mb334 No, non la penso così, perché uno nella vita si da anche degli obiettivi e fa di tutto per raggiungerli (altrimenti siamo foglie trascinate dalla corrente...) e se una persona deve valutare cosa scegliere come percorso nella vita il fattore economico è fondamentale, almeno per capire se si ricade in una fascia di reddito che possa essere accettabile.
Inutile dire "impara a fare il programmatore che tra 5 anni guadagni 3000€ al mese", perché non è così, o almeno non lo è per la stragrande maggioranza delle persone. Bisogna mettersi in testa che ora il settore informatico non è più la nicchia specializzata simil-magia che era 30 anni fa, ora ogni anno escono dagli ITIS e dalle università migliaia di persone che finiranno a fare i soliti gestionali, saranno persone sostituibili facilmente (dato anche la bassa complessità dei task) e pagate quando va bene nella fascia bassa concessa dai tabellari CCNL. Inutile nascondersi dietro ad un dito e a dare false speranze.
Da questa spirale al ribasso si può uscire e svettare sulla folla della concorrenza, ma occorre trovare la giusta esperienza e specializzazione, la giusta ditta che è disposta ad assumerti e formarti, ed essere nella giusta posizione territoriale (ovvero a Milano o giù di lì). Negli altri casi, per mia esperienza, si guadagna di più a fare il muratore che il programmatore, e non lo dico per scherzo purtroppo.
Per avere uno stipendio un minimo degno devi fare il consulente, conscio del fatto però che non hai orari e vita privata, e che ingrasserai molto di più il tuo datore di lavoro che vende le tue prestazioni ad almeno 5 o 6 volte il costo orario che viene retribuito al lavoratore.
Ora giù di pollici versi (ah no, che fortunato che sono, nel forum non ci sono 😁 ) e di esempi che confutino la mia tesi, perché io di amici programmatori che hanno "fatto i soldi" non ne conosco nemmeno uno.
E non è nemmeno vero che con una formazione da programmatore vai a lavorare da qualunque parte, perché programmare un gestionale o una webapp è molto diverso rispetto a scrivere algoritmi di machine learning, o a programmi per PLC e automazione industriale, o ancora a firmware per dispositivi real time. Il linguaggio è sovente solo il mezzo per ottenere l'obiettivo, ed è la cosa che più facilmente si impara (un programmatore conosce e cambia nella sua vita più di una dozzina di linguaggi), è l'esperienza e il modo per ottenere i risultati richiesti che richiede anni di pratica.