Claudio7890 Intendevo che alla lunga sarà possibile avere colonnine che monitorando lo stato della rete del distributore potranno assorbire maggiormente nei momenti di basso consumo
Non è detto, e di sicuro tutte quelle che sono state montate in questi anni (in massima parte con la spinta del SB110, va detto) o che sono in dotazione agli autoveicoli (cd. "granny plug" o "carichino" all'italiana) non verranno sostituite.
Il tuo ragionamento ha una logica, ma è in ritardo di 3 o 4 anni, dovevano essere pensate prima a livello legislativo e normativo per essere connesse ad una telegestione. Per dire, ce ne sono moltissime che sono "stupide", senza alcuna interazione con l'esterno o collegamento ad internet, ed altre che pur potendolo avere sono posizionate dove non c'è copertura WiFi o cellulare... insomma, dove l'obbligo non c'è, andare a basare l'equilibrio di un sistema su una collaborazione "at will" è follia, quando non una ricetta per un disastro annunciato.
Viceversa, la spinta economica all'installazione delle batterie di accumulo stazionario sta andando proprio verso questa direzione, evitare massicce immissioni di giorno seguite da importanti prelievi notturni, fanno da vero e proprio volano per la rete.
Dopo, nel complesso della rete elettrica nazionale è vero che di notte i consumi sono molto più bassi, ma principalmente perché si fermano industrie ed uffici, non tanto per il domestico. I pattern di consumi di una casa (per lo meno quelle "tradizionali") sono enormemente prevedibili: una baseline di consumi di fondo di 100-150W dati dai vari elettrodomestici sempre accesi, frigoriferi e lucette varie, picco di consumi tra le 11:30 e le 14:00 (pausa pranzo), picco ancora più importante dopo le 17:00 mano a mano che le famiglie rientrano la sera e iniziano ad accendere luci, elettrodomestici, PC... ed a preparare la cena. In queste fasi probabilmente sono proprio le utenze domestiche a causare i massimi prelievi sulla rete di distribuzione, non tanto le aziende. In più, devi aggiungere tutti gli impianti fotovoltaici residenziali che di notte non producono, e che non possono compensare i consumi locali dei quartieri.
I problemi si hanno in molte zone proprio d'estate dove c'è un consumo fuori pattern importante dato dai condizionatori, che mette in crisi le cabine di media e la distribuzione locale in bassa tensione, non tanto la rete di trasporto a medio/alto voltaggio nazionale: pur se i carichi sono "piccoli" (diciamo che per utenza è difficile andare sopra i 10kW di assorbimento, pur con tutto l'impegno e la casa zero-gas), sono localizzati in zone tendenzialmente non dimensionate per sostenerli, mentre un consumo di 1MW di un centro commerciale importante non causa problemi perché noto a priori e studiato al momento del suo rilegamento negli anelli di media tensione (oltre certe potenze il distributore ti obbliga ad avere la fornitura in MT e a farti la tua cabina di trasformazione, mi pare oltre i 100kW ma non vorrei sparare un'eresia).
Claudio7890 è più probabile incorrere in carenze di terre rare per il fotovoltaico che di uranio per il nucleare.
Le "terre rare" non sono rare (come concezione corrente del termine) manco un po', è un vizio di nomenclatura che è stato distorto dall'informazione di massa.