SalvatoreSolano, appunto. Io che sto dicendo?
@Ecomiki, Spusu va in 5g?
@Motoro, non capisco cosa tu voglia dire «i civici dell'edificio». Tranne in comuni che adottano criteri di numerazione originali per non dire bizzarri (e non conformi alle norme Istat), i numeri civici dovrebbero essere messi solo agli ingressi su strada e dunque non in area privata (a meno che non vi sia la servitù di passaggio), pertanto più appartamenti all'interno dello stesso stabile dovrebbero condividere un unico numero civico. Dunque l'apparato da cui si dipartono i collegamenti in fibra a tutte le unità immobiliari, non a tutti i civici dell'edificio (a meno che non sia un RoE condiviso).
@Ecomiki, passi per la semiconsonante, ma non si può proprio mettere la d eufonica dinnanzi a consonante, eh.
[cancellato], grazie per le prove, ma i credevo sulla parola.
FlashFiber e FiberCop fanno parte del gruppo Telecom Italia ma sono società diverse da Tim, e Tim ha anche posato fibra direttamente (magari ora non lo fa più).
Non ho dato la colpa a nessuna azienda, anche perché l'azienda è il complesso organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa (art. 2555 cod. civ.), quindi proprio non può rispondere di niente. Semmai potrei aver dato la colpa, o meglio la responsabilità, alle società, ma non ho fatto neanche questo. Il post di apertura poteva sottendere una velata critica alle modalità di intervento pubblico, non ai comportamenti imprenditoriali.
C'erano gli Stati che facevano i trafori nelle Alpi e chi faceva magari la Milano-Saronno. Opere su scale ben
differenti, come oggi ci sono operatori locali di fibra e piccoli ISP e i grandi gruppi, con obbiettivi diversi, a
soddisfare esigenze diverse. Così c'era chi andava in treno e chi no - e per un po' la situazione è stata a macchia
di leopardo, un po' come adesso, finché le reti non si estendono, ma inevitabilmente ci vuole un po' di tempo.
Se è per questo fu fatta anche la linea internazionale tra il Regno delle due Sicilie e lo Stato pontificio, che è ancora in esercizio sotto il nome di ferrovia Napoli-Roma via Cassino o Roma-Cassino-Napoli, ma l'operatore era diverso rispetto a quello della Napoli-Portici-Salerno e della relativa variante Salerno-T.A.. Cioè anche all'interno del singolo stato tutto era rimesso all'iniziativa di imprenditori privati che, ovviamente, intervenivano laddove lo ritenevano conveniente.
@athraf, con la fine dei governi Conte e la cessazione dello strapotere di quel minus habens nato dalle parti tue e vissuto a Pompilianum a foris Archora la fusione tra Tim (o FC) e OF è scongiurata.
La provincia di Napoli non esiste più dal 2015 (legge 56/2014, nota come riforma Delrio, o anch eDelirio, a seconda dei punti di vista).
@simonebortolin, mi sfugge il significato della sigla OTT.