Riflessione: sappiamo tutti che le aziende operanti nelle TLC in mercati maturi (e in particolare in quello italiano in cui NON si riesce ad invertire l'ARPU al contrario ad esempio del mercato inglese) ... il ricavo del / degli azionisti è FINANZIARIO e NON industriale. E sappiamo che Niel non è un imprenditore/industriale, MA principalmente un attore finanziario.
Sappiamo perfettamente che Iliad (in Italia) ha dei conti poco sostenibili a lungo termine da un punto di vista strettamente industriale. Ok, è l'ultimo arrivato, ha dovuto fare grandi investimenti, il cui ammortamento è a 10-15-20 anni, ha una struttura di costi bassi, MA anche una bassa marginalità. E non è detto che ci siano 10 anni davanti di marginalità positiva per rientrare di quegli investimenti, prima di doverne fare dei nuovi. L'impatto + immediato sul gruppo di Niel di Iliad Italia è stato quello di ingrandire la coda del pavone, rispetto alle dimensioni locali del mercato francese.
Quindi, allargo il focus. Quali sono gli asset di gruppo Xavier Niel che ceduti potrebbero portare ad un rientro di capitale + un ragionevole interesse?
Ad esempio, se analizzo la Francia, Vodafone non c'è. Ci ha provato + volte, MA non c'è.
E se nell'ottica di consolidamento di mercato unico europeo, operatori transnazionali devono unirsi/elidersi ... l'operazione Vodafone - Free potrebbe avere senso.
Non conosco in dettaglio tutte le altre partecipazioni di Niel che potrebbero essere come dire utili in ottica di mercato unico europeo. Mi viene in mente Eir in Irlanda. Salt in Svizzera. Però non vorrei dire cose inesatte.
L'osservazione voleva essere questa (poi sicuramente mi sbaglierò non avendo gli elementi in mano): siamo sicuri che l'operazione sia Iliad Italia - Vodafone Italia, MA piuttosto gruppo Xavier Niel con Vodafone a livello di mercato unico europeo?