No, non ci sarà proprio NAT 😀
giuse56 Quindi non ci sarà più bisogno di aprire le porte o usare UpnP.
Non dovrai fare port forwarding, ma è necessario comunque aprire le porte sul firewall per lo specifico IP. In IPv6 è sempre necessario avere un firewall che di default blocchi il traffico in ingresso, o altrimenti poiché ogni dispositivo ha un IP pubblico se qualcuno conosce tale IP può tentare di sfruttare vulnerabilità presenti.
Il port forwarding oltre ad "aprire le porte" indica di solito quale mapping utilizzare per determinate porte, es. "il traffico in arrivo sull'IP pubblico per la porta TCP 666 mandalo all'IP privato 192.168.1.44 sulla porta xxx" (la porta può anche essere diversa).
In IPv6 non c'è più il mapping fra IP, ma rimane la necessità di "aprire le porte" per accettare il traffico in ingresso. Tecnicamente si potrebbe fare port mapping per modificare le porte anche in IPv6, ma ce n'è meno bisogno.
L'apertura delle porte sul firewall significa solo dire "il traffico in ingresso per l'IP 2001:db80:abcd::001A sulla porta TCP 666 deve essere accettato e non bloccato". La cosa può diventare complessa con gli indirizzi generati random per privacy, e in quel caso una forma di UPnP per IPv6 per aprire automaticamente le porte sul firewall può tornare ancora comoda.