magoma Iniziamo con il fatto le attuali paytv sono quelle che pagano di più i gestori dei satelliti, se non erro tivusat da tipo 1/10 di quanto paga Sky a Eutelsat. Con la sparizione di Sky e di tutte le (future) ex pay tv satellitari è ovvio che è impossibile mantenere l'attuale infrastruttura di trasmissione (extra costosa) per il servizio tivusat, che comunque è abbastanza un unicum europeo.
In secondo: le frequenze a 10-12 Ghz fanno sempre comodo per altri scopi (sono a metà strada tra i 6Ghz ed i 26 Ghz), si potrebbe come nulla usarle per FWA Gigabit.
In terzo: a meno di un obbligo di servizio universale via satellite, con l'avvento di connessioni ad altissimisisma velocità ci sarà sempre meno la necessità di tenere un sistema di tramissione via satellite. Se per esempio Sky inizia a dismettere il satellite dal 2026 (anno un cui tutti dovrebbero avere a dispozione una connessione ad altisisma velocità) poco dopo sarà l'ora di tivusat in quanto i costi per lei sarebbero troppo elevati da sostenere da sola.
La dismissione del DVB-T sarà una cosa che sé avverrà averrà dopo il 2030, in quanto ci sono obbligi di servizio universale e non conviene veicolare tutto ciò via internet, e comunque dopo l'implementazione del mutlicast e ipv6.
Dismettere il contrario (prima il dvb-t e poi il dvb-s) non ha proprio senso ed è impossibile da richiedere alle persone, in quanto richiede nuovi cavi di verticale (4 vs 1), adeguare le prese, ... mentre dismettere il dvb-s prima del dvb-s non da problemi: chi non può vedere il dvb-t rimane fregato, ma chi ha il dvb-t non deve subirsi costi di adeguamento.