Solo due punti di chiarimento, a titolo informativo e non per fare polemica:
si possono inserire più contratti con lo stesso intestatario, c'è da scegliere l'opzione "sono già cliente" e inserire il codice cliente nella pagina dell'anagrafica (altrimenti dà errore se rileva codice fiscale, indirizzo email o estremi del documento già presenti su un codice cliente esistente)
tutti i tecnici qualificati per le installazioni Eolo devono avere la qualifica per il lavoro in quota, quindi devono sapere come comportarsi. E' buona norma, di solito alla chiamata per prendere appuntamento, chiedere "signora come ci arrivo sul tetto", che se necessario usare scale particolarmente lunghe o attrezzature particolari si viene in coppia e si vede il da farsi, o si concorda con il cliente un appuntamento adeguato per un cestello.
Se non è possibile lavorare in sicurezza, le motivazioni per la chiusura possibile sono "cliente rifiuta costi extra" o "struttura abitativa non adeguata" o "mancanza di permessi per accesso al tetto", ma non ci si inventa ostacoli, che poi risultano sul censimento dell'indirizzo per il futuro
Non facciamo di tutta l'erba un fascio, quello che è successo qui non è necessariamente prassi né comportamento condonato da Eolo o dai millemila installatori che lavorano come si deve, che si ritrovano (ci ritroviamo) a fare brutta figura di seconda mano.