mark129 Carte di pagamento è magarti un concetto troppo ampio, comprende pure le debit card / carte con IBAN che sono strumenti ibridi.
Intendevo sempre lato carta di pagamento (cui si riferisce il PAN da 16 o 19 cifre), non lato conto di pagamento (cui si riferisce l'eventuale IBAN). Le carte prepaid cd. "ibride" hanno appunto associato un conto di pagamento (nel caso di emittente istituto bancario o istituto di pagamento) oppure un borsellino di moneta elettronica (nel caso di emittente istituto di moneta elettronica), cui puo' essere o meno associato un IBAN e reso noto al cliente.
Quindi quanto avevo scritto prima in realta' si applica a tutti i tipi di carta di pagamento, fintanto che viene usato l'identificativo proprio della carta di pagamento, e non altri identificativi associati direttamente al "sottostante" (come puo' essere l'IBAN dell'eventuale conto di pagamento associato, appunto).
mark129 ma forse la questione al fondo è che il debitore non è il titolare della carta, ma l'issuer della carta stessa (motivo per cui il titolare non può sospendere / revocare un processo di pagamento di cui non è tecnicamente parte originaria: lui deve rimborsare i soldi che l'issuer gli concede in credito, tant'è che il Primary Account Number non identitifca il rapporto sottostante, il c/c su cui è appoggiata la carta).
Piu' o meno. Il debitore nei confronti del circuito e' sempre l'issuer in tutti i casi, pero', per quanto riguarda le carte di credito lo e' per un periodo limitato e prestabilito, poi l'issuer si rifa' sempre sul titolare nel giorno concordato per l'addebito del dovuto, eventualmente poi e' il conto corrente bancario del titolare a finire in rosso e quindi il debito da saldare si sposta sempre dall'issuer all'istituto bancario (almeno per le carte di credito a saldo, per quelle revolving e' ben piu' complicato visto che c'e' di mezzo un vero e proprio finanziamento rateale "dinamico" ed eventuali altri soggetti come le finanziarie, e non solamente l'apertura di un fido "statico" garantito [per quanto riguarda l'issuer] dalla presenza di un conto corrente che puo' finire in rosso).
Per le carte debit e prepaid invece la cifra viene dapprima bloccata (alla preautorizzazione) e poi prelevata e trasferita (in teoria al capturing ma in pratica alla contabilizzazione del movimento, qualche giorno dopo) dal conto sottostante, che non puo' mai finire in rosso per via di questo movimento (le transazioni offline non sono mai permesse, deve essere sempre fatto il controllo in tempo reale della presenza di fondi all'atto della preautorizzazione, e' questo il significato di "Electronic Use Only").
Quindi si', il debito e' sempre tra issuer e circuito (cosi' come anche tra circuito e acquirer, e tra acquirer e merchant), pero' il motivo per cui bisogna ingaggiare la procedura di fast claim e non si puo' fare in un click come per gli SDD credo sia un altro: la catena va sempre percorsa a ritroso coinvolgendo tutte le parti, e quindi il chargeback e' anche "lento" (e "costoso" per il merchant), perche' l'istituto del cliente finale "non ha modo" di bloccare selettivamente le transazioni future sulla carta, ufficialmente perche' non e' presente alcun identificativo univoco dell'esercente (che invece e' presente nei mandati SDD, insieme anche ad un identificativo del singolo "mandato" che esiste esplicitamente nel SDD); per i pagamenti con carta invece c'e' solo la descrizione testuale del movimento, il cui contenuto e' abbastanza a discrezione del merchant, oltre ad un identificativo univoco del movimento, ma appunto non del merchant.
Certo sarebbe utile far almeno scegliere al cliente di poter bloccare i movimenti con una data descrizione, visto che alla fine questa e' sempre costante (almeno considerando merchant "onesti" e quindi escludendo truffe e furti di dati, per i quali resta cmq sempre opportuno sostituire il PAN)... Ma per qualche motivo, non lo fa nessun issuer ne' intermediario, il massimo che fanno e' permettere di bloccare alcune categorie merceologiche (es. scommesse/casino') o "macrotipi" di pagamento (es. il calderone mistico "banda magnetica/mail order/telephone order" che anni fa bloccava anche le transazioni card-not-present del rinnovo di Amazon Prime... 🤔), oppure limitare la spesa complessiva in un dato periodo (giornaliera/mensile/annuale/totale/etc)...
Diciamo che manca proprio di base la volonta' di "svecchiare" la gestione dei movimenti sulle carte di pagamento, visto che appunto il chargeback genera ricavi per le parti intermedie coinvolte, tra costi di chargeback e giorni di valuta... C'e' pero' da dire che anche i flussi SDD in realta' sono tutto fuorche' in tempo reale, ma almeno la normativa PSD2 oggi impone di permettere al cliente finale una certa gestione in autonomia o cmq dovendosi rivolgere solo al proprio intermediario e con procedure relativamente snelle, almeno lato cliente finale... Certo il creditore si accorge ancora oggi dei cambiamenti effettuati dal cliente solo quando gli torna indietro un successivo mandato di pagamento SDD come inevaso, dopo 1-2 settimane, e con eventuali costi reclamati dalla banca del merchant... ma questa e' un'altra storia 😅