre l'efficienza di oltre il 30%.
mark129 in sintesi, più fa freddo all'esterno più alta avremo la temperatura di mandata dalla caldaia (e viceversa), tutto in ragione di quanto calcolato dal termostato.
In aggiunta alla funzione modulante del termostato, lavorare in curva climatica è uno step in avanti in termini di efficienza nella condensazione della caldaia (generatore sarebbe più corretto).
La sonda esterna di temperatura può essere anche virtuale in certi impianti con centralina/termostato wireless; tramite il web riceve il dato della temperatura più vicina riguardo all'ubicazione dell'impianto.
iSpartaco onestamente non saprei, ma immagino che quando è stato dimensionato l'impianto di riscaldamento l'idraulico o il termotecnico abbiano dimensionato i termo per poter lavorare in modo corretto con una caldaia tradizionale. Nel mio caso quando è stata montata la caldaia con l'idraulico facemmo lo stesso ragionamento e decisi di aumentare la superficie di scambio ( ho aumento dimensioni e numero degli elementi). in questo modo a parità di temperatura di mandata (alta o bassa che sia) la casa si scalda prima, quindi la caldaia lavora per meno tempo e in parte consuma anche meno.
Mi aggancio alla discussione per ringraziarvi su come funziona la caldaia a condensazione.. dopo che ne l'hanno installata 3 anni fa avevo impostato la mandata tra 50 e 70 gradi perché prima era impostata a meno ma mi sembrava non scaldasse.. forse perché abituato al riscaldamento veloce e a on/off delle vecchie caldaie (ho i termosifoni).
Ora sto facendo la prova con la mandata tra i 35 e i 55 gradi.
Ma ho un'altra domanda: ho le valvole termostatiche su tutti i termi tranne un paio nei bagni. Ho un solo termostato.. conviene settarlo ad una temperatura inarrivabile e fa lavorare le termostatiche oppure anche lui va settato a 20°?
Mi viene da dire che se è più alto delle termostatiche la caldaia andrà sempre anche con quest'ultime chiuse, mentre il contrario se il termostato va in temperatura spegne la caldaia e le stanze potenzialmente resterebbero fredde..
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Lic Ma ho un'altra domanda: ho le valvole termostatiche su tutti i termi tranne un paio nei bagni. Ho un solo termostato.. conviene settarlo ad una temperatura inarrivabile e fa lavorare le termostatiche oppure anche lui va settato a 20°?
L'ideale sarebbe avere un termostato che si integra con le valvole, così che tutto comunichi.
Di sicuro la soluzione non può essere questa per il motivo che dici tu.
Lic se il termostato va in temperatura spegne la caldaia e le stanze potenzialmente resterebbero fredde..
Tenere il termostato ad una temperatura inarrivabile potrebbe funzionare, però dipende da come lavora il termostato. Mi spiego, se ad esempio è direttamente connesso alla caldaia potrebbe dare problemi, dato che rimanendo sempre in chiamata, la caldaia si spegne quando raggiunge la temperatura dell'acqua, però rimane in chiamata e appena scende la temperatura riparte, addirittura potrebbe esserci il rischio che continui a lavorare la pompa facendo girare acqua nel circuito dell'impianto che collega i vari termosifoni (dato che avendo delle valvole termostatiche suppongo che i tuoi termosifoni siano in parallelo) . Di questa cosa però non sono sicuro al 100%, quindi ti consiglio di aspettare il consiglio di qualcuno che ne sa più di me.
Lic dovresti considerare le" valvole termostatiche non smart" come dei sistemi per dare una aggiustatina alle temperature delle varie stanze, con il termostato porti a temperatura la casa e con le valvole abbassi la temperatura in alcune zone... mi spiego meglio: termostato impostato a 20°C valvole termostatiche tenute su 20°C in tutta la casa tranne che in camera da letto dove sono settate a 19°C. se la temperatura della casa va oltre il valore di termostato la caldaia si spegne se invece sei alla temperatura corretta, in funzione del tipo di caldai/termostato il sistema va prima in modulazione e poi in mantenimento. in questo frangente però la valvola in camera da letto rimarrà chiusa fino a che nell'ambiente ci sarà una temperatura maggiore o uguale a 19°C.
in aggiunta a quanto sopra le valvole termostatiche sono utili anche se hai sistemi di riscaldamento alternativi localizzati, es. la stufetta in bagno se già ce la stufetta che scalda la valvola chiude il termo e tu hai il bagno caldo senza consumare gas per scaldarlo ulteriormente.
l'ideale sarebbe come dice Arcelor avere un sistema smart dove tutti gli attori in gioco possono comunicare e autosettarsi... ma l'investimento è sicuramente diverso considera che una testina termostatica non smart costa sui 14-20€ cad. una smart siamo su un ordine di grandezza in più